Legacy of Kain: Defiance
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I nostri sentieri (come da tradizione) si divideranno fondamentalmente tra l'esplorazione del mondo in superficie (Nosgoth) e di quello spettrale (Underworld o Spectral World). Le diverse ambientazioni (alle due citate se ne aggiungeranno altre, direttamente tratte dal passato della serie) sono particolarmente curate da un più che felice motore grafico che fa sfoggio delle sue encomiabili textures (fra le migliori della piattaforma ospitante) e di alcune vedute e particolari che pur non elevandosi ad inarrivabili vette estetiche sanno dire la loro nel contesto del background. Alcuni elementi da addurre al nostro discorso sono le statue mutile e gli affreschi profanamente apocalittici (che immortalano l'ancestrale guerra fra Vampiri ed Hylden), l'immensa mole della fortezza dei Sarafan (laddove Kain muoverà i primi passi nel gioco), la straordinaria altezza dei Pilastri di Nosgoth e l'effetto blur (con prevalenza cromatica di verde e blu) che rende sapientemente eterea l'immaterialità del mondo spettrale e sfumati i suoi volumi e linee di contorno. Un pregevole ammontare di poligoni compone i protagonisti principali sebbene non altrettanti ne siano stati destinati ai nemici e ai personaggi subalterni.
Sembrerebbe tutto molto bello ma dietro l'angolo (ed è proprio il caso di dirlo) si nasconde la pecora nera: un infido sistema di telecamere, spesso frustrante e che risulta essere il più ostico fra tutti i nemici del gioco (per i quali, invero, sarà sufficiente la forza bruta e pochissimo altro impegno). Meno gravi ed irritanti ma non per questo esenti dalla segnalazione sono alcuni rallentamenti che si presentano in situazioni piuttosto inusuali (tra le quali alcuni filmati), dove unica compagna presente nello schermo è la solitudine e non una moltitudine di poligoni. Eccezioni a parte, la fluidità è ampiamente garantita. Sul versante dell'acustica il gioco vanta un novero d'effetti sonori ben riusciti (lamenti delle anime nei pressi dell'Elder God e cozzare di lame su tutti) ed una colonna sonora che se non esplode nella sublimità è funzionale quanto basta agli ambienti ed agli eventi che i Crystal Dynamics hanno preservato per tutti noi. Il parlato italiano appare meccanico nella recitazione e per nulla all'altezza dell'ottima controparte anglosassone (divario che rappresenta ormai una preoccupante ovvietà), ma l'adattamento nella nostra lingua risulta nel complesso utile se non indispensabile per coloro che non si cimentano con la lingua più parlata del globo.
The Wheel will turn...
Attraverso trenta capitoli (quindici per ciascuno) e servendoci delle loro abilità per superare ogni sorta di ostacoli, saremo dunque testimoni di un libro cupo, intinto di vermiglio e firmato Crystal Dynamics (genesi a parte, di paternità Silicon Knights). Il suo epilogo (per veder scorrere i titoli di coda non andrete oltre la ventina d'ore) è caratterizzato da un frasario come sempre enigmatico ma dannatamente efficace che indubbiamente saprà far breccia fra i più accaniti sostenitori della saga e non. Per costoro il titolo si rivelerà avvincente ed imperdibile, ma non temano quanti si ritengono interessati poiché Legacy of Kain - Defiance potrebbe dimostrarsi un piatto piuttosto succulento caratterizzato dal proprio personalissimo fascino e dai suoi alti che a dispetto dei bassi non meritano di essere lasciati nel dimenticatoio.