La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor
di
Valerio De Vittorio
Non capita spesso nel mondo dei videogiochi di rimanere stupiti. Solitamente un prodotto a medio-alto budget viene preceduto da una campagna pubblicitaria martellante, visioni in anteprima, trailer, diari di sviluppo, fino ad arrivare sugli scaffali che quasi si potrebbe scriverne la recensione senza avere in mano il gioco finito. O addirittura quello che poi acquistiamo ci delude per l'incapacità di sostenere il famoso hype. La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor é l'esempio esattamente opposto. Annunciato quasi a sorpresa, provato da noi alle varie fiere ma senza troppo approfondire la conoscenza del prodotto, il gioco Monolith é finalmente giunto in redazione nella sua incarnazione finale circa una settimana fa e ci ha sorpresi con un gameplay per nulla originale ma allo stesso tempo fresco ed intrigante. Possibile? Sì, scopriamo quindi l'action adventure di Warner.
Talion é un ranger che vigila sui cancelli di Mordor. Lui non lo sa ancora ma l'oscuro signore sta preparando il suo ritorno e le sue legioni di orchi stanno già seminando morte e distruzione per riconquistare le terre che gli spettano di diritto. Il nostro protagonista rimane ucciso, assassinato assieme alla moglie e al figlio. Vi abbiamo spoilerato brutalmente il finale? Certo che no, perché Talion viene resuscitato dallo spirito di un elfo senza memoria, che nell'incipit della storia crea un legame col nostro eroe. La voglia di vendetta é per il ranger un motivo più che sufficiente per lasciarsi convincere dal misterioso spirito e partire alla ricerca della Mano Nera. Sulla strada Tallion si lascerà una scia di teste mozzate di orchi ed Uruk. La trama de L'Ombra di Mordor cerca di raccontare alcuni eventi posizionati cronologicamente tra la guerra che ha visto gli umani e gli elfi allearsi per sconfiggere Sauron, e quanto narrato nella trilogia di Tolkien.
Per quanto Christian Cantamessa, sceneggiatore del gioco che forse ricorderete per il suo lavoro in Red Dead Redemption, abbia attinto da tutto il materiale originale, si é preso la libertà di inventarsi alcuni personaggi, come il protagonista, cercando allo stesso tempo di rimanere fedele all'opera di Tolkien. Visivamente il titolo é invece legato a doppio filo con l'opera di Peter Jackson, così da creare una sorta di continuità. I fan più intransigenti storceranno il naso davanti a tanta libertà nel maneggiare i loro libri sacri, ma il risultato finale é a nostro giudizio piuttosto riuscito anche se la storia principale é probabilmente l'elemento meno interessante del titolo.
L'Ombra di Mordor si configura come un'avventura free-roaming. Potremo infatti passeggiare liberamente per Mordor, che sarà la nostra mappa di gioco, densa di eventi da affrontare. Un po' come in Assassin's Creed (titolo che citeremo più volte come fonte di ispirazione), infatti, potremo sbloccare nelle varie aree missioni, sia principali che secondarie, oltre che compiti accessori con i quali riempire i tempi morti. La differenza sostanziale con la serie Ubisoft é che l'approccio scelto da Monolith per il suo titolo é completamente dinamico. Le missioni legate alla trama, disponibili almeno due o tre alla volta così che potremo scegliere quali affrontare ed in quale ordine, sono standard ed uguali per tutti. Lo stesso non vale invece per le quest secondarie, che varieranno in continuazione, in base al tempo che scorre, alle nostre azioni sul campo e così via.
L'Ombra di Mordor ad una prima occhiata appare infatti come un clone spudorato dei vari Assassin's Creed, con Talion che si muove furtivo tra le ambientazioni ed agile nell'arrampicarsi su ogni oggetto che trova. Al mix aggiungete pure il sistema di combattimento dei Batman di Rocksteady e persino qualche elemento di Far Cry 3. Ma quello che avremmo potuto etichettare come cinesata videoludica, é in realtà una ricetta cucinata con grande maestria non solo per la solidità dell'offerta ma anche per la freschezza dell'esperienza, ben più originale di quanto ci saremmo aspettati. Il merito va tutto al Nemesis System, un impianto che lavora costantemente in background, legato a doppio filo con l'intelligenza artificiale degli Uruk di Mordor.
