Legend of the River King
Correva l'anno 1999 quando Legend of the River King abbandonava la sua precedente versione in bianco e nero per presentarsi sugli schermi dei nostri Game Boy Color sgargiante come non mai. Oggi, nel 2013, vediamo ripresentarsi questo titolo su 3DS. Ma se vi aspettate trote e salmoni in 3 dimensioni, riportate la vostra canna da pesca in cantina, perché questo titolo resta fedele agli anni ‘90 e ai suoi fantastici 8 bit. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Legend of the River King é un RPG di tipico stampo Giapponese il cui stile ricorda senza dubbio la famosa serie Pokémon, se non fosse che al posto di quei simpatici e colorati animaletti i protagonisti indiscussi di questo titolo sono i pesci, ed in particolare uno molto speciale chiamato Guardian. Questo leggendario oviparo é, infatti, l'unica cura alla terribile malattia che affligge Teruyo, la nostra amata sorellina. Mammina ci spedisce così, con un bel calcio nel didietro aggiungerei, in giro per il mondo alla ricerca del famoso pesciolino.
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Sushi che passione
Pescare necessita di due cose basilari: una canna e un'esca. Entrambe ci vengono fornite di default all'inizio del gioco, ma é possibile comprare moltissimi tipi diversi di attrezzatura ed esche che ci permetteranno di migliorare e differenziare (anche se non di molto) le nostre prestazioni.
Il nostro pescato, se non é parte di una qualche quest particolare (che ci verranno assegnate dai vari personaggi che incontreremo durante la nostra avventura), potrà poi essere venduto nei Ristoranti e con i soldi guadagnati fare compere o riposarci in accoglienti pensioni per recuperare i punti HP persi nelle battaglie. Ebbene sì, poiché, come ogni RPG che si rispetti, ci imbatteremo spesso in scontri contro creature “particolari” (tra cui ragni e corvi) che ostacoleranno il nostro cammino verso l'ambita meta. Peccato queste battaglie non richiedano un particolare impegno o una qualche abilità speciale, ma solamente una buona dose di prontezza.
Approfondendo il gameplay riguardante invece la pesca, rimaniamo piuttosto delusi da come é stato impostato l'approccio della “cattura”. Innanzitutto, come si fa? Bella domanda. Non veniamo introdotti all'azione da un qualche manuale, non ci vengono date nemmeno delle semplici istruzioni. “Va e pesca, figlio mio.” Ok mamma, ma almeno dicci cosa dobbiamo schiacciare. A, B? Insomma, si procede per tentativi, alla cieca, e ciò é a dir poco esasperante. Quando arriviamo alla soluzione, le cose non migliorano. Confusionaria e piuttosto noiosa, l'azione consiste nel gettare l'amo, aspettare che abbocchi una preda, e successivamente procedere al catturarla. Per fare ciò sono necessari tempismo, un solo tasto e molta, molta pazienza. Una volta capito il trucco a lungo andare diventa monotono e ripetitivo, inoltre la schermata di “abbocco” é una sola, il che rende piuttosto piatta quella che dovrebbe essere l'esperienza principale, nonché più esaltante del gioco.
Per scoccare una freccia a favore di questo titolo, possiamo comunque aggiungere che tra le opzioni possibili dopo aver catturato un pesce, si prospetta davanti a noi la possibilità di allevarlo, vederlo crescere, e perché no, evolversi in un'altra specie. Vi ricorda qualcosa?
Dal 1999 al 2013
Le differenze tra il titolo uscito per GBC e questa versione per 3DS sono pressoché nulle: grafica e modalità di gioco sono le stesse di allora, persino la lingua non é cambiata. Non esiste infatti una traduzione in Italiano, ed il gioco é completamente in Inglese.
Le sonorità sono tipiche del genere, e sebbene siano simpatiche ed orecchiabili non rimangono impresse nella mente come certe pietre miliari dell'epoca.
Riesumare LoTRK può essere un piacevole diversivo alle “nuove” tecnologie, ma se non disponete di doti quali pazienza e amore per i nostri pinnati amici, vi consigliamo di guardare altrove.
