Law & Order Episodio 2: Omicidio a Manhattan
di
Alessandro 'Alenet' Cossu
I DUE VOLTI DELLA GIUSTIZIA
Pochi mesi orsono, il primo episodio in digitale di L&O fece la sua comparsa nell'affollato mondo videoludico, con un titolo tutto sommato divertente, anche se con palesi limiti sia sul fronte della giocabilità che su quello prettamente visivo. Oggi, grazie ad Atari, possiamo mettere le mani sulla versione parzialmente localizzata in Italiano della seconda puntata della serie, la quale, pur avendo migliorato, o meglio ancora limato, almeno in parte gli angoli più spigolosi sul fronte del divertimento, rispetto al suo predecessore, mostra ancora terrificanti limiti sul piano grafico; il tutto merita un indagine approfondita poiché è costume non condannare l'imputato prima una imparziale disamina. Partiamo, quindi, dalle prove indiziarie a carico di questo "Omicidio a Manhattan". Sulla falsa riga del serial (o dei serial) televisivi, anche L&O:OaM consta di due sezioni principali. Infatti, appena terminata la relativamente breve installazione e settati un paio di parametri, saremo immediatamente catapultati nella prima scelta che determinerà il corso della nostra avventura : infatti, dovremmo optare fra una luminosa carriera da avvocati e una da coraggiosi poliziotti.
Ovviamente, nel primo caso saranno gli omini in blu (o forse sarebbe il caso di dire in giacca e cravatta) a portarci prove e indizi, che noi dovremo sapientemente combinare per ottenere un mandato contro il presunto assassino. Interrogatori, dibattiti in aula, arringhe, contro arringhe e deposizioni in aula saranno il nostro pane quotidiano. Viceversa, nei panni macchiati di ciambelle dell'irreprensibile tutore dell'ordine, dovremo visitare i luoghi del delitto, passare in rassegna prove circostanziali e mettere sotto torchio i sospetti, raccogliere prove e scattare fotografie; girare per la città, dai pomposi grattacieli di Manhattan fino ai suoi più infimi bassifondi sarà il nostro oneroso ordine del giorno, con il solo fine di far vincere la giustizia.
Quale che sia la nostra scelta, nulla ci vieterà di intraprendere l'altra carriera alla fine della nostra partita, o, volendo, di portarle avanti entrambe con due distinti match. Quello che invece non sarà possibile modificare, saranno le abilità di base del nostro alter ego, una volta che le avremo selezionate. Infatti, dovremo scegliere due "speciali attitudini" fra quattro disponibili : interrogatorio, lavoro di squadra, organizzazione e raccolta indizi. Queste abilità si riveleranno, ad esempio, con prove messe in maggiore evidenza, o con confidenze particolari da parte dei testimoni o, ancora, con consigli illuminanti da parte dei nostri colleghi.
"Law & Order : Omicidio a Manhattan" è fondamentalmente una avventura grafica a locazioni fisse, che noi vivremo con gli occhi del protagonista. Girando lo sguardo a 360 gradi, infatti, potremo passare in rassegna tutto ciò che ci circonda, analizzando, raccogliendo e "fiutando" prove.
Per spostarsi da una locazione all'altra, quando avremo terminato nella precedente, sarà sufficiente spostare il puntatore del mouse sulla parte destra o sinistra dello schermo e premere un tasto, alla maniera, tanto per intenderci, dell'illustre antagonista che risponde al nome di CSI.
Vera chicca di questo L&O è la possibilità di mettere alle calcagna di un sospetto, un agente che lo pedini per ventiquattro ore. Questa opzione, non sempre presente, ci sarà utilissima, perché il nostro segugio ci fornirà un profilo psicologico del sospettato, la qual cosa ci sarà di grandissimo aiuto sia in sede dibattimentale che per ottenere un mandato di arresto o di perquisizione. Sfortunatamente, poiché la localizzazione nella lingua del BelPaese è assolutamente incompleta, potremo bearci dei nostri idiomi solo nei menù e nei sottotitoli, di indispensabile attivazione. Tutti i dialoghi sono in lingua madre (un inglese piuttosto accentato) e, a onore del vero, questo non è esattamente un punto a favore, soprattutto durante i lunghi, noiosissimi interrogatori o i dibattiti in aula, quando staccare anche solo per un momento gli occhi dal monitor significherà perdere prove o indizi fondamentali per la propria indagine.
