Knack 2
È capitato a tutti di avere vissuto una giornata no, in cui quell'importante concetto è stato detto al momento meno opportuno, magari espresso in modo non ottimale, cosa che ha causato un'incomprensione da parte di chi ascoltava che ha letteralmente bistrattato quanto discusso. Ma soprattutto se si è dalla parte della ragione è lecito segnarsi la sconfitta, imparare dagli errori commessi e cercare di guadagnarsi una seconda opportunità per tentare di reiterare lo stesso concetto, magari con differenti modalità per non incappare nello stesso scivolone, al fine di far presente a tutti che la volta scorsa è stata solo una piccola incomprensione.
Quanto appena espresso sembra essere stato il pensiero di Mark Cerny, celebre game designer autore di molti successi targati Sony, il quale è incappato qualche anno fa in una piccola debacle che porta il nome d Knack, un titolo che ha accompagnato la PS4 all'uscita sugli scaffali attirandosi molti giudizi negativi da critica specializzata e pubblico. Nonostante tutto Mark ha deciso di riprovarci tentando di rimediare ai difetti del primo episodio (difficoltà eccessiva a tratti, noia del gameplay su tutti) e tentando di rivalutare ed evidenziare quanto di buono il gioco offriva.
Una seconda chance
Le vicende di Knack 2 ci collocano in un ipotetico periodo storico in cui l’essere umano è in guerra con i goblin. Ad aiutare gli uomini ci pensa la creatura di uno scienziato, uno stravagante robottino capace di accumulare relitti per diventare sempre più grande e potente. Il suo nome è Knack e la sua missione è quella di vagare per differenti tipi di ambientazioni (desertiche, isole sperdute, zone industriali…) al fine di indagare sulle cause del risveglio di macchine da guerra utilizzate in antichità dai nemici goblin.
La narrazione convince, con addirittura un ottimo doppiaggio in italiano (merce sempre più rara nel mondo dei videogiochi) ma va detto che i colpi di scena non sono in grado di stupire a causa della loro prevedibilità, così come dalla recitazione dei personaggi traspare la mancanza di carisma, senza dimenticare che è evidente il target di pubblico a cui è rivolto, i giovanissimi.
Ma è nel gameplay che si notano i maggiori miglioramenti rispetto al prequel: tutto è stato ampliato, rivisto e affinato, a cominciare dalle varietà di nemici, ciascun tipo contraddistinto da caratteristiche uniche. Per affrontare le nuove difficoltà Knack può annoverare molta più libertà di attacco. Confermata la telecamera fissa che lascia libera la levetta analogica destra, la quale viene dedicata quindi alle schivate rapide, fondamentali per evitare gli attacchi nemici,
Varietà di azione
Quadrato e Cerchio sono assegnati agli attacchi (rispettivamente con pugni e calci), mentre mantenendoli premuti ci si esibisce in mosse speciali. Il grilletto L1 è dedicato allo scudo a e una utile mossa (se premuto con adeguato tempismo) per rispedire al mittente i proiettili nemici, mentre Triangolo è dedicato all'interazione con l’ambiente come afferrare e tirare verso di voi le leve che troverete sul vostro cammino.
Oltre alla possibilità di eseguire potenti combo al fine di provocare danni su più nemici contemporaneamente, va menzionata la capacità del nostro piccolo avatar di assimilare rottami per diventare sempre più grande e potente, ben sapendo che con la semplice pressione di R1 si potrà sempre tornare alle dimensioni originarie magari per intrufolarsi in stretti cunicoli, o per sfruttare i materiali rilasciati come veri e propri contrappesi utili per risolvere gli enigmi.
Ebbene sì, oltre ai combattimenti questo Knack 2 si fa apprezzare soprattutto per il suo animo platform, arricchito da enigmi un tantino più complessi e impegnativi rispetto a quanto assaporato nel prequel.
Va inoltre menzionata la mole di forzieri nascosti qua e là per le ambientazioni, i quali custodiscono punti esperienza (così come i nemici abbattuti) utili da accumulare per progredire con le caratteristiche del vostro avatar.
Muyltiplayer cooperativo
Le cutscenes in Quick Time Events, infine, non riescono a convincere più di tanto perché incriminate di spezzare il ritmo, ma non si rivelano troppo invasive in quanto non troppo frequenti. Arricchisce le possibilità di gioco la modalità multiplayer cooperativo (no online), senza schermo cindiviso, cosa che vi costringerà ad aspettarvi a vicenda, ma vi eviterà l’imbarazzo di vedere la vostra visuale sacrificata a causa di uno schermo diviso a metà.
Giocare in cooperativa permette inoltre di esibirsi con nuove mosse come lanciare il compagno verso i nemici, ma va detto che probabilmente semplifica un po’ troppo il gioco, rendendolo quasi banale.Il vostro amico potrà entrare e scollegarsi dalla partita in qualsiasi momento, senza interferire in modo negativo sulla vostra esperienza di gioco.
Graficamente il gioco si rivela sgargiante e visivamente pulito e dà il meglio di sé con gli effetti particellari, ma di tanto in tanto si vede qualche calo di frame rate nelle fasi più concitate.