La Battaglia per la Terra di Mezzo

La Battaglia per la Terra di Mezzo
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UN NUOVO IBRIDO: L'AZIONE STRATEGICA?
In prima approssimazione, la struttura di gioco di BFME scorre lungo una duplice direttrice: da un lato l'azione si concentra nel combattimento includendo anche piccoli quests, che tuttavia risultano secondari, e dall'altro la strategia in tempo reale strutturata però in maniera lineare, strizzando l'occhio alla giocabilità che non al puro calcolo strategico. Senza ripudiare o sminuire tutte le principali variabili del genere rts BFME li inserisce in una cornice estremamente godibile perché accessibile ai tanti che si affacciano per la prima volta alla strategia attratti dal marchio di Tolkien o meglio: delle pellicole cinematografiche firmate da Peter Jackson. Più che la combinazione più geniale o la manovra più complicata ma decisiva, qui vale la scelta del tempo giusto, del personaggio o dell'eroe, della magia o dell'arma letale per un particolare nemico, fermo restando che la sopravvivenza della compagnia è la condizione fondante di ogni missione e che da sola può scarificare un'azione di successo.


Strategia filtrata attraverso le lenti dell'azione: questa la parola d'ordine messa in atto così efficacemente da BFME. La strategia si colloca dunque in posizione funzionale all'azione senza però perdere lo smalto del suo coinvolgimento e, soprattutto, della sua difficoltà. L'azione di gioco resta istantanea, nel senso di provvedere a determinati compiti che si presentano in rapida successione. Il ruolo della strategia in tempo reale è appunto quello di supportare tale azione in una struttura di gioco che resta abbondantemente ancorata al concetto dell'azione e del combattimento.
Da questo deriva una considerazione della massima importanza: è vero che BFME mette il giocatore dinnanzi alla gestione di molteplici tipi di risorse, quindi sottoponendo l'attenzione ad un ampio ventaglio di variabili; eppure l'effettiva libertà di manovrare tali variabili è di volta in volta subordinata alle ragioni dell'azione. La strategie pura e cruda non viene certo annacquata ma diluita per essere confacente alla forte impronta da "action-game" che contraddistingue BFME.
Questo costituisce un solido incentivo allo sviluppo naturale di abilità strategiche che s'impongono quale unica risorsa per giocare, attivando così un approccio basato su tentativi ed errori.

MENU E STRUTTURA DI GIOCO
Sotto ad una suggestiva raffigurazione della torre di Isengard e del Monte Fato, il menu principale contempla la partita in single mode, in multiplayer, le immancabili opzioni (davvero limitate al minimo indispensabile, soprattutto per la gestione grafica), e l'utilissima guida filmata (purtroppo non interattiva) per iniziare a muovere i primi passi con BFME. Iniziando con una nuova partita nella modalità single player, le opzioni sono chiare: campagna oppure schermaglia, ovvero l'intera saga narrata nel gioco attraverso le vicende eroiche dei protagonisti della trilogia, oppure gettarsi nella mischia per affrontare una serie di scontri modalità particolarmente adatta per impratichirsi o sperimentare nuove tattiche, sconsigliato per chi è letteralmente alle prime armi. La schermaglia permette di selezionare la mappa tra quelle già presenti, oppure utilizzarne una creata tramite il World Builder, l'editor di livelli appositamente sviluppato per BFME.

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Proseguendo nella modalità principe di BFME, la campagna, la scelta successiva è quella del campo di forze: campagna del Bene o del Male? Da una parte Rohan e Mordor, che schierano i loro valorosi arcieri, affiancati dalla fulminante forza d'urto dei destrieri. Dall'altra si distende la tenebrosa oscurità di Isengard, dalle cui viscere lavoratori Orchetti formano temibili Uruk-hai, Berserker e Cavalieri Warg, mentre sotto le insegne di Mordor, dove riluce di malvagità l'occhio di Sauron, si battono i lancieri di Haradrim, i soldati di Rhun a cavallo di giganteschi olifanti. Ogni missione all'interno di una campagna è ambientata di volta in volta in uno degli scenari che compongono la Terra di Mezzo, da Moria a Rohan e Lothlorien. Per quanto incantevole, ogni scenario presenta una particolare configurazione geografica, che tuttavia non è quasi mai traducibile in una risorsa strategica.

