La Grande Guerra
di
Francesco 'Oasis' Menna
La Grande Guerra è stata forse quella che più ha messo alla prova l'ingegneria militare, che, ancora priva di armi di distruzione di massa, si doveva basare solamente sull'abilità dei propri strateghi e sul coraggio dei propri uomini. Prima un piccolo cenno storico su di essa: iniziò tutto con l'assassinio di Francesco Ferdinando, Arciduca d'Austria ed erede al trono dell'impero austroungarico da parte di uno studente serbo a Sarajevo. Immediata fu la dichiarazione di guerra dell'Austria-Ungheria nei confronti della Serbia, alleata della Russia. A quell'epoca, due schieramenti si contendevano l'Europa: La Triplice Alleanza(Austria, Prussia e Italia) e la Triplice Intesa (Inghilterra, Francia e Russia). Questi due accordi prevedevano un aiuto da parte degli alleati in caso di guerra. L'Italia fu all'inizia l'unica potenza a non intervenire, a causa di un conflitto interno tra interventisti e neutralisti. Dato che l'Austria era ancora una minaccia nel nord-est, l'Italia si alleò, dopo un anno, con l'Intesa dichiarando guerra all'Austria e in seguito alla Prussia. La Grande Guerra durò poi quasi 5 anni e vide la vittoria dell'Intesa, con l'Austria ridimensionata definitivamente e la Prussia colpita ma non abbattuta, come si vedrà poi con la Seconda Guerra Mondiale. L'Italia, grazie al suo colpo di mano, riuscì finalmente ad unificare anche le Tre Venezie. In questo scenario si svolgono le vicende di questo nuovo titolo.
Una guerra che viene dall'est
Le software house dell'est europeo cominciano a farsi strada anche nell'occidente, e i Lesta Studio ne sono un esempio. Certo, forse la mancanza di budget "pesanti" mina un po' le loro produzioni, ma spesso l'idea può cambiare tutto. Purtroppo questo non è il caso di LGG. Come in tutti gli Rts moderni, in questo gioco potrete affrontare le modalità "campagna"(cinque differenti campagne: britannica, tedesca, austroungarica, francese e russa), la battaglia singola con un solo scenario e la modalità online con la possibilità di unirvi a una partita già creata o di ospitarne una sul vostro Pc. Nulla di nuovo, dunque. A dir la verità, una novità c'è, ovvero l'introduzione di una fase diplomatica: questa caratteristica servirà soprattutto nella modalità online per fare fronte comune contro un particolare giocatore, mentre avrà poca rilevanza nel gioco singolo, poiché la Cpu non chiederà mai alleanze, né le infrangerà, quindi tutto dipende dalle nostre intenzioni. una novità piuttosto importante, quindi, che però non ha goduto di quell'approfondimento che avrebbe invece meritato. Certo non ci aspettavamo le fasi diplomatiche di Europa Universalis, ma un po' più di accuratezza e di complessità forse avrebbe potuto rendere il tutto più interessante. Passiamo ora alla descrizione della fase di raccolta risorse, le quali sono in tutto sei: oro, cibo, legno, ferro, petrolio e risorse umane. Anche in questo caso, ci saranno zone nello scenario adibite all'estrazione di queste risorse, e tramite le costruzioni residenziali potrete aumentare la vostra manodopera. Le unità producibili con queste risorse sono di sei tipi: fanteria, artiglieria, cavalleria, mezzi corazzati, aviazione e marina.
Ovviamente, ogni fazione avrà le sue unità caratteristiche, come i cosacchi russi, oppure i mitici carri armati britannici Mk5, passando per i cacciatori tirolesi e moltissimi altri, che rendono LGG, se non altro, un buon simulatore storico. Un'altra caratteristica importante è la possibilità di variare gli attacchi anche con la medesima unità: per esempio, un soldato può utilizzare il fucile o le bombe a mano a seconda della situazione. A causa anche di questo, l'azione di gioco può risultare piuttosto confusa, anche perché gli eserciti che si vanno a scontrare sono numerosissimi, e non sono suddivisi in plotoni, come per esempio in Rome Total War. Il risultato? Spesso vi troverete di fronte a una carneficina senza aver nemmeno capito i motivi per cui una parte ha vinto sull'altra. Certo, la strategia rimane, perché è chiaro che due mortai piazzati bene possano tenere testa a un plotone di fanteria, ma la percezione generale è che comunque ci sia un bel po' di confusione su schermo, anche a causa di un comparto tecnico che lascia davvero l'amaro in bocca.
