Legend of Grimrock, dungeon tascabili – Recensione Switch

La recensione del dungeon crawler di Almost Human Games per la console ibrida Nintendo, ben 12 anni dopo l’uscita dell’originale su PC. Sarà ancora al passo con i tempi?

di Jacopo Retrosi

L’hardware ormai vetusto di Switch non lo rende certo la piattaforma ideale se si punta a giocare i titoli tecnicamente più all’avanguardia sul mercato, ma rimane pur sempre un eccellente candidato per riscoprire i classici di una volta.

È il caso di Legend of Grimrock di Almost Human Games, il dungeon crawler in prima persona classe 2012 molto popolare all’epoca su PC, e ora al debutto sulla console ibrida della casa di Kyoto, con qualche feature in meno e un paio di aggiustatine per renderlo fruibile tramite regolare gamepad e Joy-Con. Lo abbiamo provato per voi; ecco il nostro verdetto. 

In Legend of Grimrock un gruppo di prigionieri, il party del giocatore, è stato sentenziato a morte e buttato nelle segrete scavate all’interno del Monte Grimrock. Il nostro obiettivo sarà districarci all’interno di un complesso sistema labirintico pieno di mostri, trappole e passaggi segreti fino a trovare un’uscita, nascosta chissà dove.

Legend of Grimrock: i dettagli del porting su Switch

La trama del titolo Almost Human Games è semplice, tradizionale, ma fornice la giusta cornice ad un viaggio ricco di atmosfera e altamente coinvolgente, ispirato ai primissimi esponenti del genere, che regge botta splendidamente su Switch. La risoluzione dello schermo è ovviamente inferiore, ma il livello di dettaglio e l’illuminazione non sembrano aver subito tagli (soprattutto in modalità fissa), non abbiamo notato cali di frame rate, né tempi di caricamento invasivi. Peccato solo per l’assenza dell’editor dei livelli. 

Nulla è stato toccato a livello di gameplay, e questo è un bene Come su PC, abbiamo 3 livelli di difficoltà, la possibilità di disabilitare l’automapping del percorso (non lo fate, a meno che non siate tipi da carta e penna sempre sottomano) e un team di 4 personaggi, 2 in prima linea e 2 nelle retrovie, preimpostati dal gioco oppure liberamente customizzabili nella razza e nella classe, che ne determinano abilità e statistiche.

Legend of Grimrock: esperienza e gameplay su Switch

Una volta nel dungeon ci si muove di un passo alla volta, ideale per una croce direzionale, un po’ meno per l’analogico qui adottato; forse sarebbe stato meglio implementare un movimento contiguo al mantenimento dell’inclinazione, ma è una bega con cui si può convivere. Restando in tema, è stato svolto un ottimo lavoro per implementare tutte le funzioni prima relegate a mouse e tastiera senza manomettere l’interfaccia. Ci vuole del tempo per prendere confidenza con tutte le combinazioni e le varie shortcut, ma poi diventa quasi naturale navigare tra i vari menù e trascinare gli oggetti da un inventario all’altro. 

L’azione si svolge in tempo reale, sia per quanto riguarda i combattimenti che la risoluzione di alcuni enigmi ambientali, frangenti in cui non abbiamo riscontrato problemi con il nuovo schema di controllo, anzi la selezione al volo di magie e strumenti da lancio è semplice e intuitiva, non si rimpiangono affatto mouse e tastiera, mantenendo così inalterato lo spirito del gameplay, lento, riflessivo e appagante, e anche piuttosto impegnativo alle difficoltà maggiori. Magari il genere non sarà per tutti, ma se dopo le prime battute avrete ancora voglia di proseguire, Legend of Grimrock vi avvolgerà nelle sue spire per dozzine di ore.