La Tigre e il Dragone

di Tommaso Alisonno

Il parco audio del gioco è decisamente migliore, con brani tratti dalla colonna sonora del film, effetti sonori piacevoli e, soprattutto, doppiaggi in cinese eseguiti dagli attori originali, ovviamente sottotitolati: il tutto contribuisce a rendere l'atmosfera molto evocativa, calandoci veramente nell'ambientazione della Cina del XIX secolo. Iniziando una nuova partita, non vi troverete a poter scegliere con quale personaggio rivivere la storia: inizierete la partita con Jen, e solo al termine della storia vista "dai suoi occhi" inizierete da capo con Shu Lien, e poi di nuovo con Mu Bai. Questa scelta, anche se blandamente motivata dalla ricerca dei tre componenti dell'antidoto (ogni personaggio ne deve trovare uno per poter cambiare il finale), secondo me è infelice: è a dir poco deprimente farsi un mazzo a tarallo per arrivare alla fine della vicenda con Jen solo per scoprire di dover iniziare da capo, con un personaggio molto depotenziato rispetto ai nemici che incontrerà.

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Molto più adatto sarebbe stato, a parer mio, il poter scegliere liberamente il protagonista, e magari implementare più di un livello di difficoltà (così com'è il gioco, il livello "difficile" si sblocca solo dopo aver terminato il "normale", che è il solo disponibile), inserendo nella root del salvataggio le informazioni sui componenti dell'antidoto trovati. Essere obbligati a vivere una storia tre volte non è un prolungamento di longevità, ma è solo il cosiddetto "allungamento di brodo": si rendono conto che in una partita si rivede tre volte il film? Sostanzialmente, il gioco non mi ha convinto in nessuno dei suoi aspetti, e dai Genki mi aspettavo sicuramente molto di più. Se avete amato il film alla follia forse potreste anche trovarlo di vostro gusto, ma il caso contrario guardate altrove...

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