Una grafica 2D da dimenticare
Passiamo al vero tallone d'Achille dell'intera produzione: il comparto grafico. Si tratta semplicemente di un motore 2D obsoleto e che sembra incredibile ritrovarsi nel 2004. Intendiamoci, non abbiamo mai detto che il 2D debba lasciare completamente il passo al 3D, anzi, spesso si tratta di una tecnica che in un Rts funziona meglio. Le ultime produzioni 2D, per quanto riguarda Rts a prezzo budget, come Imperivm, o Patrician 3, sono nettamente superiori in quanto a comparto grafico, pur costando, ormai, anche meno di LGG. Gli sprite sono stati realizzati con buona accuratezza, ma spesso mancano di qualche frame di animazione in più che avrebbe potuto migliorare i movimenti delle unità e rendere l'azione su schermo più armonica. Ma sono gli scenari di gioco la vera sciagura: spogli, monotoni e scarsamente definiti anche con tutte le opzioni grafiche attivate. Si salvano in parte solo gli edifici, discretamente curati. Qualcuno potrebbe obiettare che tutto questo sia per permettere anche a chi non ha un Pc dell'ultima generazione di giocare a questo titolo, ma la realtà è che Imperivm, ad esempio, graficamente di varie spanne superiore, richiede un sistema anche inferiore allo stesso LLG. La sensazione è quindi che non si siano sfruttate fino in fondo le potenzialità intrinsiche di questo gioco, incentrandosi più su altre sezioni senza considerare però che assistere a scontri poco credibili e monotoni, alla lunga tende a stancare anche il giocatore meno esigente sotto il profilo meramente estetico. Forse è proprio questo che impedisce a LGG di avere quel carisma necessario a incollare l'appassionato allo schermo, per scoprire "quello che c'è dopo". Il sonoro si attesta su livelli medi, con buone musiche, ispirate, ed effetti ordinari per il tipo di gioco, anche se le esplosioni e l'effetto delle mitragliatrici sono realizzati molto bene. Ci aspettavamo sicuramente di più, soprattutto perchè non sono tanti i titoli dedicati alla Prima Guerra Mondiale e, sinceramente, non ce la sentiamo di dare la sufficienza a un gioco che è venduto a un buon prezzo, ma che ha, anche in questa fascia, prodotti nettamente superiori(anche Alexander di Ubisoft è di un altro livello, nella stessa fascia di prezzo). Per dovere di cronaca dobbiamo anche segnalare una certa instabilità del gioco, che è andato in crash moltissime volte. Speriamo sia solo un caso isolato.
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Una guerra che viene dall'est
Le software house dell'est europeo cominciano a farsi strada anche nell'occidente, e i Lesta Studio ne sono un esempio. Certo, forse la mancanza di budget "pesanti" mina un po' le loro produzioni, ma spesso l'idea può cambiare tutto. Purtroppo questo non è il caso di LGG. Come in tutti gli Rts moderni, in questo gioco potrete affrontare le modalità "campagna"(cinque differenti campagne: britannica, tedesca, austroungarica, francese e russa), la battaglia singola con un solo scenario e la modalità online con la possibilità di unirvi a una partita già creata o di ospitarne una sul vostro Pc. Nulla di nuovo, dunque. A dir la verità, una novità c'è, ovvero l'introduzione di una fase diplomatica: questa caratteristica servirà soprattutto nella modalità online per fare fronte comune contro un particolare giocatore, mentre avrà poca rilevanza nel gioco singolo, poiché la Cpu non chiederà mai alleanze, né le infrangerà, quindi tutto dipende dalle nostre intenzioni. una novità piuttosto importante, quindi, che però non ha goduto di quell'approfondimento che avrebbe invece meritato. Certo non ci aspettavamo le fasi diplomatiche di Europa Universalis, ma un po' più di accuratezza e di complessità forse avrebbe potuto rendere il tutto più interessante. Passiamo ora alla descrizione della fase di raccolta risorse, le quali sono in tutto sei: oro, cibo, legno, ferro, petrolio e risorse umane. Anche in questo caso, ci saranno zone nello scenario adibite all'estrazione di queste risorse, e tramite le costruzioni residenziali potrete aumentare la vostra manodopera. Le unità producibili con queste risorse sono di sei tipi: fanteria, artiglieria, cavalleria, mezzi corazzati, aviazione e marina.