I nostri nemici non assomigliano per nulla ai classici avversari visti in centinaia di giochi. Gli orchi pensati da Monolith sono organizzati per ranghi in un esercito, ed ogni unità avrà una propria personalità, disegnata grazie a caratteristiche estetiche e di comportamento scelte randomicamente dal sistema al fine di creare avversari sempre unici. La nostra partita non sarà mai del tutto uguale a quella di chiunque altro, insomma. Ma gli sviluppatori si sono spinti ben oltre, dando la possibilità agli Uruk di sfidarsi tra loro per ottenere una promozione, mentre col passare del tempo di gioco, quelli che sopravviveranno diverranno sempre più potenti e porteranno sulla propria dura pelle i segni delle battaglie.
La trama ci insegnerà attraverso le prime missioni, l'importanza di studiare attentamente, grazie all'apposito menu, l'organizzazione sociale degli orchi. Potremo interrogarli prima di ucciderli, così da ottenere informazioni su capitani e su comandanti, rango massimo dell'esercito. Conoscendo meglio le nostre vittime, dovremo selezionarne una e prepararci per l'assassinio. I Comandanti avranno anche delle guardie del corpo che sarà opportuno uccidere prima di affrontarli sul campo, o lo scontro potrebbe farsi troppo impegnativo. Ogni orco avrà i propri punti forti e punti deboli, i quali potrebbero anche modificarsi col passare del tempo e l'incremento delle loro capacità. Il tocco di classe del Nemesis System é però rappresentato dall'elemento della vendetta, in un certo senso il tema portante di tutto il gioco. Talion grazie al suo legame con l'elfo senza nome é divenuto immortale, capace di resuscitare infinite volte.
Ciò ha permesso agli sviluppatori di approcciare la morte in modo originale. Se durante uno scontro dovessimo soccombere sotto la spada di un orco, non partirà il caricamento da un checkpoint, ma il tempo continuerà a scorrere e mentre Tallion verrà resuscitato e la nostra partita riprenderà da una delle torri di Mordor, la mappa si modificherà, alcune missioni si evolveranno e soprattutto la gerarchia degli Uruk cambierà. Il nostro assassino con molta probabilità salirà di rango, e porterà con se i segni del nostro scontro. Egli diverrà la nostra nemesi, più forte di prima, e se vorremo potremo cercarlo per vendicarci.
vimager1, 2, 3
Quando lo incontreremo, l'Uruk si ricorderà del nostro ultimo scontro, facendo dei commenti ad esempio su quanto accaduto precedentemente, e sarà anche più forte. Durante la nostra partita abbiamo costruito una relazione di odio e affetto con un orco, che ci uccise la prima volta quasi per un colpo di fortuna. Trascurato l'accaduto, abbiamo guidato Tallion attraverso alcune missioni, mentre il nostro antagonista, Tugog detto il Chirurgo, faceva carriera nell'esercito di Sauron. Ad un certo punto l'abbiamo incontrato durante una delle quest, ben più forte di prima, con al seguito numerosi sorchi seguaci. Ancora non abbastanza potenti, non siamo riusciti a sconfiggerlo, ma questa volta abbiamo giurato vendetta. E così un tentativo dopo l'altro, mentre il nostro Chirurgo diveniva sempre più forte e rispettato, abbiamo trovato la situazione ideale per tendergli un agguato e staccargli finalmente la testa dal collo.
