WWE 2K25: un tuffo nel ring virtuale – la nostra recensione

La WWE torna su console & PC dopo un'annata strepitosa

di Carlo Mansoni

Il wrestling è tornato. Anche in Italia. Dopo un periodo di semi-esilio, dovuto principalmente alla cruenta vicenda Benoit e alla conseguente sparizione dalla TV in chiaro, anche nel nostro paese la febbre è risalita, con uno show live della WWE in programma tra pochi giorni a Bologna. Mentre in tutto il mondo si parla dell’imprevedibile passaggio tra i cattivi di John Cena, 2K e Visual Concepts sono pronti a farci rivivere le stesse emozioni su PC e console con WWE 2K25. 

Da WWE 2K20 a WWE 2K25

Se la WWE negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con un calo di popolarità, recuperato alla grande negli ultimi anni, la saga di wrestling di 2K e Visual Concepts ha dovuto affrontare un percorso molto simile. Toccato il fondo con l'edizione 2K20, il team di sviluppo si è preso un anno sabbatico per riordinare le idee e ripartire quasi da zero. Da WWE 2K22 in poi è stato un crescendo di cui WWE 2K25 rappresenta in qualche modo l’apice e la summa. Il progressivo rimpolpamento di tutte le sezioni di gioco quest’anno vede l’aggiunta di una nuova modalità, The Island, esclusiva delle console next-gen e focalizzata sul multiplayer. 

Com’è lo Showcase di WWE 2K25

In copertina c’è Roman Reigns, uomo immagine della federazione negli ultimi anni e simbolo della Bloodline a cui è dedicato lo Showcase. Questa modalità fino alla precedente edizione attraversava epoche e carriere attraverso un mix di filmati televisivi originali e riproduzioni col motore grafico. Per raccontare l’estensione della Bloodline, Visual Concepts e 2K ha deciso invece di abbandonare il ricorso alle riprese televisive (per la gioia degli streamer, immagino, che non dovrebbero più avere problemi con la violazione dei copyright) in favore di cut-scene che consentono qualche variazione sul tema. Oltre alle classiche ricostruzioni di match storici, in WWE 2k25 è possibile cambiare, o addirittura creare, la Storia. 

In Change History ci viene chiesto di sconvolgere l’esito di un incontro storico, ad esempio portando alla vittoria Rikishi su Stone Cold Steve Austin nel 2000 oppure Umaga contro un John Cena al tempo praticamente invincibile (2007). Quando si sfocia in Create History però WWE 2K25 mette in scena incontri in realtà mai svolti, ma che avrebbero potuto essere dei classici. In questo casto tuttavia probabilmente serve essere dei grandi amanti del wrestling per apprezzare Peter Maivia vs George Steele. Nel complesso i 17 incontri (più uno bonus finale) scorrono con un buon ritmo, supportato dal ritorno della telecronaca, anche se alcuni obiettivi bonus legati ad azioni a tempo sono troppo legati alla sorte e possono risultare frustranti.


Come sono le altre modalità di WWE 2K25

Come anticipato nell’introduzione, WWE 2K25 propone alcune nuove funzionalità in tutte le modalità di gioco. in MyGM, dove siamo chiamati a vestire i panni di un General Manager e occuparci del lato organizzativo del wrestling, si può scegliere tra un rinnovato gruppo di personaggi storici da impersonare per affrontare altri tre GM controllati dall’IA oppure contro altri giocatori online. In questa sezione, la novità più rilevante è il ritorno dei promo, ma nella forma attuale, ovvero semplice frasi scritte, banalotte e senza recitazione, risultano poco efficaci. 

La differenza si nota soprattutto nel momento in cui passa alla modalità MyRise: quest'anno le storie con protagonista il wrestler maschile e quello femminile sono fuse insieme in un revival della celebre storyline della Invasion, messa in atto questa volta dai lottatori di NXT. Qui le fasi di dialogo, doppiate dai wrestler stessi, risultano molto più interessanti e convincenti e la trama è costellata da abbastanza colpi di scena e momenti epici da farsi gustare con piacere fino alle fine. Piccoli aggiustamenti poi si ritrovano in tutte le altre modalità, ovvero MyUniverse (dove è possibile simulare storyline e alleanze), in MyFaction (il gioco di carte digitale della WWE incluso in WWE 2K25) e online. 

La grossa novità in questo senso è dunque The Island, un hub multigiocatore online che ospita al suo interno una storyline PVE piuttosto leggera e divertente, il cui obiettivo è entrare nelle grazie di Roman Reigns, oltre alla possibilità di sfidare amici e avversari in PvP. Al momento però è classificabile come un’idea interessante, un buon passatempo per utilizzare le proprie Superstar create, ma non molto di più. Abbondando invece le microtransazioni, soprattutto sul versante estetico con centinaia di opzioni e un vero e proprio negozio Nike; come da tradizione però è possibile acquistare anche booster per migliorare le proprie Superstar, con le conseguenze che potete immaginare sulla competizione online. 


Quali sono le altre novità di WWE 2K25?

Ci sono infine una serie di novità di WWE 2K25, legate al gameplay, che attraversano tutte le modalità. La più evidente è il maggior realismo nella rappresentazione delle conseguenze dei colpi. I corpi dei wrestler ben presto iniziano a mostrare i segni delle percosse subite, prima arrossandosi, poi facendo emergere lividi ed escoriazioni, infine sanguinando e sgocciolando i segni della lotta sul tappeto del ring. Benché sia evidente soprattutto nei replay, questo nuovo approccio regala grosse soddisfazioni soprattutto nei match più violenti. 

Altra grossa aggiunta di questa edizione è la possibilità di mettere in scena incontri misti, tra wrestler uomini e donne, incluse le tipologie speciali di match come la Royal Rumble. In questo caso, tuttavia, gli effetti sono decisamente più limitati (e gli sviluppatori si sono assicurati che non possano essere realizzate mosse di cattivo gusto). Certo, osservare in prima persona come Rhea Ripley sia in grado di polverizzare metà del roster maschile è divertente e gratificante.

Tiriamo le somme su WWE 2K25

Come detto in apertura, WWE 2K25 è l’apice del percorso di ricostruzione del franchise operato in collaborazione da 2K e Visual Concepts. Ogni singolo elemento del gioco appare qui nella sua forma migliore (al netto di alcuni bug che in questi primi giorni possono causare crash non così infrequenti). Allo stesso tempo, però, sa un po’ tutto di già visto e The Island non rappresenta ancora un’aggiunta di rilievo (e francamente qualche dubbio sul fatto che possa diventarlo in futuro ce l’abbiamo). Ad ogni apice, insomma, rischia di seguire una discesa e dopo aver riconquistato la sua forma smagliante del passato, WWE 2K25 inizia a mostrare il bisogno di qualcosa di sensibilmente nuovo per mantenere il suo status anche nei prossimi anni.