La Battaglia per la Terra di Mezzo 2
di
Luca Gambino
Quella degli strategici in real time sembra essere l'ultima roccaforte rimasta all'universo PC, ormai colonizzato in tutti i suoi generi dallo strapotere dettato dalle vendite dei titoli console e da un livello qualitativo di questi ultimi che ormai si sta avvicinando sempre di più a quello dei personal computer. La visione "PC centrica" di qualche anno fa, quando i giochi venivano creati su PC e quindi riadattati al mondo console, ha lasciato il posto ad una visione a completo appannaggio delle console, che hanno ribaltato in proprio favore metodologie di sviluppo e di vendita. Una sfida piuttosto complicata, quindi, quella che Electronic Arts ha deciso di accettare nel portare sugli schermi televisivi delle nostre case (meglio se ad alta definizione), questo "La Battaglia per la Terra di Mezzo 2". Lo strategico che prende forma dalla trilogia Tolkeniana recentemente visto su PC, con qualche chiaro/scuro di troppo, approda sulla console Microsoft con la dichiarata intenzione di replicare quella sapiente formula di azione e strategia che da Dune 2 in avanti ha creato un filone ludico decisamente prolifico e di successo. La trama di LBTM2 affianca in un certo qual modo il viaggio di Frodo & C e guarda più da vicino l'evolversi dell'alleanza tra Nani e Elfi, uniti nella lotta al male.
Ovviamente la sfida principale per Electronic Arts era fondamentalmente legata al sistema di controllo.
Racchiudere in un pad le infinite possibilità donate dalla combinata mouse/tastiera e da anni di strategici che gli si sono modellati attorno non dev'essere stata cosa semplice, riuscendo comunque a lasciare fuori solo poche opzioni dall'annovero dei controlli disponibili nella versione PC (alcune delle quali, però di fondamentale importanza). Malgrado questo, però, è innegabile che l'esperienza di gioco su console e computer risulti completamente differente, dal momento che la difficoltà nella gestione delle proprie truppe e delle risorse, costringe l'utente a concentrare maggiormente i propri sforzi nella risoluzione degli scontri tramite la forza bruta, tralasciando i già precari aspetti strategici della Battaglia per la Terra di Mezzo 2. Se quindi già su PC lo sforzo maggiore richiesto al giocatore era quello di ammassare quante più truppe possibili e arroccarsi in difesa prima di sferrare l'attacco finale, la versione Xbox 360 in virtù di una IA nemica ancora più deficitaria traduce questa pratica nell'unica azione plausibile e applicabile.
Sebbene tramite la combinazione dei tasti del pad si riesca comunque ad accedere a tutte le funzioni principali (selezioni multiple delle truppe, richiami degli eroi, posizionamento e gestione delle risorse e via dicendo), è palese che la difficoltà di muoversi agevolmente all'interno della mappa impedisca al giocatore qualsiasi tipo di velleità strategica che vada al di là del solito "ammassa/attacca". Capiterà fin troppo spesso di "perdere" la selezione delle truppe faticosamente realizzata per un clic sbagliato sulla mappa. Quasi impossibile, poi, collocare le proprie unità secondo la propria logica di combattimento. Anche se il sistema permette di disporre velocemente (mica tanto, poi) le proprie unità secondo uno schema di attacco o difesa scelto da voi (ad esempio gli arcieri alle spalle dei lancieri o dei picchieri), basterà il minimo movimento di questo reggimento sulla mappa per perdere quasi automaticamente l'impostazione prefissata.
La versione Xbox360, quindi, riprende e amplifica problematiche già note della versione "maggiore" che Electronic Arts non ha corretto in fase di conversione (che ha privato il titolo anche della modalità "Guerra dell'anellO"), andando ad inficiare ulteriormente un prodotto concettualmente complesso come questo. La scarsa incidenza di aspetti inizialmente "spacciati" per fondamentali o innovativi come la libera gestione della collocazione delle costruzioni o l'introduzione delle unità navali (entrambi assenti nella prima uscita dello strategico EA), purtroppo non vanno di pari passo con una rinnovata intelligenza artificiale avversaria, passando quasi automaticamente da possibili punti di forza a sicuri punti di debolezza dell'intera struttura di gioco. Ad aggiungersi a tutto questo è da segnalare anche un certo squilibrio nelle unità sul campo, dal momento che il gioco praticamente termina nel momento in cui il giocatore potrà disporre di un buon numero di arcieri elfi (che assieme ai nani formano le forze del bene, contrapposte ai soliti orchi e umani corrotti), con qualche potenziamento nelle armi e nelle protezioni. Tre o quattro squadre di arcieri, quindi, potranno risolvere qualsiasi situazione di gioco, capaci di abbattere anche la più strenua difesa del nostro nemico che, da par suo, proporrà sempre gli stessi pattern d'attacco o di difesa con la conseguente, prevedibile, risposta/arroccamento da parte del giocatore. Non giungono buone notizie nemmeno dall'utilizzo delle unità navali che risultano essere fondamentali in un'unica missione per campagna e la cui presenza, praticamente, non lascia nessun segno tangibile.
