La Grande Fuga

Da questo punto di vista aiuta senza ombra di dubbio l'audio che ci permette di sentire la presenza delle guardie e di capire la loro distanza in base al rumore che effettuano. Ma il tentativo, se pur con tutte le buone intenzioni del caso, non è andato perfettamente a bersaglio. Di certo non ha aiutato l'implementazione dell'intelligenza artificiale dei nemici. Se in alcuni frangenti sembra di trovarsi di fronte a dei robot provvisti di radar ed antenne (tanto è vero che, anche se a dire il vero succede raramente, riescono a scorgerci anche quando non dovrebbero), in altre si comportano da perfetti lobotomizzati: passare al loro fianco con cattive intenzioni non sortisce effetti degni di nota, tanto è che con un movimento laterale è possibile andare alle loro spalle e metterli fuori combattimento in men che non si dica. Se da un lato i programmatori tentavano di raggiungere nuovi livelli di realismo, dall'altro si sono scoperti con un intelligenza artificiale non proprio adatta alla scopo.

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In linea di massima lo svolgimento delle missioni è a dir poco lineare. Si tratta sempre e comunque di eseguire dei compiti uno dietro l'altro senza possibilità di effettuare diversivi degni di nota. E qui aiutano sicuramente i livelli alternativi di cui parlavamo in apertura di recensione. Durante le missioni sarà possibile salvare solo per un numero predefinito di volte. Il numero dei salvataggi effettuabili dipende dal livello di difficoltà scelto, e va dai quattro per il livello semplice, ai due per il livello di difficoltà più complesso. Già scegliendo il livello intermedio (che offre tre salvataggi) ci si rende presto conto di dover fare i conti con il numero esiguo di salvataggi. Se da una parte ciò comporta un aumento esponenziale della tensione, nell'altro piatto della bilancia possiamo mettere dosi massicce di frustrazione che condiscono ogni tentativo non andato a buon fine: dover rifare intere sezioni di gioco non è mai troppo divertente. Probabilmente si tratta di un sistema atto a mascherare la non eccessiva longevità di un titolo che oltre alle missioni di base (sono meno di venti) offre ben poco, considerando poi la non eccessiva lunghezza di ogni singola missione.

Tecnicamente siamo nella sufficienza per quanto riguarda la realizzazione grafica. Non c'è nulla che faccia gridare al miracolo o che possa essere ricordato per aver settato nuovi standard grafici. I personaggi sono composti da un numero sufficiente di poligoni e sono animati in maniera più che discreta. Le ambientazioni non godono di un particolare livello di dettaglio ed inoltre in diverse situazioni il motore grafico arranca e scatta incomprensibilmente. Da segnalare i soliti problemi di compenetrazione tra poligoni. Ma è dal punto di vista sonoro che il gioco in parte risolleva una realizzazione altrimenti insipida. A cominciare dal doppiaggio in italiano di pregevole fattura per arrivare alla colonna sonora portante del film: potremo contare su una colonna sonora che varia dinamicamente in base alla situazione nella quale ci troviamo. Ma è sufficiente un buon sonoro e poco altro per fare un buon gioco? Al commento l'ardua sentenza.

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