Kirby e la Stoffa dell'Eroe

di Davide Tognon
Pur non godendo della stessa popolarità di Mario o di Zelda, Kirby deve essere considerato a pieno diritto uno dei brand principali dell'universo Nintendo. Tuttavia, per assistere al suo approdo su Wii, si ha dovuto aspettare fino al quinto anno del ciclo vitale della console, se si esclude ovviamente l'apparizione in Smash Bros. Brawl (a ben vedere, la presenza costante nella saga Smash Bros. certifica l'importanza di Kirby). Si può anticipare fin d'ora, però, che la lunga attesa é stata debitamente ripagata.

Ne "La stoffa dell'eroe", il malvagio stregone Palandrana preleva Kirby dalla sua terra natìa, Dreamland, e lo trasferisce a Toppalandia, un regno fatto interamente di tessuto. Questo mondo é stato scucito in sette parti dallo stregone stesso: toccherà quindi a Kirby, coadiuvato dal principe Batuffolo, reintrecciare i fili e sventare i piani del malefico antagonista. Non mancheranno di partecipare anche le vecchie conoscenze della serie, quali King Dedede e Meta Knight. Nella sintetica introduzione alla vicenda, si avrà certamente notato come la storia sia espressamente indirizzata ai più piccini. Essa, infatti, nei filmati di intermezzo viene raccontata da una voce narrante come se si trattasse di una fiaba, in maniera non dissimile da quella del genitore che legge una favola al proprio bambino, prima che si addormenti. Un tale espediente potrebbe far storcere il naso al pubblico meno giovane, per la sua marcata puerilità; tuttavia, quando si considera un platform, bisogna accettare senza troppe pretese una trama infantile o superficiale, poiché i requisiti che contano sono altri. Anzi, il clima dolce e sbarazzino che si viene a instaurare si coniuga perfettamente con un mondo di stoffa: una caratterizzazione più "seriosa" di personaggi ed eventi finirebbe per stridere col variopinto candore di Toppalandia.



La realizzazione dello scenario, un riuscito incrocio fra un vestito ed un livello tradizionale di videogame, costituisce dunque la peculiarità preminente del gioco. Ciascun elemento, in primo piano o sullo sfondo, é modellato di conseguenza: basti citare il cielo, talvolta tratteggiato seguendo un motivo a quadretti, che rammenta chiaramente una tovaglia, talaltra raffigurato da una ruvida maglia di jeans. Questa impostazione originale si riflette anche sull'interazione di Kirby con il paesaggio circostante: la "palla rosa" può aprire una cerniera, piuttosto che tirare un filo attaccato ad un bottone, così da alterare la disposizione delle piattaforme ed aprire un varco segreto. Può inoltre usare le cuciture come piattaforme, o perfino passare attraverso il tessuto, ossia entrare in un piano secondario, collocato dietro a quello principale, per servirsi di una strada accessoria. Una tale ricchezza di alternative é garantita da un level design magistrale, che esplora innumerevoli soluzioni, legate anche a diverse tipologie di ambienti (la pianura, il mare, il vulcano, lo spazio ecc ecc...) e le pone al servizio del gameplay, in modo che ogni livello abbia sempre qualcosa di nuovo da offrire. Lo stesso Kirby é formato da un semplice filo. Pertanto, non riesce più ad utilizzare la sua tipica mossa "a risucchio", vero marchio di fabbrica; per ovviare alla carenza, ripiega su una frusta come strumento d'offesa. I nemici sono attinti dal solito campionario di Waddle Dee & Co., ma sono anch'essi composti da fili: se attaccati, si può riavvolgerli in gomitoli e lanciarli a mo' di proiettili.

La resistenza che oppongono é quasi nulla: si fanno notare più per le buffe animazioni, come quando corrono goffamente o quando inciampano. Lo scopo dei livelli é quello di arrivare alla conclusione, raccogliendo il maggior numero di perline, disseminate a migliaia qua e là, oltre gli oggetti bonus. Quando si viene colpiti (raramente) o si piomba in un precipizio, non si muore, ma si dimezza il numero di perline ottenute (le quali ricadono ai piedi di Kirby, quindi si possono rastrellare immediatamente senza subir danno). Dalla quantità di perline con cui si giunge al traguardo, dipende una valutazione finale, la tradizionale medaglia d'oro, d'argento o di bronzo. Conquistare l'oro al primo colpo é ipotesi tutt'altro che remota. Questi fattori, uniti alla brevità dei livelli, determinano un grado di difficoltà decisamente rivolto verso il basso. La scelta é coerente con l'impostazione "child-oriented", ma pesa nei confronti dei giocatori più smaliziati, che necessiterebbero di una sfida più impegnativa.