Anche tecnicamente, se si eccettua un comparto sonoro eccellente grazie soprattutto al supporto dolby digital, il titolo strategico EA risulta essere un surrogato depotenziato di quanto visto su PC, con alcune fondamentali aggravanti. La prima risiede nella risoluzione fissa (a meno che non possediate una TV ad alta definzione), con conseguente perdita di campo visivo, la seconda è l'oggettiva difficoltà di distinguere chiaramente la tipologia delle vostre truppe, specie nelle azioni più concitate. In ultimo, e forse più fondamentale di tutte, risiede nei fastidiosi rallentamenti che si presentano puntualmente nel corso degli scontri di massa, ovvero una delle caratteristiche ricorrenti di tutta l'esperienza di gioco. La situazione migliora sicuramente con l'ausilio di una televisione ad alta definizione, dove il gioco recupera qualche punto specie nella sua accezione estetica, ma rimangono comunque diversi e fondamentali problemi che affliggono questo coraggioso tentativo di Electronic Arts. Buono invece il versante multiplayer che, quantomeno, presenta mappe di discreta fattura e livella comunque i giocatori sul piano strategico/gestionale. Segnaliamo tra l'altro la prima uscita di un map pack dedicato appunto alla sezione multigiocatore.
Pollice verso, quindi, per questa conversione su Xbox 360, realizzata forse con troppa superficialità e con l'arrogante convizione che il pad potesse sostituire in tutto e per tutto i "ferri del mestiere" attorno ai quali si è sviluppato l'intero concetto di strategia in real time su PC. Soprattutto quando, alla prova dei fatti, il gameplay proposto è identico a quanto visto su PC (pregi e difetti annessi), senza nessuna significativa variazione per "andare incontro" alla mancanza di tastiera e mouse. A questo punto ci si domanda come mai il pieno supporto per le periferiche USB sulla Xbox360 non sia stato preso in considerazione da Electronic Arts, dal momento che si sarebbe quantomeno potuto dare al giocatore la libertà di scelta sul sistema di controllo da adottare. Che sia la famosa arroganza made in USA? A voi la risposta.
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Ovviamente la sfida principale per Electronic Arts era fondamentalmente legata al sistema di controllo.
Racchiudere in un pad le infinite possibilità donate dalla combinata mouse/tastiera e da anni di strategici che gli si sono modellati attorno non dev'essere stata cosa semplice, riuscendo comunque a lasciare fuori solo poche opzioni dall'annovero dei controlli disponibili nella versione PC (alcune delle quali, però di fondamentale importanza). Malgrado questo, però, è innegabile che l'esperienza di gioco su console e computer risulti completamente differente, dal momento che la difficoltà nella gestione delle proprie truppe e delle risorse, costringe l'utente a concentrare maggiormente i propri sforzi nella risoluzione degli scontri tramite la forza bruta, tralasciando i già precari aspetti strategici della Battaglia per la Terra di Mezzo 2. Se quindi già su PC lo sforzo maggiore richiesto al giocatore era quello di ammassare quante più truppe possibili e arroccarsi in difesa prima di sferrare l'attacco finale, la versione Xbox 360 in virtù di una IA nemica ancora più deficitaria traduce questa pratica nell'unica azione plausibile e applicabile.
Sebbene tramite la combinazione dei tasti del pad si riesca comunque ad accedere a tutte le funzioni principali (selezioni multiple delle truppe, richiami degli eroi, posizionamento e gestione delle risorse e via dicendo), è palese che la difficoltà di muoversi agevolmente all'interno della mappa impedisca al giocatore qualsiasi tipo di velleità strategica che vada al di là del solito "ammassa/attacca". Capiterà fin troppo spesso di "perdere" la selezione delle truppe faticosamente realizzata per un clic sbagliato sulla mappa. Quasi impossibile, poi, collocare le proprie unità secondo la propria logica di combattimento. Anche se il sistema permette di disporre velocemente (mica tanto, poi) le proprie unità secondo uno schema di attacco o difesa scelto da voi (ad esempio gli arcieri alle spalle dei lancieri o dei picchieri), basterà il minimo movimento di questo reggimento sulla mappa per perdere quasi automaticamente l'impostazione prefissata.
