Le Avventure di Tintin: Il Segreto dell'Unicorno

di Fabio Fundoni
Dal Belgio con furoreDopo l'arrivo al cinema del film “Le Avventura di Tintin: Il Segreto dell'Unicorno” che vanta alla produzione e alla regia due nomi come quelli di Peter Jacksson e Steven Spielberg, non potevano naturalmente mancare le trasposizioni videoludiche delle peripezie del nostro Tintin, personaggio dei fumetti belgi che ha saputo valicare i confini della propria nazione per riuscire a trovare ammiratori un po' in tutto il mondo. Il nostro protagonista é un reporter sempre in giro per il mondo, mosso da una vena avventurosa che lo spinge ad interessarsi di qualsiasi mistero abbastanza grande da incuriosirlo e, puntualmente, da fare altrettanto con qualche individuo poco raccomandabile pronto a prendere la parte dell'antagonista.



Questa volta Tintin finisce quasi per caso sulle traccie dell'Unicorno, un leggendario vascello naufragato e che potrebbe dare accesso ad un tesoro enorme... cosa c'é di meglio, a motivarvi, del poter svelare un mistero e rimpinguare il vostro conto in banca? Peccato però che oltre a Tintin la pensi allo stesso modo Ivan Ivanovitch Sakharine che, in poco tempo, diventerà la nostra nemesi. Per fortuna però non saremo soli nella lotta contro il malvagio collezionista, ma avremo l'aiuto di Milù, il nostro intelligentissimo cane, e del Capitano Haddock, spesso pronto ad utilizzare la sua forza fisica per farci superare qualche particolare imprevisto.

Le Avventura di Tintin: Il Segreto dell'Unicorno si presenta, tendenzialmente, come un classico gioco di piattaforme che sembra ricalcare lo stile che tanto andava di moda molti anni fa, prendendo spunto, principalmente, dal gameplay del primissimo Prince of Persia. Insomma dovremo andare avanti per diversi livelli cercando di arrivare al nostro obiettivo, districandoci tra salti, porte da aprire, piccoli enigmi da risolvere e combattimenti. Principalmente sarà utilizzata una visuale laterale, ma avrete diverse occasioni per vedere delle variazioni sul tema oltre che, naturalmente, qualche cosuccia in più da fare rispetto alla modalità principale nuda e cruda.

Un reporter, un cane e un capitano
Decisamente intuitiva, la giocabilità permette praticamente a chiunque di portare a termine l'avventura grazie ad una semplicità intrinseca e alla presenza di salvataggi automatici frequentissimi. I combattimenti sono di una facilità disarmante, con Tintin che mulina colpi come se fosse il più smaliziato dei pugili, mentre gli avversari tendono a farsi mettere nel sacco senza crearci alcun problema. Qualche abbozzo di stealth, potendo sgusciare dietro ad un nemico per poi abbatterlo con una proiezione degna del miglior Zangief, ed é soprattutto qui che capiremo la scarsa vena combattiva degli uomini di Ivan: se ne troveremo due uno di seguito all'altro e sconfiggeremo il primo, anche facendolo urlare di dolore, il secondo se ci darà le spalle rimarrà impassibile, non accorgendosi di noi. Nemmeno nascondendoci in una botte e camminandogli sotto il naso avremo i risultati logicamente attendibili... insomma, verremo scoperti unicamente mostrandoci apertamente. Un po' poco, non trovate?



Qualche leggera difficoltà in più nei salti da compiere visto che, talvolta, sarà decisamente facile cadere da una piattaforma e morire, ma come detto poco sopra i salvataggi automatici saranno così frequenti da eliminare in toto i problemi di questo genere. Alcune variazioni sul tema del gameplay vengono offerte da zone in cui dovremo utilizzare Milù per raggiungere gli spazi più angusti grazie al suo corpo canino e ai suoi latrati in grado di sconfiggere alcuni piccoli nemici, senza scordare la possibilità di usare il Capitano Haddock, personaggio tanto forte da farci superare ostacoli altrimenti impossibili per Tintin. Qualche sezione alla guida di veicoli e alcuni bonus (Granchi d'Oro) disseminati per i livelli completano il tutto. Per completare l'avventura avrete bisogno di circa cinque/sei ore, per una longevità abbastanza bassa.

Prova ad alzare la durata l'inserimento del multyplayer, avviabile in locale se avrete un amico con un altro Nintendo 3DS e una seconda cartuccia di gioco. Vi limiterete, però, a sfidarvi sulla velocità nel completare alcuni livelli di gioco, nulla di trascendentale. Allo stesso modo é presente, in singolo, una modalità in cui cercare di segnare il proprio record in particolari situazioni, alternando l'uso dei nostri protagonisti. Proprio questi record saranno scambiabili con altri giocatori utilizzando lo Street Pass, ancora una volta sottosfruttato rispetto alle sue possibilità.

Niente male la grafica, disegnata seguendo lo stile del film d'animazione e capace di mostrare una buona parte della potenza hardware della console portatile, peccato però che il 3D sia utilizzato in maniera criticabile: nulla da dire sui fondali, ma i personaggi soffrono di un effetto “sdoppiamento” a cui non siamo riusciti a venire a capo con nessuna delle intensità dell'indicatore delle tre dimensioni. Più che sufficiente il sonoro, nonostante nulla ci abbia lasciato con la bocca aperta e qualche tema sia risultato un po' troppo abusato. Un mix di elementi che, allo stato dei fatti, rendono Le Avventura di Tintin: Il Segreto dell'Unicorno un prodotto sufficiente e nulla più, adatto solo ai fan sfegatati del personaggio di Hergé o a chi soffre di grave crisi d'astinenza da platform.