In questo platform 2D, il fulcro dell'esperienza si ravvisa dunque nell'esplorazione e nella ricerca degli oggetti bonus. In primis i mobili stravaganti, con cui arredare a piacimento un apposito residence (una attività collaterale poco interessante, per la verità). Poi, soprattutto, le melodie che si ascoltano in sottofondo, alcune delle quali davvero meritevoli d'attenzione. Non va però trascurata l'importanza delle trasformazioni. Quando trova un Metavortex (un vortice, come suggerisce il nome), Kirby assume le sembianze più disparate: dal carro armato al delfino, passando per la locomotiva. Ovviamente, ogni trasformazione incide radicalmente sul gameplay, che si accresce nel segno di una eterogenea varietà. Ad esempio, il Kirby-navicella rende omaggio agli shooter a scorrimento, mentre il Kirby-fuoristrada scimmiotta i racing game, e così via.

Per ciò che concerne il metodo di controllo, ci si avvale del solo Wiimote, tenuto in orizzontale (a ricordo del pad del NES, insomma). Sebbene il telecomando bianco non sia comodissimo, per la scarsa ergonomia e la croce direzionale piccina, svolge a dovere il suo compito. I comandi si rivelano molto intuitivi: con la croce ci si sposta, col pulsante 1 si agita la frusta, col pulsante 2 si salta. I pochi tasti da premere facilitano la vita al neofita (l'ennesima riprova di come il gioco abbia un occhio di riguardo nei confronti dei novizi), ma non significa che l'azione sia parimenti semplificata. Il controllo di Kirby infatti é preciso e complesso quanto basta per padroneggiare accuratamente una vasta gamma di movimenti, come la corsa, il nuoto, il "planare" in volo e il successivo atterraggio, ecc... Il puntatore dello Wiimote viene sfruttato solo in qualche breve intermezzo, ma in maniera efficace: ad esempio, per stendere liberamente le rotaie sullo schermo, definendo di propria mano la via che il Kirby-locomotiva percorrerà.

Un secondo giocatore può impersonare il principe Batuffolo (che é praticamente uguale a Kirby, ma azzurro) nel multiplayer cooperativo, a schermo condiviso. Quando si affronta un livello in due quel che si fa, essenzialmente, é concorrere nella raccolta delle perline e degli oggetti, con il vantaggio dell'aiuto reciproco. Kirby infatti può utilizzare Batuffolo come gradino (o viceversa) per saltare più in alto, e può perfino afferrarlo come un gomitolo e lanciarlo verso le piattaforme meno accessibili.
La grafica si caratterizza per l'accattivante aspetto tessile di ogni elemento, dagli sfondi agli oggetti in primo piano. La rappresentazione bidimensionale, pur peccando un po' di semplicità (si vedano a proposito i nemici, appena delineati da un filo) convince per lo stile originale adottato e la vivacità dei colori. Un discorso a parte merita il sonoro: se si esclude la voce narrante, che forse potrà piacere ai bambini (ma probabilmente infastidirà tutti gli altri) e ci si concentra solo sulle musiche, si scoprirà un repertorio importante, che trasuda un impegno davvero apprezzabile.

Per concludere, Kirby e la stoffa dell'eroe catapulta il giocatore in una dimensione fiabesca, carica di allegria e di fantasia, da vivere in modo leggero e spensierato. Per apprezzare appieno, per lasciarsi trasportare occorre però accettare la veste infantile: chi non tollera situazioni e personaggi troppo immaturi, guardi oltre. Chi invece é disposto a sobbarcarsi un piccolo compromesso, pur di ricevere in cambio un grande platform 2D, si rivolga tranquillamente a Kirby. Particolarmente indicato per i novizi.