Kuru Kuru Kururin

di Redazione Gamesurf
Se a un primo pensiero il compito del minuscolo pilota può sembrare semplice, o perlomeno di scarso impegno, bastano poche partite e i primi livelli degni di tal nome a scoraggiare i meno preparati, o, come detto nell'introduzione alla recensione, chiunque soffra di alta pressione e/o sia facile alla crisi di nervi. La disposizione delle pareti dei labirinti, l'eterno movimento che regola l'esistenza della bacchetta/elicottero e tutta una serie di ostacoli rendono ogni livello di Kuru Kuru Kururin un piccolo microcosmo a se stante, che deve forzatamente essere compreso e analizzato nel migliore dei modi per riuscire a venirne a capo con successo. Le dimensioni portatili della console, purtroppo, non fanno esattamente al caso del Giocatore Nevrotico 2001(tm), che rischia di lanciare console ed eventuale cavettologia annessa e connessa contro la prima superficie solida nelle immediate vicinanze. Se quindi fate difetto di sangue freddo, perlomeno abbondate di cuscini e tappetologia assortita (come il miglior Pico dé Paperis d'annata)

Kuru Kuru Kururin non é comunque un titolo frustrante, ma semplicemente esigente. Non é possibile terminare un livello per pura fortuna o per caso, lo studio delle pareti e dei movimenti dell'elicotterino sono elementi imprescindibili. Il livello di difficoltà del gioco é ottimamente calibrato, per quanto possa apparire leggermente alto durante le prime fasi di gioco, soprattutto per chi non é abituato a titoli simili o a quella sparuta schiera di giocatori che a Super Puzzle Fighter lasciano cadere a casaccio le gemme sperando nella combo fortunosa. Insomma, nel titolo Nintendo nulla é lasciato al caso
OBIETTIVI SECONDARI
Durante l'esplorazione dei livelli può capitare d'imbattersi in piccoli bonus, principalmente di tre tipologie: dei tubetti di colore, delle strane bacchette e degli affarini tondi e quanto mai "manga-style". Nel primo caso si tratta di mere colorazioni secondarie con cui é possibile personalizzare il proprio elicottero, le bacchette rappresentano invece delle divertentissime e curiose varianti alla forma dell'elicotterino protagonista. Pur non variando sensibilmente (come é ovvio che sia, per non venir meno al concetto iniziale del gioco) la forma della bacchetta di gioco, tali bonus offrono una serie di alternative davvero riuscitissime tra cui una sorta di bastone a forma di serpente o una fantomatica alabarda spaziale (senza contare le bacchette spinate, quelle costellate di stelline, quelle ondulate e via di questo passo). Il terzo e ultimo oggetto inanimato che si può raccogliere all'interno delle proprie peregrinazioni é una sorta di abitante del mondo di Kuru Kuru Kururin. Nella modalità principale di gioco (quello che, nonostante il giapponese, potremmo battezzare come Story Mode) ogni mondo é costituito da tre tappe di gioco, all'interno delle quali deve essere trovato e salvato uno dei suddetti abitanti