Le Avventure di Tintin: Il Segreto dell'Unicorno
di
Massimiliano Pacchiano
Storico personaggio creato nel 1929 dal fumettista belga Hergé, Tintin é l'archetipo delle moderne storie avventurose per ragazzi: sia per i temi trattati che per l'epoca, ma anche per il media cartaceo sul quale é nato, Tintin si trova esattamente a metà strada tra Jules Verne e Indiana Jones, proprio come tra la letteratura ed il cinema si trova il mondo del fumetto.
Nel corso degli anni, il simpatico personaggio é stato protagonista di una serie a cartoni animati estremamente fedele agli albi originali, e di un paio di videogiochi risalenti ai primi anni '90 disponibili su Commodore 64, Amiga e addirittura Psx. Ma ora finalmente si appresta a fare il grande salto verso il cinema, con una pellicola tutta sua diretta nientemeno che da Steven Spielberg e Peter Jackson. L'approccio però é quantomeno bizzarro, perché invece di optare per un lungometraggio animato oppure di un film girato dal vivo, si é voluto creare qualcosa che sta esattamente a metà strada tra queste due possibilità. La pellicola, che uscirà a giorni in tutti cinema europei, pur essendo realizzata in Computer Grafica abbandona in parte lo stile naif ed elegantissimo del fumetto per abbracciare un certo grado di fotorealismo.
I personaggi sembrano a tutti gli effetti persone vere con caratteristiche fisiche più o meno accentuate in modo da ricordare il character design originale: nasi enormi, volti strani o menti allungati; un risultato che ricorda parzialmente il non riuscitissimo adattamento cinematografico di Dick Tracy ad opera di Warren Beatty datato 1990. Il videogioco, tempestivamente realizzato da Ubisoft, utilizza il medesimo stile visivo piuttosto elaborato, ma forse avremmo preferito una maggior adesione ai disegni originali con personaggi più naif, eleganti e con uno stile grafico più pulito.
Il gioco narra la stessa storia del film, ovvero un sapiente mix di ben due avventure cartacee del piccolo Tintin riunite in un'unica sceneggiatura. Naturalmente vestiremo i panni dell'omonimo protagonista, giovane reporter in giro per il mondo e sempre al centro di mille avventure. Stavolta avrà a che fare con una misteriosa nave chiamata appunto Unicorno, e partendo dall'acquisto di un semplice modellino il nostro eroe si troverà alle prese con una grande avventura che lo porterà anche a conoscere la sua “spalla”, il burbero capitano Haddock. Sostanzialmente il gioco ci offre varie sezioni di diversi generi, che si alternano per replicare a grandi linee gli eventi che si vedono nel film.
La maggior parte del tempo avremo a che fare con livelli platform dalla struttura 2D, i quali ricordano alla lontana vecchi classici come Prince of Persia (il primissimo del 1989) o Elevator Action: infatti oltre a saltare, correre, premere interruttori e risolvere piccoli enigmi utili a proseguire, dovremo anche badare ai nemici che passeggiano per le aree di gioco facendo la guardia. Sarà possibile affrontarli a viso aperto con conseguente rischio di esaurire la poca energia disponibile oppure assalirli di spalle in pieno stile stealth, o ancora eliminarli lanciando oggetti o attivando meccanismi speciali.
Fin qui tutto bene quindi, abbiamo uno stile di gioco semplice e un po' retrò ma piuttosto divertente. A spezzare l'azione però troveremo altre fasi, sicuramente più varie ma decisamente meno raffinate quanto a giocabilità: alcune saranno sezioni esplorative in 3D con occasionale ricerca di obbiettivi, altre sono rappresentate da parecchi “minigame” che ci metteranno di volta in volta al comando di diversi mezzi, con o senza mirino alla “shooter on rails” per far fuori gli avversari, o ancora duelli all'arma bianca, varie situazioni di fuga o enigmi da risolvere a suon di gestures. Ebbene sì, perché Tintin é stato concepito in ottica “Wii”, e non ci sarebbe nulla di male, non fosse che il supporto al Move é carente e che é stata perpetrata un'eccessiva semplificazione al tutto nell'ottica di supportare il controller di movimento.