Se a questo aggiungiamo un aspetto grafico a dir poco ammorbante, la situazione non è della migliore.
Sicuramente, gli sviluppatori della Legacy Int. avrebbero potuto realizzare qualcosa di più, sul fronte visivo. Alcune situazioni fanno persino rimpiangere il vetusto "motore"di CSI, che si basa su tecnologia QuickTime (!). Pochissimi poligoni e texture realizzate in maniera grossolana e, comunque, ripetute fino all'ossessione, fanno apparire questo titolo patrocinato dai signori della "The Adventure Company", come un gioco di quattro anni fa e questo, per un titolo venduto quasi a prezzo pieno, non è certo un punto a favore. Se avventura grafica deve essere, che almeno la grafica citata nel genere sia di alto livello, invece di un antico barlume di ciò che avrebbe potuto apparire. Se aggiungiamo un comparto audio non pienamente convincente, sia sul fronte del doppiaggio, (qualche eccesso di slang) che sul fronte dei sound fx (ridotti all'osso) il quadro è completo. Nota di merito per la sigla iniziale, di televisiva memoria.
Prima di passare in giudicato, ricordo a tutti che mentre leggete queste righe un terzo episodio della serie è già in cantiere e che, per la natura dei dialoghi e per alcune squadrettate scene violente, il titolo in esame è consigliato alle fasce di età più mature.
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Pochi mesi orsono, il primo episodio in digitale di L&O fece la sua comparsa nell'affollato mondo videoludico, con un titolo tutto sommato divertente, anche se con palesi limiti sia sul fronte della giocabilità che su quello prettamente visivo. Oggi, grazie ad Atari, possiamo mettere le mani sulla versione parzialmente localizzata in Italiano della seconda puntata della serie, la quale, pur avendo migliorato, o meglio ancora limato, almeno in parte gli angoli più spigolosi sul fronte del divertimento, rispetto al suo predecessore, mostra ancora terrificanti limiti sul piano grafico; il tutto merita un indagine approfondita poiché è costume non condannare l'imputato prima una imparziale disamina. Partiamo, quindi, dalle prove indiziarie a carico di questo "Omicidio a Manhattan". Sulla falsa riga del serial (o dei serial) televisivi, anche L&O:OaM consta di due sezioni principali. Infatti, appena terminata la relativamente breve installazione e settati un paio di parametri, saremo immediatamente catapultati nella prima scelta che determinerà il corso della nostra avventura : infatti, dovremmo optare fra una luminosa carriera da avvocati e una da coraggiosi poliziotti.
Ovviamente, nel primo caso saranno gli omini in blu (o forse sarebbe il caso di dire in giacca e cravatta) a portarci prove e indizi, che noi dovremo sapientemente combinare per ottenere un mandato contro il presunto assassino. Interrogatori, dibattiti in aula, arringhe, contro arringhe e deposizioni in aula saranno il nostro pane quotidiano. Viceversa, nei panni macchiati di ciambelle dell'irreprensibile tutore dell'ordine, dovremo visitare i luoghi del delitto, passare in rassegna prove circostanziali e mettere sotto torchio i sospetti, raccogliere prove e scattare fotografie; girare per la città, dai pomposi grattacieli di Manhattan fino ai suoi più infimi bassifondi sarà il nostro oneroso ordine del giorno, con il solo fine di far vincere la giustizia.
Quale che sia la nostra scelta, nulla ci vieterà di intraprendere l'altra carriera alla fine della nostra partita, o, volendo, di portarle avanti entrambe con due distinti match. Quello che invece non sarà possibile modificare, saranno le abilità di base del nostro alter ego, una volta che le avremo selezionate. Infatti, dovremo scegliere due "speciali attitudini" fra quattro disponibili : interrogatorio, lavoro di squadra, organizzazione e raccolta indizi. Queste abilità si riveleranno, ad esempio, con prove messe in maggiore evidenza, o con confidenze particolari da parte dei testimoni o, ancora, con consigli illuminanti da parte dei nostri colleghi.
