Legacy of Kain: Soul Reaver
di
Redazione Gamesurf
Qualche anno é ormai passato dall'apparizione sul mercato di Blood Omen: Legacy of Kain, un arcade adventure che ricordava molto da vicino i vecchi gdr per SNES e che, grazie anche alla sempre popolare figura dei vampiri, ottenne probabilmente risultati di vendita al di sopra dei propri meriti. Le copie vendute, in effetti, furono talmente tante da convincere la Eidos a realizzare il seguito oggetto di questa recensione (oltre ad una versione PC del primo episodio, tecnicamente piuttosto imbarazzante e velocemente dimenticata dai giocatori): da Blood Omen, però, molte cose sono cambiate. Sono cambiati i programmatori, é cambiato il tipo di gioco, il protagonista e l'intera struttura portante del titolo. E', insomma, rimasta solo la parte migliore del precedente capitolo, l'ambientazione molto accurata e cupa del reame di Nosgoth
Anche qui, però, ci sono molte novità: il regno infatti, dopo essere stato governato da Kain per un millennio, é ormai spartito tra i suoi luogotenenti e i loro clan che, nel migliore dei casi, considerano gli esseri umani come una spiacevole seccatura. Il più fidato e potente tra i soldati di Kain risponde al nome di Raziel, il quale purtroppo un bel giorno ha la brutta idea di voler superare il proprio maestro, evolvendosi senza il suo permesso e facendosi crescere un bel paio di ali da pipistrello. Condotto al cospetto di Kain, Raziel subisce la brutale giustizia del signore di Nosgoth, e viene gettato nel lago dei morti (per chi non fosse molto ferrato in materia, l'acqua é piuttosto fatale per i vampiri). La storia di Raziel non é comunque finita qui: dopo mille anni, un'entità dagli strani poteri che ha il compito di regolare il passaggio delle anime nell'aldilà risveglia il corpo martoriato del non morto e, contando sulla brama di vendetta di Raziel, gli affida il compito di abbattere Kain e i propri fratelli, in modo da liberare le loro anime e ristabilire il normale corso delle cose
Qui, all'interno dell'abisso, comincia il compito del giocatore, che vi vedrà impegnati innanzitutto ad apprendere i concetti basilari per la sopravvivenza (forse sopravvivenza non é esattamente la parola giusta) a Nosgoth. La prima cosa che si deve capire é che Raziel non é altro che un'anima defunta, una carcassa putrescente, un cadavere ambulante e, quindi, anche il solo fatto di palesarsi nel mondo dei mortali gli costa energia. Per reintegrare le proprie forze, il nostro non può fare altro che assorbire le anime dei suoi nemici o tornare nel regno spirituale e rifornirsi da li, per poi usare uno dei tanti portali che lo ricondurranno tra i vivi. Secondariamente, é importante capire in che modo si possano uccidere i vampiri che ci ritroveremo di fronte, che sono vulnerabili unicamente ad acqua, fuoco e luce. Una volta esposti a uno di questi elementi (oppure se riuscite ad impalarli), la loro anima sarà libera dai loro involucri mortali e Raziel potrà nutrirsi con tutta calma
Anche qui, però, ci sono molte novità: il regno infatti, dopo essere stato governato da Kain per un millennio, é ormai spartito tra i suoi luogotenenti e i loro clan che, nel migliore dei casi, considerano gli esseri umani come una spiacevole seccatura. Il più fidato e potente tra i soldati di Kain risponde al nome di Raziel, il quale purtroppo un bel giorno ha la brutta idea di voler superare il proprio maestro, evolvendosi senza il suo permesso e facendosi crescere un bel paio di ali da pipistrello. Condotto al cospetto di Kain, Raziel subisce la brutale giustizia del signore di Nosgoth, e viene gettato nel lago dei morti (per chi non fosse molto ferrato in materia, l'acqua é piuttosto fatale per i vampiri). La storia di Raziel non é comunque finita qui: dopo mille anni, un'entità dagli strani poteri che ha il compito di regolare il passaggio delle anime nell'aldilà risveglia il corpo martoriato del non morto e, contando sulla brama di vendetta di Raziel, gli affida il compito di abbattere Kain e i propri fratelli, in modo da liberare le loro anime e ristabilire il normale corso delle cose
Qui, all'interno dell'abisso, comincia il compito del giocatore, che vi vedrà impegnati innanzitutto ad apprendere i concetti basilari per la sopravvivenza (forse sopravvivenza non é esattamente la parola giusta) a Nosgoth. La prima cosa che si deve capire é che Raziel non é altro che un'anima defunta, una carcassa putrescente, un cadavere ambulante e, quindi, anche il solo fatto di palesarsi nel mondo dei mortali gli costa energia. Per reintegrare le proprie forze, il nostro non può fare altro che assorbire le anime dei suoi nemici o tornare nel regno spirituale e rifornirsi da li, per poi usare uno dei tanti portali che lo ricondurranno tra i vivi. Secondariamente, é importante capire in che modo si possano uccidere i vampiri che ci ritroveremo di fronte, che sono vulnerabili unicamente ad acqua, fuoco e luce. Una volta esposti a uno di questi elementi (oppure se riuscite ad impalarli), la loro anima sarà libera dai loro involucri mortali e Raziel potrà nutrirsi con tutta calma
Legacy of Kain: Soul Reaver
8.5
Voto
Redazione
Legacy of Kain: Soul Reaver
Soul Reaver è certamente uno dei giochi più impressionanti che possiate trovare su PSX per questa fine '99. Graficamente spinge la scatoletta della Sony ai suoi limiti estremi (chissà, speriamo di venire smentiti al più presto) e, sebbene di tanto in tanto il motore grafico faccia un pò di fatica a muovere tutto quello che appare su schermo, non si può non rimanere stupiti di fronte alla bellezza delle ambientazioni e dei personaggi. Anche la giocabilità, come è ovvio, è decisamente sopra la media, e il metodo ormai collaudato di obbligare il giocatore ad acquisire nuove abilità per proseguire nel gioco si rivela uno stimolo in più e aumenta il coinvolgimento, già elevatissimo per via della trama molto ben congegnata. Un piccolo appunto per quanto riguarda i bug che tormentano il gioco: non siamo ai livelli di un titolo per PC (e ci mancherebbe), ma è comunque fastidioso notare come, a volte, il gioco si blocchi per motivi oscuri e non ne voglia più sapere di ripartire... io vi ho avvisati, quindi salvate ogni volta che potete.