Nel corso degli anni, il simpatico personaggio é stato protagonista di una serie a cartoni animati estremamente fedele agli albi originali, e di un paio di videogiochi risalenti ai primi anni '90 disponibili su Commodore 64, Amiga e addirittura Psx. Ma ora finalmente si appresta a fare il grande salto verso il cinema, con una pellicola tutta sua diretta nientemeno che da Steven Spielberg e Peter Jackson. L'approccio però é quantomeno bizzarro, perché invece di optare per un lungometraggio animato oppure di un film girato dal vivo, si é voluto creare qualcosa che sta esattamente a metà strada tra queste due possibilità. La pellicola, che uscirà a giorni in tutti cinema europei, pur essendo realizzata in Computer Grafica abbandona in parte lo stile naif ed elegantissimo del fumetto per abbracciare un certo grado di fotorealismo.
I personaggi sembrano a tutti gli effetti persone vere con caratteristiche fisiche più o meno accentuate in modo da ricordare il character design originale: nasi enormi, volti strani o menti allungati; un risultato che ricorda parzialmente il non riuscitissimo adattamento cinematografico di Dick Tracy ad opera di Warren Beatty datato 1990. Il videogioco, tempestivamente realizzato da Ubisoft, utilizza il medesimo stile visivo piuttosto elaborato, ma forse avremmo preferito una maggior adesione ai disegni originali con personaggi più naif, eleganti e con uno stile grafico più pulito.
Il gioco narra la stessa storia del film, ovvero un sapiente mix di ben due avventure cartacee del piccolo Tintin riunite in un'unica sceneggiatura. Naturalmente vestiremo i panni dell'omonimo protagonista, giovane reporter in giro per il mondo e sempre al centro di mille avventure. Stavolta avrà a che fare con una misteriosa nave chiamata appunto Unicorno, e partendo dall'acquisto di un semplice modellino il nostro eroe si troverà alle prese con una grande avventura che lo porterà anche a conoscere la sua “spalla”, il burbero capitano Haddock. Sostanzialmente il gioco ci offre varie sezioni di diversi generi, che si alternano per replicare a grandi linee gli eventi che si vedono nel film.
La maggior parte del tempo avremo a che fare con livelli platform dalla struttura 2D, i quali ricordano alla lontana vecchi classici come Prince of Persia (il primissimo del 1989) o Elevator Action: infatti oltre a saltare, correre, premere interruttori e risolvere piccoli enigmi utili a proseguire, dovremo anche badare ai nemici che passeggiano per le aree di gioco facendo la guardia. Sarà possibile affrontarli a viso aperto con conseguente rischio di esaurire la poca energia disponibile oppure assalirli di spalle in pieno stile stealth, o ancora eliminarli lanciando oggetti o attivando meccanismi speciali.
Fin qui tutto bene quindi, abbiamo uno stile di gioco semplice e un po' retrò ma piuttosto divertente. A spezzare l'azione però troveremo altre fasi, sicuramente più varie ma decisamente meno raffinate quanto a giocabilità: alcune saranno sezioni esplorative in 3D con occasionale ricerca di obbiettivi, altre sono rappresentate da parecchi “minigame” che ci metteranno di volta in volta al comando di diversi mezzi, con o senza mirino alla “shooter on rails” per far fuori gli avversari, o ancora duelli all'arma bianca, varie situazioni di fuga o enigmi da risolvere a suon di gestures. Ebbene sì, perché Tintin é stato concepito in ottica “Wii”, e non ci sarebbe nulla di male, non fosse che il supporto al Move é carente e che é stata perpetrata un'eccessiva semplificazione al tutto nell'ottica di supportare il controller di movimento.
Le Avventure di Tintin: Il Segreto dell'Unicorno
6
Voto
Redazione
Le Avventure di Tintin: Il Segreto dell'Unicorno
Al contrario di molti tie-in e titoli su licenza, Tintin gioca la carta della semplicità strizzando l'occhio a vecchi classici bidimensionali come Elevator Action o Prince of Persia. Purtroppo le pur valide fasi 2D risultano comunque troppo facili, e sono affiancate da numerose sezioni di contorno che hanno tutte in comune una profondità di gioco assolutamente risibile. Tali sezioni sono studiate per essere giocate con il Wiimote / PlayStation Move, ma in questo porting Ps3 dovrete affrontarle per forza col solo pad. In questa versione infatti tale periferica verrà supportata solo nei minigames della modalità “sfida”, e ciò é un bel controsenso. Per il resto, abbiamo una grafica semplice e pulita, inframmezzata però da numerosi filmati di fattura estremamente scadente, che affossano il comparto visivo. Per omaggiare un personaggio storico dei fumetti che ha oltre 80 anni sulle spalle si poteva fare decisamente meglio, speriamo che l'imminente film ne sia all'altezza.