Legacy of Kain: Defiance
di
"Like two rivers that have met and can never be distinct again"
Una massima di Kain recita che nel lancio di una moneta può avvenire che questa si presenti al suolo in due modi: o con una faccia o con l'altra. E' senz'altro più difficile, ma con l'aiuto del caso e di un'accidentata pavimentazione può capitare che quella moneta, senza nascondere nessuno dei due volti, rimanga di taglio.
Quando il re dei Vampiri intuì di una nuova possibilità, egli comprese anche la svolta del suo nuovo e ancor più periglioso cammino. E' questo il fine che Legacy of Kain Defiance si prefissa? Potremmo dire di sì, giacchè esso mira per prima cosa ad unificare e a mostrare singolarmente il suo dualismo narrativo. Blood Omen (1996) e Blood Omen 2 (2002) trattavano delle vicissitudini di Kain (un tempo nobiluomo e poi sire della più sanguinosa delle stirpi); Soul Reaver e Soul Reaver 2 ci raccontavano della sete di psiche e di vendetta di Raziel (in un lontano passato Sarafan e poi marionetta del fato e di Moebius). Questo quinto esponente ce li propone ambedue, eroe ed antieroe (benché i ruoli siano sempre stati scambievoli e non meglio definiti) e come logica insegna un nuovo incontro fra i due è ormai alle porte pronto a sconvolgere un mondo in rovina e i suoi ingovernabili flussi del tempo.
Given the choice
Poter vestire i panni sia di Raziel sia di Kain in un unico gioco non vuol dire soltanto accedere a due differenti punti di vista che rendono frondosa e appassionante la narrazione, ma vuol dire anche (e soprattutto) rendere varia l'esperienza ludica. A scampo d'equivoci: l'approccio dell'avventura è tra i due molto simile, tuttavia se a Kain sono riservati maggiori frangenti di lotte all'ultimo sangue (mai termine fu più azzeccato), con Raziel sarà più frequente dover risolvere degli enigmi principalmente basati sullo spostamento di pilastri e casse (o comunque loro varianti). Anche l'uso giusto al momento giusto della lame abbinate ai diversi elementi (Fuoco, Aria, Gelo, Luce, Oscurità) è ben marcato e se fallimentare risulta tale puzzle-solving, lo è maggiormente il cercare di mascherare la linearità dell'ultimo parto Eidos. Questo lato è fin troppo evidente in tutto il divenire del gioco (a dispetto di questo fattore, una mappa non avrebbe offeso nessuno) e a nulla aiuta l'abuso di enigmi e di combattimenti che spesso ricadono nel mero ruolo riempitivo. Ma Legacy of Kain Defiance sa fortunatamente mostrare maggiori qualità, tra le quali emerge un sistema di combattimenti all'insegna della frenesia e dell'immediatezza. Oltre alla presenza di combo e all'uso della telecinesi (con la quale Kain si dedicherà a manovrare contro spuntoni o fuori dalle mura coloro che lo ostacoleranno) il dinamico duo sarà capace di fluttuare nell'aria levitando per qualche secondo e scagliando a destra e a manca i propri fendenti. Il sire dei vampiri e il mietitore d'anime non solo si ciberanno ognuno della propria leccornia preferita dalla distanza, ma potranno persino strapazzare gli inermi corpi dei nemici e nutrirsi del loro sangue e delle loro anime attraverso un contato ravvicinato. La Soul Reaver stessa, infliggendo danni e riempiendo l'apposita barra orizzontale, potrà effettuare un vero e proprio Critical Hit che si rivelerà devastante per tutto quanto respiri o si muova nelle nostre vicinanze. Lungo l'arco dell'avventura sarà possibile venire in possesso delle "Telekinesis Runes", degli "Arcane Tomes" e degli "Health Talismans" che andranno rispettivamente ad incrementare la barra verticale della telecinesi (Tk Meter), i bonus (dieci per Raziel e altrettanti per Kain) ed infine, come deducibile dal nome, la barra dell'energia e la vitalità dei protagonisti.