In principio, la dotazione di risorse è incentrata su una cittadella, sia per il Bene che per il Male, al centro della quale è eretta una fondamenta che è il vero totem di ogni scenario, e il cui crollo per mano nemica sancisce la sconfitta. Oltre a far sopravvivere ogni membro della Compagnia, è dunque imperativo evitare il crollo del cuore della cittadella. Quest'ultima è poi organizzata secondo determinate aree in cui, ciccando, è possibile selezionare l'edificazione di strutture elementari, quali fattorie, scuderie, campi di addestramento, fucine, punti di ristoro e così via. Obbedendo ai canoni dei giochi strategici, la costruzione di ciascuna struttura comporta un costo in termini di risorse, obbligando quindi a provvedere ad un rifornimento sistematico di risorse, estraibili dall'ambiente sia all'interno della cittadella mediante fattorie e lavoratori Orchetti (la stessa logica generale riguarda tanto il Bene quanto il Male). Da tali strutture sono prodotte le unità di entrambi i fronti, in grande varietà e dalle qualità e poteri in aggiornamento, sia relativamente all'esperienza acquisita sul campo di battaglia che accresce la forza delle unità, sia per quanto concerne i potenziamenti delle singole unità o la creazione di nuove particolari unità. Manovrare le unità è semplice e intuitivo: tutto è controllato col mouse e tutto è ridotto a movimenti elementari: spostamento, attacco con o senza movimento, raccolta, arresto. È possibile unire più unità formando battaglioni, comunque guidati

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La Battaglia per la Terra di Mezzo
8.5

Voto

Redazione

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La Battaglia per la Terra di Mezzo

Ancora un gioco su Tolkien, ancora un gioco sui suoi film, ma l'incanto non s'arrugginisce, illuminato anche da una strategia in tempo reale profumata dalla fresca fragranza dell'azione in combattimento, avvolta in un fascio di grafica dalle tinte sublimi e un suono che è un vellutato tessuto di voci e musiche. Tecnicamente quindi maestoso, una giocabilità solidamente basata su un efficace sistema di controllo, anche se la strategia pura è un'altra cosa. Se però non ci fosse stato il marchio cinematografico del signore degli anelli, sarebbe stato lo stesso gioco?

Secondo Commento
Veramente un gran titolo questo "Battaglia per la Terra di Mezzo". Chi ha amato la trilogia tolkeniana targata Peter Jackson non potrà non bearsi di fronte ai continui richiami che l'ultima fatica strategica della EA mette in campo durante tutta la durata del gioco. Peccato dover anche dire che in alcuni punti BTM pecca in quello che dovrebbe invece essere il vero punto di forza del gioco, ovvero gli scontri di massa. Frutto, tutto questo, di una realizzazione tecnica di altissimo livello ma che forse avrebbe necessitato di qualche altra sessione di ottimizzazione. Al limite dello sfottò, infatti, le richieste hardware dichiarate da Ea sulla confezione del gioco che hanno sicuramente rassicurato la maggior parte dell'utenza ma che l'ha costretta spesso e volentieri a trovarsi di fronte a tantissimi "fermo immagine in (lieve) movimento". Gli stessi che ci siamo ritrovati davanti in più di un'occasione, con un sistema decisamente superiore all'entry level dichiarato dal produttore. Ad ogni modo, se avete un PC adeguato potrete godervi uno degli RTS più riusciti e d'impatto di tutto il 2004.

Luca 'Lord Axl' Gambino