Kung Fu Chaos

di Giuseppe 'Sovrano' Schirru

Saltiamo a piè pari i discorsi concernenti il filone in cui questo titolo è inseribile, e vediamo di fornirvi un'idea chiara del gioco che ci troviamo tra le mani. Ecco, Kung Fu Chaos (KFC da questo momento) a parer mio è il classico prodotto adatto per le serate con gli amici, qualche pizza e coca cole alla mano, un gioco dall'approccio semplice e veloce, capace di garantire divertimento senza troppi fronzoli, anche grazie a una modalità multiplayer davvero spassosa. Sconsigliato quindi a chi può giocarci solamente in singolo? Più o meno. Ho sempre pensato che una console di ultima generazione debba offrire all'utenza una buona fascia di giochi multiplayer e la potente piattaforma Microsoft risponde perfettamente a queste caratteristiche. Questo party game di impostazione maggiormente beat'em' up è semplice, immediato e graficamente appagante, non senza difetti, alcuni dei quali certo non lo eleveranno al rango di capolavoro, ma sicuramente si tratta di un gioco divertente, fin dalle prime partite. Non vedo quindi perché consigliarlo a chi non avrebbe modo di sfidare tonnellate di amici.



L'ambientazione di gioco è quella tipica dei film di arti marziali a basso costo: un simpatico e maldestro produttore decide di realizzare con pochi soldi e tante idee, molte delle quali strampalate, una serie di pellicole sulle arti marziali rivedendo in chiave orientale e umoristica alcuni dei kolossal della cinematografia degli anni '90. E così i lunghissimi scontri tra ninja saranno ambientati tra i dinosauri in un improbabile e fittizio Jurassic Park, sui ponti del gigantesco transatlantico Gigantic che dopo la collisione con un iceberg andrà lentamente a picco, o fra i palazzi durante una spettacolare invasione di ufo in una grande città, in stile Independence Day. Tutto ciò avviene però con una scenografia palesemente fittizia, comica e pacchiana, con i tipici effetti di colore di un film a basso costo, con effetti speciali di scarso livello, lunghissimi salti appesi a dei visibilissimi fili di protezione o con scenografie disegnate che ruotano su un rullo. Insomma, unite la filosofia orientale, il cinema trash e tanto buon umore e avrete un'idea dell'ambientazione di questo titolo.

Il gioco presenta svariate modalità tra le quali spiccano ninja challenge, ovvero quella in singolo, e il battle game, ovvero la sezione multiplayer. In singolo dovremo affrontare alcuni spezzoni delle pellicole sopraccitate, tra mille combattimenti e dozzine di nemici. All'inizio dovremmo scegliere tra i 6 personaggi base, tutti differenti per aspetto, mosse speciali e caratteristiche. La maggior parte delle sezioni è in puro stile picchiaduro, con livelli fissi o a scorrimento. I livelli sono poi ricchi di oggetti da lanciare contro gli avversari, che vanno dalle casse, ai salvagente, dai pezzi di ghiaccio ai monaci, ai cocomeri! Le tecniche di combattimento sono semplici, immediate e premiano più il tempismo dell'abilità vera e propria. In effetti, una della mancanze del gioco è sicuramente rappresentata dall'esiguo numero di mosse possibili. Per via del solo utilizzo di due tasti per picchiare, di uno per le prese e di un altro per la parata, da un lato aumenta l'immediatezza dell'azione, ma dall'altro viene limitata considerevolmente la possibilità di differenziare le strategie di combattimento con un repertorio non eccelso. Fondamentalmente per sconfiggere un avversario bisognerà azzerarne l'energia vitale (metodo lungo e complesso), o buttarlo fuori dal ring (sicuramente il metodo più gettonato). Inoltre, dopo aver picchiato a dovere il nostro nemico potremo, tramite la pressione del grilletto sinistro, effettuare il taunt (insulto) grazie al quale il nostro personaggio guadagnerà un prezioso indicatore taunt lampeggiante. Una volta collezionati tre taunt potremo eseguire la supermossa, che sarà in grado di uccidere in un sol colpo fino a tre avversari.