La via della fortuna

di Paolo Mulas
Approfittando anche della collaborazione con Nintendo, alla Square Enix si sono finalmente decisi ad esportare un capitolo di Itadaki Street, serie che in Giappone ha fatto il suo debutto già vent'anni fa, e che ha all'attivo ben otto titoli, tutti rimasti appannaggio esclusivo dei videogiocatori nipponici. Dal Nes al Super Nintendo (anche se sarebbe più corretto chiamarli Famicom e Super Famicom dato che parliamo appunto delle edizioni giapponesi), dalla Playstation 2, fino al Ds e Psp, sono tante le console che nel corso degli anni hanno ospitato i vari episodi della serie che ora arriva anche sul Wii. Il titolo per il mercato italiano é stato tradotto in “La via della fortuna”, nome che sintetizza in maniera abbastanza efficace la struttura del gioco, ispirata al classicissimo Monopoly (dal 2009 anche in Italia la “i” é stata sostituita dall'originale “y”), ma infarcita da una componente strategica ben più marcata che strizza l'occhio anche al mercato azionario.



A questo interessante calderone va aggiunto poi l'utilizzo degli universi di Super Mario e di Dragon Quest, da cui attingere per le plance di gioco e per i personaggi (chiamarli pedine sarebbe riduttivo). Mario, Luigi, Peach, Wario, Donkey Kong, ed ovviamente Slime, Dragonlord, Angelo, Stella e numerosi altri eroi ci terranno compagnia insieme agli immancabili Mii. A La via della fortuna si può giocare in due differenti modi, “semplificato” e “standard”. Nel primo caso le similitudini con il gioco da tavolo dei Parker Brothers sono ancora più marcate. Si tira il dado (virtuale), si guida il personaggio nel tabellone alla ricerca di proprietà, dapprima da acquistare e successivamente su cui investire, nella speranza che gli altri giocatori finiscano poi su quelle caselle dove li attenderà da pagare un balzello più o meno elevato. Proprio come nel Monopoly sarà importante scegliere le proprietà maggiormente redditizie ed acquistare i negozi vicini (non ci sono infatti né case né alberghi) per incrementare il valore degli stessi.

Se si vuole quindi giocare ad una partita in maniera immediata, le regole semplificate sono una valida scelta in tal senso, ma il vero spirito di Itadaki Street risiede però nelle regole standard. In questo caso le aggiunte più importanti derivano dalla divisione del tabellone in quartieri: più si investirà in uno di questi e più il valore dello stesso (insieme a quello delle varie attività presenti nel rione) crescerà, facendo lievitare anche il valore delle azioni relative al quartiere. Ogni qual volta transiteremo nella casella “banca” ci si potrà sbizzarrire nel mercato azionario, acquistando o cedendo. La scelta di quando e quanto vendere e comprare va però attentamente ponderata; in linea di massima l'ideale sarebbe acquistare azioni di quartieri dove si é sicuri che ci potranno essere presto degli investimenti, sia propri che degli avversari.



Pensare a lungo termine, cercando anche di prevedere le mosse degli altri giocatori, é una delle abilità necessarie per poter uscire vincitori (e vince chi per primo raggiunge un certo capitale) dal gioco, e sempre rimanendo in tema di strategia, in alcuni casi una massiccia vendita di azioni nel momento giusto (leggasi quando un avversario é prossimo alla vittoria), potrà svalutare anche il capitale degli altri giocatori che detengono azioni dello stesso quartiere, riequilibrando così la partita. Valgono ovviamente anche in questo caso le strategie basilari del Monopoly e della versione “semplificata”, ossia acquistare le proprietà con maggiori margini di guadagno e posizionate in punti strategici del percorso. Non bisogna dunque farsi confondere dalla luccicante copertina, La via della fortuna, non é un party game sulla falsariga di Mario Party, ed i pochi minigiochi presenti sono tranquillamente trascurabili. A meno di non essere dei grandissimi appassionati della serie, giocare da soli (seppure la Cpu si comporti in maniera più che discreta), può risultare piuttosto noioso per via della lunghezza delle partite (anche svariate ore), ancor più esasperate dall'impossibilità di accelerare le operazioni dei personaggi gestiti dal computer.

Decisamente più fruibile in multiplayer, ed é possibile anche giocare online anche se data la non troppa popolarità del gioco (almeno in questo momento), é consigliabile mettersi d'accordo con altri utenti con cui scambiare il codice amico, piuttosto che attendere qualche giocatore casuale. L'aspetto tecnico non é certo quello più importante in un titolo del genere, comunque sia i protagonisti che le plance sono realizzate in maniera discreta, anche se la “lettura” delle varie caselle non é sempre intuitiva. Orecchiabili i temi sonori, ma considerata la lunghezza media di ogni partita potrebbero ben presto stancarvi. La via della fortuna é un gioco da tavolo sicuramente interessante e ben curato, che al contrario di quello che ci potrebbe aspettare richiede però pazienza ed impegno per essere apprezzato in pieno.