Il Nemesis System non solo rappresenta una ventata d'aria fresca, ma appassiona e diverte, tanto da oscurare la trama principale. Questa inizialmente ci guida per mano fino all'assassinio di quattro comandanti, ma poi cerca di proporre qualcosa di sempre diverso. Il problema é che per quanto si sforzi, dedicarsi allo sterminio degli orchi é infinitamente più divertente! Per fortuna le forza di Sauron sembrano infinite e per quanto vi dedicherete alle uccisioni, vi saranno sempre dei nuovi Uruk desiderosi di farsi notare dall'Oscuro Signore. Così tra un capitolo e l'altro della storia, ci sarà sempre spazio per giurare vendetta ad un qualche orco dall'eccentrico nome.
Le regole del gameplay, come accennato in precedenza, sono tutte più o meno riciclate da altri prodotti, partendo dal sistema di combattimento che sfrutta le intuizioni di Rocksteady e dei loro Batman Arkham. Monolith é stata più abile di altri nell'implementare il sistema all'interno del proprio gioco, riuscendo a proporre combattimenti all'arma bianca crudi e coreografici. Talion crescerà durante l'avventura ed apprenderà nuove abilità così che il nostro campionario di mosse andrà arricchendosi. Non solo colpi potenti o combo, ma anche trucchetti come la possibilità di possedere la mente di un orco che combatterà per noi, ad esempio.
L'arco sarà a sua volta uno strumento fondamentale, sia per uccidere dalla distanza, che ad esempio per applicare strategie più cretive, come bloccare un orco infilzandogli una freccia nel piene, o facendo esplodere un fuoco con una punta esplosiva. L'ambiente offrirà anche degli spunti, come bestie da scagliare contro i nemici, nidi di vespe da fare cadere in testa agli Uruk e così via. Senza dimenticare la componente stealth, fondamentale e ben implementata, assolutamente da sfruttare per poter avere la meglio contro gruppi sempre molto numerosi di orchi.
Monolith ha affrontato lo sviluppo di L'Ombra di Mordor con grande intelligenza, scegliendo di non strafare ma di concentrarsi su poche feature per calibrarle ed implementarle al meglio. Il mondo di gioco ad esempio non é vastissimo né particolarmente ricco di cose da fare. Allo stesso tempo però appare molto più vivo di altri titoli, in continuo mutamento, con cose che accadono in ogni istante grazie all'elaborata intelligenza artificiale e al Nemesis System che rimescola le carte di continuo. Insomma piuttosto che offrire centinaia di caratteristiche, gli sviluppatori hanno lavorato sulla solidità dell'esperienza ed il risultato é quanto mai solido.
Lo stesso vale sicuramente anche per il comparto tecnico, che non stupisce ma soddisfa l'occhio. Gli scenari sono vasti e ben caratterizzati, più vari di quanto ci saremmo aspettati inizialmente. Aver diviso in aree distinte la mappa é probabilmente un retaggio della precedente generazione, ma é un piccolo prezzo da pagare se raffrontato all'ottimo livello di dettaglio, ulteriormente arricchito dai vari elementi presenti a schermo. Da segnalare poi il sistema di illuminazione, riuscito e convincente, con tanto di alternanza giorno notte e condizioni meteo variabili. Le animazioni sono decisamente convincenti, anche se forse un po' troppo derivative. Da citare l'ottima resa del mantello di Talion, quasi ipnotizzante. In conclusione, le vostre nuove console non mostreranno i muscoli con L'Ombra di Mordor, ma grazie all'ottima fluidità e ai 1080p (almeno su Playstation 4), rimarrete sicuramente appagati.
Ottimo il comparto sonoro, che propone musiche originali e non legate alla saga cinematografica, ed un doppiaggio in italiano completo. Le voci non ci hanno sempre soddisfatti, ma alla fine fanno il loro dovere. E' comunque possibile utilizzare quelle originali nel caso lo preferiate. In conclusione accenniamo alla longevità, sicuramente soddisfacente, se pensate che anche solo per ultimare la storia principale dovrete giocare almeno per una ventina di ore, ma così facendo vi perdereste la partre migliore del titolo, ovvero tutti i compiti accessori ma soprattutto le missioni legate al Nemesis System.