Ovviamente, ogni fazione avrà le sue unità caratteristiche, come i cosacchi russi, oppure i mitici carri armati britannici Mk5, passando per i cacciatori tirolesi e moltissimi altri, che rendono LGG, se non altro, un buon simulatore storico. Un'altra caratteristica importante è la possibilità di variare gli attacchi anche con la medesima unità: per esempio, un soldato può utilizzare il fucile o le bombe a mano a seconda della situazione. A causa anche di questo, l'azione di gioco può risultare piuttosto confusa, anche perché gli eserciti che si vanno a scontrare sono numerosissimi, e non sono suddivisi in plotoni, come per esempio in Rome Total War. Il risultato? Spesso vi troverete di fronte a una carneficina senza aver nemmeno capito i motivi per cui una parte ha vinto sull'altra. Certo, la strategia rimane, perché è chiaro che due mortai piazzati bene possano tenere testa a un plotone di fanteria, ma la percezione generale è che comunque ci sia un bel po' di confusione su schermo, anche a causa di un comparto tecnico che lascia davvero l'amaro in bocca.
Una grafica 2D da dimenticare
Passiamo al vero tallone d'Achille dell'intera produzione: il comparto grafico. Si tratta semplicemente di un motore 2D obsoleto e che sembra incredibile ritrovarsi nel 2004. Intendiamoci, non abbiamo mai detto che il 2D debba lasciare completamente il passo al 3D, anzi, spesso si tratta di una tecnica che in un Rts funziona meglio. Le ultime produzioni 2D, per quanto riguarda Rts a prezzo budget, come Imperivm, o Patrician 3, sono nettamente superiori in quanto a comparto grafico, pur costando, ormai, anche meno di LGG. Gli sprite sono stati realizzati con buona accuratezza, ma spesso mancano di qualche frame di animazione in più che avrebbe potuto migliorare i movimenti delle unità e rendere l'azione su schermo più armonica. Ma sono gli scenari di gioco la vera sciagura: spogli, monotoni e scarsamente definiti anche con tutte le opzioni grafiche attivate. Si salvano in parte solo gli edifici, discretamente curati. Qualcuno potrebbe obiettare che tutto questo sia per permettere anche a chi non ha un Pc dell'ultima generazione di giocare a questo titolo, ma la realtà è che Imperivm, ad esempio, graficamente di varie spanne superiore, richiede un sistema anche inferiore allo stesso LLG. La sensazione è quindi che non si siano sfruttate fino in fondo le potenzialità intrinsiche di questo gioco, incentrandosi più su altre sezioni senza considerare però che assistere a scontri poco credibili e monotoni, alla lunga tende a stancare anche il giocatore meno esigente sotto il profilo meramente estetico. Forse è proprio questo che impedisce a LGG di avere quel carisma necessario a incollare l'appassionato allo schermo, per scoprire "quello che c'è dopo". Il sonoro si attesta su livelli medi, con buone musiche, ispirate, ed effetti ordinari per il tipo di gioco, anche se le esplosioni e l'effetto delle mitragliatrici sono realizzati molto bene. Ci aspettavamo sicuramente di più, soprattutto perchè non sono tanti i titoli dedicati alla Prima Guerra Mondiale e, sinceramente, non ce la sentiamo di dare la sufficienza a un gioco che è venduto a un buon prezzo, ma che ha, anche in questa fascia, prodotti nettamente superiori(anche Alexander di Ubisoft è di un altro livello, nella stessa fascia di prezzo). Per dovere di cronaca dobbiamo anche segnalare una certa instabilità del gioco, che è andato in crash moltissime volte. Speriamo sia solo un caso isolato.
La Grande Guerra
4
Voto
Redazione
La Grande Guerra
LGG è stato una vera delusione. Ci aspettavamo un titolo in tono dimesso, certo, considerato anche il prezzo concorrenziale. Però una cosa è un titolo in tono dimesso, un'altra è un titolo che proprio non ha nulla che possa attrarre (tra l'altro, Ubisoft in questi giorni lancia Alexander, prodotto di ben altro spessore allo stesso prezzo). La lacuna più pesante è quella dal punto di vista grafico, ma anche il gameplay, seppur abbastanza vario, non dà quell' "input" che spinga il giocatore a "vedere cosa c'è dopo". L'unica cosa positiva è la ricostruzione fedele delle unità e degli edifici di quel periodo storico, ma il resto è da dimenticare. Peccato, perché l'idea poteva essere sfruttata decisamente meglio.