La versione Xbox360, quindi, riprende e amplifica problematiche già note della versione "maggiore" che Electronic Arts non ha corretto in fase di conversione (che ha privato il titolo anche della modalità "Guerra dell'anellO"), andando ad inficiare ulteriormente un prodotto concettualmente complesso come questo. La scarsa incidenza di aspetti inizialmente "spacciati" per fondamentali o innovativi come la libera gestione della collocazione delle costruzioni o l'introduzione delle unità navali (entrambi assenti nella prima uscita dello strategico EA), purtroppo non vanno di pari passo con una rinnovata intelligenza artificiale avversaria, passando quasi automaticamente da possibili punti di forza a sicuri punti di debolezza dell'intera struttura di gioco. Ad aggiungersi a tutto questo è da segnalare anche un certo squilibrio nelle unità sul campo, dal momento che il gioco praticamente termina nel momento in cui il giocatore potrà disporre di un buon numero di arcieri elfi (che assieme ai nani formano le forze del bene, contrapposte ai soliti orchi e umani corrotti), con qualche potenziamento nelle armi e nelle protezioni. Tre o quattro squadre di arcieri, quindi, potranno risolvere qualsiasi situazione di gioco, capaci di abbattere anche la più strenua difesa del nostro nemico che, da par suo, proporrà sempre gli stessi pattern d'attacco o di difesa con la conseguente, prevedibile, risposta/arroccamento da parte del giocatore. Non giungono buone notizie nemmeno dall'utilizzo delle unità navali che risultano essere fondamentali in un'unica missione per campagna e la cui presenza, praticamente, non lascia nessun segno tangibile.
Anche tecnicamente, se si eccettua un comparto sonoro eccellente grazie soprattutto al supporto dolby digital, il titolo strategico EA risulta essere un surrogato depotenziato di quanto visto su PC, con alcune fondamentali aggravanti. La prima risiede nella risoluzione fissa (a meno che non possediate una TV ad alta definzione), con conseguente perdita di campo visivo, la seconda è l'oggettiva difficoltà di distinguere chiaramente la tipologia delle vostre truppe, specie nelle azioni più concitate. In ultimo, e forse più fondamentale di tutte, risiede nei fastidiosi rallentamenti che si presentano puntualmente nel corso degli scontri di massa, ovvero una delle caratteristiche ricorrenti di tutta l'esperienza di gioco. La situazione migliora sicuramente con l'ausilio di una televisione ad alta definizione, dove il gioco recupera qualche punto specie nella sua accezione estetica, ma rimangono comunque diversi e fondamentali problemi che affliggono questo coraggioso tentativo di Electronic Arts. Buono invece il versante multiplayer che, quantomeno, presenta mappe di discreta fattura e livella comunque i giocatori sul piano strategico/gestionale. Segnaliamo tra l'altro la prima uscita di un map pack dedicato appunto alla sezione multigiocatore.
Pollice verso, quindi, per questa conversione su Xbox 360, realizzata forse con troppa superficialità e con l'arrogante convizione che il pad potesse sostituire in tutto e per tutto i "ferri del mestiere" attorno ai quali si è sviluppato l'intero concetto di strategia in real time su PC. Soprattutto quando, alla prova dei fatti, il gameplay proposto è identico a quanto visto su PC (pregi e difetti annessi), senza nessuna significativa variazione per "andare incontro" alla mancanza di tastiera e mouse. A questo punto ci si domanda come mai il pieno supporto per le periferiche USB sulla Xbox360 non sia stato preso in considerazione da Electronic Arts, dal momento che si sarebbe quantomeno potuto dare al giocatore la libertà di scelta sul sistema di controllo da adottare. Che sia la famosa arroganza made in USA? A voi la risposta.
La Battaglia per la Terra di Mezzo 2
5.5
Voto
Redazione
La Battaglia per la Terra di Mezzo 2
Pur apprezzando il coraggioso tentativo di Electronic Arts, è palese che manca ancora qualcosa per mettere sullo stesso piano la strategia in real time su console e quella su PC. Un controllo poco preciso, abilmente convertito ma ancora deficitario fa da sfondo ad un gioco che nemmeno sulla piattaforma "maggiore" aveva brillato per intelligenza artificiale o innovazione. Inutile quindi ribadire il concetto. Ben vengano giochi di questo tipo anche su console, a patto che seguano uno sviluppo parallelo e indipendente, perché allo stato attuale delle cose, questa "Battaglia della Terra di Mezzo" è solo una scimmiottatura mal riuscita (anche tecnicamente parlando) di quanto visto su PC.