Kurushi Final

di Redazione Gamesurf
Nella modalità Survival la sfida sarà contro il tempo potrete scegliere il colore della pedana, la larghezza della stessa da 4 a 8 unità e la difficoltà. Poi si tratterà solamente di "sopravvivere"
Come non citare infine l'opzione Create, un editor di livelli che permette di espandere all'infinito l'esperienza di gioco. In una griglia potrete decidere in che modo disporre i tre colori per creare puzzle, da scambiare magari con amici

Perfetto!
Insomma, proprio perfetto non lo si può definire questo gioco, o perlomeno forse lo si puo definire tale con le debite premesse. Kurushi si può dire adatto solamente ai fan dei puzzle game dotati anche di una buona pazienza, é come un tetris nel quale é proibito sbagliare, senza possibilità di recupero, la ricerca del Perfect deve essere costante, riflettendo a fondo sulla posizione dei cubi, osservandoli per bene nel buon 3D del motore grafico, dotato anche di trasparenze ed alcuni effetti di luce
La grafica é su livelli buoni per quello che si può vedere, ma sarebbe comico il contrario dato il bassissimo numero di elementi che interagiscono con il giocatore, mancano del tutto fondali ed eplosioni di un qualche spessore, anche se a dire il vero i personaggi si muovono agilmente e con buona credibilità
L'implementazione del dual shock é azzaccata, la vibrazione ci fa sentire i cubi che rotolano (a proposito come fa un cubo a rotolare?) verso di noi e i pezzi di piattaforma che si aggiungono o si staccano sotto ai nostri piedi. La localizzazione é buona, sia il tutorial che le varie segnalazioni di gioco sono tradotte in italiano sia nel testo che nel parlato, oltretutto con una voce decisamente azzeccata
La complessità dei puzzle, avvicinadosi alla fine del gioco, e le varie modalità aggiuntive come il survival non fanno che allungare la longevità di un titolo già di per se complicato, non tanto per il gameplay facile da comprendere quanto per la difficoltà insita in molti livelli. La reazione di un giocatore non avvezzo ad un gioco del genere é quello di definirlo perlomeno noioso, monotono e privo di mordente