Sete di vendetta
Talion é un ranger che vigila sui cancelli di Mordor. Lui non lo sa ancora ma l'oscuro signore sta preparando il suo ritorno e le sue legioni di orchi stanno già seminando morte e distruzione per riconquistare le terre che gli spettano di diritto. Il nostro protagonista rimane ucciso, assassinato assieme alla moglie e al figlio. Vi abbiamo spoilerato brutalmente il finale? Certo che no, perché Talion viene resuscitato dallo spirito di un elfo senza memoria, che nell'incipit della storia crea un legame col nostro eroe. La voglia di vendetta é per il ranger un motivo più che sufficiente per lasciarsi convincere dal misterioso spirito e partire alla ricerca della Mano Nera. Sulla strada Tallion si lascerà una scia di teste mozzate di orchi ed Uruk. La trama de L'Ombra di Mordor cerca di raccontare alcuni eventi posizionati cronologicamente tra la guerra che ha visto gli umani e gli elfi allearsi per sconfiggere Sauron, e quanto narrato nella trilogia di Tolkien.
Per quanto Christian Cantamessa, sceneggiatore del gioco che forse ricorderete per il suo lavoro in Red Dead Redemption, abbia attinto da tutto il materiale originale, si é preso la libertà di inventarsi alcuni personaggi, come il protagonista, cercando allo stesso tempo di rimanere fedele all'opera di Tolkien. Visivamente il titolo é invece legato a doppio filo con l'opera di Peter Jackson, così da creare una sorta di continuità. I fan più intransigenti storceranno il naso davanti a tanta libertà nel maneggiare i loro libri sacri, ma il risultato finale é a nostro giudizio piuttosto riuscito anche se la storia principale é probabilmente l'elemento meno interessante del titolo.
Prendi un Assassin's Creed, buttaci un po' di Batman e dagli una spruzzata di Far Cry
L'Ombra di Mordor si configura come un'avventura free-roaming. Potremo infatti passeggiare liberamente per Mordor, che sarà la nostra mappa di gioco, densa di eventi da affrontare. Un po' come in Assassin's Creed (titolo che citeremo più volte come fonte di ispirazione), infatti, potremo sbloccare nelle varie aree missioni, sia principali che secondarie, oltre che compiti accessori con i quali riempire i tempi morti. La differenza sostanziale con la serie Ubisoft é che l'approccio scelto da Monolith per il suo titolo é completamente dinamico. Le missioni legate alla trama, disponibili almeno due o tre alla volta così che potremo scegliere quali affrontare ed in quale ordine, sono standard ed uguali per tutti. Lo stesso non vale invece per le quest secondarie, che varieranno in continuazione, in base al tempo che scorre, alle nostre azioni sul campo e così via.
L'Ombra di Mordor ad una prima occhiata appare infatti come un clone spudorato dei vari Assassin's Creed, con Talion che si muove furtivo tra le ambientazioni ed agile nell'arrampicarsi su ogni oggetto che trova. Al mix aggiungete pure il sistema di combattimento dei Batman di Rocksteady e persino qualche elemento di Far Cry 3. Ma quello che avremmo potuto etichettare come cinesata videoludica, é in realtà una ricetta cucinata con grande maestria non solo per la solidità dell'offerta ma anche per la freschezza dell'esperienza, ben più originale di quanto ci saremmo aspettati. Il merito va tutto al Nemesis System, un impianto che lavora costantemente in background, legato a doppio filo con l'intelligenza artificiale degli Uruk di Mordor.
I nostri nemici non assomigliano per nulla ai classici avversari visti in centinaia di giochi. Gli orchi pensati da Monolith sono organizzati per ranghi in un esercito, ed ogni unità avrà una propria personalità, disegnata grazie a caratteristiche estetiche e di comportamento scelte randomicamente dal sistema al fine di creare avversari sempre unici. La nostra partita non sarà mai del tutto uguale a quella di chiunque altro, insomma. Ma gli sviluppatori si sono spinti ben oltre, dando la possibilità agli Uruk di sfidarsi tra loro per ottenere una promozione, mentre col passare del tempo di gioco, quelli che sopravviveranno diverranno sempre più potenti e porteranno sulla propria dura pelle i segni delle battaglie.
