Kirby Air Ride
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Tra le mascotte nate dagli studios della casa di Kyoto, Kirby è sicuramente quella più semplice nelle forme ma altresì la più stravagante per quanto riguarda le caratteristiche; cosa dire altrimenti di un esserino rosa in grado di copiare le abilità dei nemici dopo averli risucchiati senza pietà con la sua immensa bocca? Fino ad oggi Kirby aveva prestato il suo volto per produzioni catalogabili all'interno del genere dei platform game, con qualche fugace comparsa in generi di tutt'altra fattura (Super Smash Bros. Melee per raccontarne uno). È quindi con particolare interesse che ci siamo avvicinati alla sua prima apparizione da protagonista assoluto in un gioco di corse. Un gioco di corse a dire il vero atipico, che mostra la sua particolare natura in una triplice chiave di lettura; tante sono le modalità che andremo ad affrontare nel corso del gioco. Il minimo comune denominatore, la gara, fa comunque da collante per un titolo che tende a mimetizzarsi, sfiorando sovente la crisi d'identità, con il genere dei party game.
Ma andiamo con ordine. Accennavamo poc'anzi a tre modalità distinte. La prima e principale, tanto che da il titolo al gioco, è denominata "Air Ride". In sostanza si tratta di correre a bordo di mezzi dalle particolari fattezze (stelle volanti, monobike, jet e via dicendo) e per un certo numero di giri all'interno di circuiti ad anello contro tre avversari. Ovviamente vince colui che taglia per primo il traguardo. La struttura semplice e semplicistica del titolo HAL comincia a venire fuori già dalle primissime partite. Per guidare il mezzo sono sufficienti il joystick analogico sinistro, utile per effettuare i cambi di direzione e per modificare l'inclinazione del veicolo durante i salti frequenti, e il tasto azione A. Con quest'ultimo si può fare tutto ciò che il gameplay di Kirby Air Ride permette. Il tasto azione viene infatti utilizzato per frenare (l'accelerazione è impartita in modo automatico), per attivare i boost disseminati sul percorso, per risucchiare i nemici, ed infine per utilizzare le eventuali abilità copiate. Parlavamo di semplicità. Una prima nota da evidenziare è il fatto che non è possibile cadere dal circuito: muri invisibili respingono automaticamente il giocatore troppo ardimentoso che dovesse appropinquarsi verso i margini. Inoltre, non è possibile mettere in atto tecniche particolari per emergere durante una gara. L'unico mezzo a disposizione che ha il giocatore per vincere è guidare bene.
Ma in considerazione del fatto che non si ha materialmente la possibilità di dosare la velocità del mezzo, le uniche variabili che possano in qualche modo ribaltare le sorti sono rappresentate dalla frenata in curva e dalle abilità copiate. La frenata in particolar modo può fare la differenza tra una buona ed una cattiva gara. La tecnica consiste nel tenere premuto il tasto A in prossimità di una curva per effettuare una frenata in derapata, per rilasciare poi il tasto una volta usciti dalla curva con boost finale del veicolo annesso (ne più e ne meno come avviene in Mario Kart DD nella sostanza, ma infinitamente più semplice da realizzare nella pratica). Le abilità copiabili sono varie, alcune delle quali esilaranti, e vanno dalla possibilità di impugnare una (la) spada (Master Sword), fino all'abilità sputa fuoco. Grazie ad esse è possibile ravvivare la partita, soprattutto se giocata contro avversari umani, ma nonostante tutto i dubbi nascono quando si vada a verificare la loro reale efficacia in un contesto prettamente agonistico. Soprattutto in considerazione del fatto che utilizzare un'abilità equivale a frenare (il tasto è lo stesso) annullando di fatto i benefici che quell'abilità avrebbe portato. Ottimo in tutto e per tutto risulta essere il design delle piste. Molte di esse possono contare su percorsi multipli, alcuni dei quali vantaggiosi in termini di tempo ma più difficoltosi da percorrere. E in questo particolare aspetto Kirby Air Ride riesce a recuperare terreno per quanto riguarda la profondità. Conoscere a menadito una pista e relative diramazioni fa sicuramente la differenza.