Per chi invece volesse fare un tuffo nel passato ed immergersi in queste atmosfere “8bittiane” per diventare un campione di tiro dell'amo, non deve far altro che fiondarsi su Virtual Console: il download non costa neanche tanto.
Legend of the River King é un RPG di tipico stampo Giapponese il cui stile ricorda senza dubbio la famosa serie Pokémon, se non fosse che al posto di quei simpatici e colorati animaletti i protagonisti indiscussi di questo titolo sono i pesci, ed in particolare uno molto speciale chiamato Guardian. Questo leggendario oviparo é, infatti, l'unica cura alla terribile malattia che affligge Teruyo, la nostra amata sorellina. Mammina ci spedisce così, con un bel calcio nel didietro aggiungerei, in giro per il mondo alla ricerca del famoso pesciolino.
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Sushi che passione
Pescare necessita di due cose basilari: una canna e un'esca. Entrambe ci vengono fornite di default all'inizio del gioco, ma é possibile comprare moltissimi tipi diversi di attrezzatura ed esche che ci permetteranno di migliorare e differenziare (anche se non di molto) le nostre prestazioni.
Il nostro pescato, se non é parte di una qualche quest particolare (che ci verranno assegnate dai vari personaggi che incontreremo durante la nostra avventura), potrà poi essere venduto nei Ristoranti e con i soldi guadagnati fare compere o riposarci in accoglienti pensioni per recuperare i punti HP persi nelle battaglie. Ebbene sì, poiché, come ogni RPG che si rispetti, ci imbatteremo spesso in scontri contro creature “particolari” (tra cui ragni e corvi) che ostacoleranno il nostro cammino verso l'ambita meta. Peccato queste battaglie non richiedano un particolare impegno o una qualche abilità speciale, ma solamente una buona dose di prontezza.
Approfondendo il gameplay riguardante invece la pesca, rimaniamo piuttosto delusi da come é stato impostato l'approccio della “cattura”. Innanzitutto, come si fa? Bella domanda. Non veniamo introdotti all'azione da un qualche manuale, non ci vengono date nemmeno delle semplici istruzioni. “Va e pesca, figlio mio.” Ok mamma, ma almeno dicci cosa dobbiamo schiacciare. A, B? Insomma, si procede per tentativi, alla cieca, e ciò é a dir poco esasperante. Quando arriviamo alla soluzione, le cose non migliorano. Confusionaria e piuttosto noiosa, l'azione consiste nel gettare l'amo, aspettare che abbocchi una preda, e successivamente procedere al catturarla. Per fare ciò sono necessari tempismo, un solo tasto e molta, molta pazienza. Una volta capito il trucco a lungo andare diventa monotono e ripetitivo, inoltre la schermata di “abbocco” é una sola, il che rende piuttosto piatta quella che dovrebbe essere l'esperienza principale, nonché più esaltante del gioco.
Per scoccare una freccia a favore di questo titolo, possiamo comunque aggiungere che tra le opzioni possibili dopo aver catturato un pesce, si prospetta davanti a noi la possibilità di allevarlo, vederlo crescere, e perché no, evolversi in un'altra specie. Vi ricorda qualcosa?
Dal 1999 al 2013
Le differenze tra il titolo uscito per GBC e questa versione per 3DS sono pressoché nulle: grafica e modalità di gioco sono le stesse di allora, persino la lingua non é cambiata. Non esiste infatti una traduzione in Italiano, ed il gioco é completamente in Inglese.
Le sonorità sono tipiche del genere, e sebbene siano simpatiche ed orecchiabili non rimangono impresse nella mente come certe pietre miliari dell'epoca.
Riesumare LoTRK può essere un piacevole diversivo alle “nuove” tecnologie, ma se non disponete di doti quali pazienza e amore per i nostri pinnati amici, vi consigliamo di guardare altrove.
Per chi invece volesse fare un tuffo nel passato ed immergersi in queste atmosfere “8bittiane” per diventare un campione di tiro dell'amo, non deve far altro che fiondarsi su Virtual Console: il download non costa neanche tanto.