Knockout Kings 2001
di
PRIMO ROUND
Una volta pronti non resta che selezionare il livello di difficoltà tra i tre a disposizione e lanciarsi sul ring. Il pre-match é realizzato ottimamente con la presentazione in grande stile degli atleti, ognuno con la colonna sonora e il soprannome prescelto, e le raccomandazioni dell'arbitro. Durante la gara é poi possibile agire sulle telecamere, vedere i replay, consultare le statistiche e cambiare la musica. La difficoltà é ben calibrata e vincere i primi incontri non é per niente facile. Bisogna mettersi subito in mente che Knockout Kings non é solo un arcade dedicato al pugilato, ma possiede delle velleità simulative. Quindi se l'attacco a oltranza può essere una buona tattica con gli avversari più deboli, man mano che il gioco prosegue é necessario saper cambiare strategia. La tattica migliore é quella di alternare la giusta dose di attacco e difesa senza stancarsi troppo. É anche importante variare il tipo di attacco portandolo alternativamente al corpo e al volto in modo da non dare punti di riferimento all'avversario. Ogni pugile che si incontra ha poi alcune caratteristiche particolari che bisogna saper cogliere per sfruttarle al meglio e raggiungere più facilmente la vittoria. La fretta come sempre non é una buona consigliera e spesso spinge a sfuriate che sono più dannose per l'energia del nostro campione che per il corpo dell'avversario. Il fatto che sia necessario un buon allenamento per sconfiggere gli atleti migliori, aumenta certamente la longevità del titolo, rendendolo più appetibile. Comunque chi ha già giocato con i precedenti episodi per PlayStation, avrà meno problemi ad assimilare i colpi e le tattiche difensive, ma anche per loro non sarà facile spuntarla con Ali
SANGUE, MUSCOLI E OCCHI PESTI
Anche il comparto tecnico é buono. Gli atleti sono imponenti e ben realizzati. Le texture sul corpo, sui vestiti e sui volti dei pugili, li rendono molto vicini alle loro controparti reali. Anche la muscolatura dei vari campioni é ben definita con linee d'ombra che percorrono il braccio mettendo in rilievo i muscoli ben allenati e rendendo i movimenti molto realistici, anche se qualche volta i pugili sembrano penetrare nelle corde e si assottigliano mentre scagliano un pugno. Il sangue e gli occhi pesti che compaiono agli atleti malmenati, aumentano la sensazione di trovarsi veramente a bordo ring. Il pubblico partecipa attivamente alla gara, alzandosi durante gli scambi più violenti e facendo sentire la propria voce. Anche il comparto audio é buono: al di là di qualche imprecisione nel rumore dei guantoni, le urla degli spettatori, la colonna sonora e il commento sempre vivo e originale, rendono l'esperienza di gioco molto coinvolgente. D'altronde quando ci si avvale della collaborazione di veri professionisti come Al Bernstein, Max Kellerman e Teddy Atlas, i risultati si vedono. E in fatto di collaborazioni, la Electronic Arts ha anche sfruttato l'esperienza di due arbitri come Mills Lane e Richard Steel oltre all'annunciatore Jimmy Lennon Jr
Una volta pronti non resta che selezionare il livello di difficoltà tra i tre a disposizione e lanciarsi sul ring. Il pre-match é realizzato ottimamente con la presentazione in grande stile degli atleti, ognuno con la colonna sonora e il soprannome prescelto, e le raccomandazioni dell'arbitro. Durante la gara é poi possibile agire sulle telecamere, vedere i replay, consultare le statistiche e cambiare la musica. La difficoltà é ben calibrata e vincere i primi incontri non é per niente facile. Bisogna mettersi subito in mente che Knockout Kings non é solo un arcade dedicato al pugilato, ma possiede delle velleità simulative. Quindi se l'attacco a oltranza può essere una buona tattica con gli avversari più deboli, man mano che il gioco prosegue é necessario saper cambiare strategia. La tattica migliore é quella di alternare la giusta dose di attacco e difesa senza stancarsi troppo. É anche importante variare il tipo di attacco portandolo alternativamente al corpo e al volto in modo da non dare punti di riferimento all'avversario. Ogni pugile che si incontra ha poi alcune caratteristiche particolari che bisogna saper cogliere per sfruttarle al meglio e raggiungere più facilmente la vittoria. La fretta come sempre non é una buona consigliera e spesso spinge a sfuriate che sono più dannose per l'energia del nostro campione che per il corpo dell'avversario. Il fatto che sia necessario un buon allenamento per sconfiggere gli atleti migliori, aumenta certamente la longevità del titolo, rendendolo più appetibile. Comunque chi ha già giocato con i precedenti episodi per PlayStation, avrà meno problemi ad assimilare i colpi e le tattiche difensive, ma anche per loro non sarà facile spuntarla con Ali
SANGUE, MUSCOLI E OCCHI PESTI
Anche il comparto tecnico é buono. Gli atleti sono imponenti e ben realizzati. Le texture sul corpo, sui vestiti e sui volti dei pugili, li rendono molto vicini alle loro controparti reali. Anche la muscolatura dei vari campioni é ben definita con linee d'ombra che percorrono il braccio mettendo in rilievo i muscoli ben allenati e rendendo i movimenti molto realistici, anche se qualche volta i pugili sembrano penetrare nelle corde e si assottigliano mentre scagliano un pugno. Il sangue e gli occhi pesti che compaiono agli atleti malmenati, aumentano la sensazione di trovarsi veramente a bordo ring. Il pubblico partecipa attivamente alla gara, alzandosi durante gli scambi più violenti e facendo sentire la propria voce. Anche il comparto audio é buono: al di là di qualche imprecisione nel rumore dei guantoni, le urla degli spettatori, la colonna sonora e il commento sempre vivo e originale, rendono l'esperienza di gioco molto coinvolgente. D'altronde quando ci si avvale della collaborazione di veri professionisti come Al Bernstein, Max Kellerman e Teddy Atlas, i risultati si vedono. E in fatto di collaborazioni, la Electronic Arts ha anche sfruttato l'esperienza di due arbitri come Mills Lane e Richard Steel oltre all'annunciatore Jimmy Lennon Jr