Nemici giurati
La trama ci insegnerà attraverso le prime missioni, l'importanza di studiare attentamente, grazie all'apposito menu, l'organizzazione sociale degli orchi. Potremo interrogarli prima di ucciderli, così da ottenere informazioni su capitani e su comandanti, rango massimo dell'esercito. Conoscendo meglio le nostre vittime, dovremo selezionarne una e prepararci per l'assassinio. I Comandanti avranno anche delle guardie del corpo che sarà opportuno uccidere prima di affrontarli sul campo, o lo scontro potrebbe farsi troppo impegnativo. Ogni orco avrà i propri punti forti e punti deboli, i quali potrebbero anche modificarsi col passare del tempo e l'incremento delle loro capacità. Il tocco di classe del Nemesis System é però rappresentato dall'elemento della vendetta, in un certo senso il tema portante di tutto il gioco. Talion grazie al suo legame con l'elfo senza nome é divenuto immortale, capace di resuscitare infinite volte.
Ciò ha permesso agli sviluppatori di approcciare la morte in modo originale. Se durante uno scontro dovessimo soccombere sotto la spada di un orco, non partirà il caricamento da un checkpoint, ma il tempo continuerà a scorrere e mentre Tallion verrà resuscitato e la nostra partita riprenderà da una delle torri di Mordor, la mappa si modificherà, alcune missioni si evolveranno e soprattutto la gerarchia degli Uruk cambierà. Il nostro assassino con molta probabilità salirà di rango, e porterà con se i segni del nostro scontro. Egli diverrà la nostra nemesi, più forte di prima, e se vorremo potremo cercarlo per vendicarci.
vimager1, 2, 3
Quando lo incontreremo, l'Uruk si ricorderà del nostro ultimo scontro, facendo dei commenti ad esempio su quanto accaduto precedentemente, e sarà anche più forte. Durante la nostra partita abbiamo costruito una relazione di odio e affetto con un orco, che ci uccise la prima volta quasi per un colpo di fortuna. Trascurato l'accaduto, abbiamo guidato Tallion attraverso alcune missioni, mentre il nostro antagonista, Tugog detto il Chirurgo, faceva carriera nell'esercito di Sauron. Ad un certo punto l'abbiamo incontrato durante una delle quest, ben più forte di prima, con al seguito numerosi sorchi seguaci. Ancora non abbastanza potenti, non siamo riusciti a sconfiggerlo, ma questa volta abbiamo giurato vendetta. E così un tentativo dopo l'altro, mentre il nostro Chirurgo diveniva sempre più forte e rispettato, abbiamo trovato la situazione ideale per tendergli un agguato e staccargli finalmente la testa dal collo.
Il Nemesis System non solo rappresenta una ventata d'aria fresca, ma appassiona e diverte, tanto da oscurare la trama principale. Questa inizialmente ci guida per mano fino all'assassinio di quattro comandanti, ma poi cerca di proporre qualcosa di sempre diverso. Il problema é che per quanto si sforzi, dedicarsi allo sterminio degli orchi é infinitamente più divertente! Per fortuna le forza di Sauron sembrano infinite e per quanto vi dedicherete alle uccisioni, vi saranno sempre dei nuovi Uruk desiderosi di farsi notare dall'Oscuro Signore. Così tra un capitolo e l'altro della storia, ci sarà sempre spazio per giurare vendetta ad un qualche orco dall'eccentrico nome.