"Law & Order : Omicidio a Manhattan" è fondamentalmente una avventura grafica a locazioni fisse, che noi vivremo con gli occhi del protagonista. Girando lo sguardo a 360 gradi, infatti, potremo passare in rassegna tutto ciò che ci circonda, analizzando, raccogliendo e "fiutando" prove.
Per spostarsi da una locazione all'altra, quando avremo terminato nella precedente, sarà sufficiente spostare il puntatore del mouse sulla parte destra o sinistra dello schermo e premere un tasto, alla maniera, tanto per intenderci, dell'illustre antagonista che risponde al nome di CSI.
Vera chicca di questo L&O è la possibilità di mettere alle calcagna di un sospetto, un agente che lo pedini per ventiquattro ore. Questa opzione, non sempre presente, ci sarà utilissima, perché il nostro segugio ci fornirà un profilo psicologico del sospettato, la qual cosa ci sarà di grandissimo aiuto sia in sede dibattimentale che per ottenere un mandato di arresto o di perquisizione. Sfortunatamente, poiché la localizzazione nella lingua del BelPaese è assolutamente incompleta, potremo bearci dei nostri idiomi solo nei menù e nei sottotitoli, di indispensabile attivazione. Tutti i dialoghi sono in lingua madre (un inglese piuttosto accentato) e, a onore del vero, questo non è esattamente un punto a favore, soprattutto durante i lunghi, noiosissimi interrogatori o i dibattiti in aula, quando staccare anche solo per un momento gli occhi dal monitor significherà perdere prove o indizi fondamentali per la propria indagine.
Se a questo aggiungiamo un aspetto grafico a dir poco ammorbante, la situazione non è della migliore.
Sicuramente, gli sviluppatori della Legacy Int. avrebbero potuto realizzare qualcosa di più, sul fronte visivo. Alcune situazioni fanno persino rimpiangere il vetusto "motore"di CSI, che si basa su tecnologia QuickTime (!). Pochissimi poligoni e texture realizzate in maniera grossolana e, comunque, ripetute fino all'ossessione, fanno apparire questo titolo patrocinato dai signori della "The Adventure Company", come un gioco di quattro anni fa e questo, per un titolo venduto quasi a prezzo pieno, non è certo un punto a favore. Se avventura grafica deve essere, che almeno la grafica citata nel genere sia di alto livello, invece di un antico barlume di ciò che avrebbe potuto apparire. Se aggiungiamo un comparto audio non pienamente convincente, sia sul fronte del doppiaggio, (qualche eccesso di slang) che sul fronte dei sound fx (ridotti all'osso) il quadro è completo. Nota di merito per la sigla iniziale, di televisiva memoria.
Prima di passare in giudicato, ricordo a tutti che mentre leggete queste righe un terzo episodio della serie è già in cantiere e che, per la natura dei dialoghi e per alcune squadrettate scene violente, il titolo in esame è consigliato alle fasce di età più mature.
Law & Order Episodio 2: Omicidio a Manhattan
5
Voto
Redazione
Law & Order Episodio 2: Omicidio a Manhattan
Un titolo controverso, questo secondo episodio della saga di Legge & Ordine. Se è vero che sono state implementate le linee guida che hanno reso famoso il serial televisivo, è anche vero che la realizzazione prettamente tecnica di questo gioco, in alcune situazione sfiora il disastro. Alcune locazioni sono pressoché sterili e spesso ci troveremo a guardarle fino alle lacrime, senza vedere indizio alcuno. I bassi requisiti hardware, almeno in questo caso, non sono una buona scusa per uno spettacolo visivo di così basso livello. Viceversa, il feeling con il gioco, se si è buoni anglofoni e se si presta occhio e orecchio più al lato "immersivo" dell'indagine, che non a quello tecnico, allora L&O può tirare molte frecce e tutte andranno a conficcarsi nel centro. Consigliato soprattutto a chi vive di pane e avventure grafiche a sfondo poliziesco.