Ricetta tradizionale
Le regole del gameplay, come accennato in precedenza, sono tutte più o meno riciclate da altri prodotti, partendo dal sistema di combattimento che sfrutta le intuizioni di Rocksteady e dei loro Batman Arkham. Monolith é stata più abile di altri nell'implementare il sistema all'interno del proprio gioco, riuscendo a proporre combattimenti all'arma bianca crudi e coreografici. Talion crescerà durante l'avventura ed apprenderà nuove abilità così che il nostro campionario di mosse andrà arricchendosi. Non solo colpi potenti o combo, ma anche trucchetti come la possibilità di possedere la mente di un orco che combatterà per noi, ad esempio.
L'arco sarà a sua volta uno strumento fondamentale, sia per uccidere dalla distanza, che ad esempio per applicare strategie più cretive, come bloccare un orco infilzandogli una freccia nel piene, o facendo esplodere un fuoco con una punta esplosiva. L'ambiente offrirà anche degli spunti, come bestie da scagliare contro i nemici, nidi di vespe da fare cadere in testa agli Uruk e così via. Senza dimenticare la componente stealth, fondamentale e ben implementata, assolutamente da sfruttare per poter avere la meglio contro gruppi sempre molto numerosi di orchi.
Monolith ha affrontato lo sviluppo di L'Ombra di Mordor con grande intelligenza, scegliendo di non strafare ma di concentrarsi su poche feature per calibrarle ed implementarle al meglio. Il mondo di gioco ad esempio non é vastissimo né particolarmente ricco di cose da fare. Allo stesso tempo però appare molto più vivo di altri titoli, in continuo mutamento, con cose che accadono in ogni istante grazie all'elaborata intelligenza artificiale e al Nemesis System che rimescola le carte di continuo. Insomma piuttosto che offrire centinaia di caratteristiche, gli sviluppatori hanno lavorato sulla solidità dell'esperienza ed il risultato é quanto mai solido.
Com'é Mordor in questa stagione?
Lo stesso vale sicuramente anche per il comparto tecnico, che non stupisce ma soddisfa l'occhio. Gli scenari sono vasti e ben caratterizzati, più vari di quanto ci saremmo aspettati inizialmente. Aver diviso in aree distinte la mappa é probabilmente un retaggio della precedente generazione, ma é un piccolo prezzo da pagare se raffrontato all'ottimo livello di dettaglio, ulteriormente arricchito dai vari elementi presenti a schermo. Da segnalare poi il sistema di illuminazione, riuscito e convincente, con tanto di alternanza giorno notte e condizioni meteo variabili. Le animazioni sono decisamente convincenti, anche se forse un po' troppo derivative. Da citare l'ottima resa del mantello di Talion, quasi ipnotizzante. In conclusione, le vostre nuove console non mostreranno i muscoli con L'Ombra di Mordor, ma grazie all'ottima fluidità e ai 1080p (almeno su Playstation 4), rimarrete sicuramente appagati.
Ottimo il comparto sonoro, che propone musiche originali e non legate alla saga cinematografica, ed un doppiaggio in italiano completo. Le voci non ci hanno sempre soddisfatti, ma alla fine fanno il loro dovere. E' comunque possibile utilizzare quelle originali nel caso lo preferiate. In conclusione accenniamo alla longevità, sicuramente soddisfacente, se pensate che anche solo per ultimare la storia principale dovrete giocare almeno per una ventina di ore, ma così facendo vi perdereste la partre migliore del titolo, ovvero tutti i compiti accessori ma soprattutto le missioni legate al Nemesis System.
La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor
8.5
Voto
Redazione
La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor
L'Ombra di Mordor é un esempio da manuale di ottimo game design, la dimostrazione che riempire un gioco di feature ed elementi assortiti non é necessariamente una buona idea. Al contrario, Monolith ha scelto alcune caratteristiche riprese di peso dalla concorrenza per assemblarle assieme e creare un mix proprio, pieno di personalità e che semplicemente funziona. Alla base di tutto vi é però il Nemesis System, un'idea originale davvero riuscita di cui sentiremo sicuramente la mancanza. Se vi piace il genere, e non siete troppo esigenti in fatto di trama, fatevi un regalo e comprateviLa Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor.