Lego Harry Potter: Anni 5-7
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Puntuale come un orologio di formaggio svizzero, Harry Potter torna anche quest'inverno sotto forma del suo avatar plasticoso foriero di mattoncini componibili. L'anno scorso infatti l'uscita di Lego Harry Potter: Anni 1-4 fu una vera e propria promessa di un successivo capitolo che terminasse la saga, proponendo una riduzione videoludica dei restanti quattro film della serie.
Ma facciamo un passo indietro, o meglio, di lato. Sono passati ormai parecchi anni dall'esordio dei due Lego Star Wars, titoli che parodiavano in maniera buffa l'esalogia fantascientifica di George Lucas riproponendo personaggi e situazioni familiari in chiave umoristica. L'intuizione dei Travellers Tales (sviluppatori dal glorioso passato su Amiga) era geniale: il connubio della componibilità dei mattoncini con i poteri telecinetici degli Jedi davano vita ad un mix interessante e ad un platform/action tanto curato quanto divertente. Il successo ha poi generato altri titoli della serie Lego, che però sono apparsi meno ispirati: Lego Indiana Jones, Lego Batman e Lego Pirates of the Caribbean introducevano meccaniche picchiaduro che a fatica si sposavano con la filosofia della serie. Al contrario, Harry Potter é una saga più adatta in quanto l'utilizzo della magia (attacchi a distanza e levitazione dei mattoncini) ben si presta agli stilemi tipici del franchise.
Il nuovo Lego Harry Potter riprende in toto il gameplay del predecessore, offrendo tanti livelli platform ricchi di segreti ed elementi interattivi, numerosi bonus da sbloccare ed obbiettivi da conseguire. La trama segue fedelmente lo svolgimento degli ultimi tre romanzi della serie, ovvero L'Ordine della Fenice, Il Principe Mezzosangue ed I Doni della Morte. Anche se i libri sono tre, i capitoli di gioco sono quattro esattamente come nello scorso gioco: infatti come nelle riduzioni cinematografiche, l'ultimo libro é suddiviso in due parti separate che ricalcano le corrispondenti versioni in celluloide, le quali “spezzavano” furbescamente l'ultimo romanzo in due pellicole distinte. Per la gioia dei fan e la disperazione del portafoglio.
Il gioco é quindi molto simile a quello visto l'anno scorso, con due o più personaggi che scarrozzano in giro spaccando roba, saltando e risolvendo piccoli enigmi utili a proseguire. Di per sé il tutto é sempre divertente, ma capirete bene che giunti al nono gioco così simile ai precedenti l'interesse va a scemare inevitabilmente: piccoli difetti come la deambulazione relativamente lenta, il continuo raccogliere monetine e soprattutto l'essere costretti ogni volta ad aspettare che gli elementi interattivi vadano a comporsi (o a terminare le proprie animazioni di contorno) diventano pecche ridondanti e fastidiose, che sarebbero dovute esser snellite molto tempo fa.
Le uniche differenze in questo nuovo titolo sono innanzitutto la presenza di sezioni di “guida” a cavallo della scopa volante di Harry o di altri mezzi, che risultano visivamente spettacolari ma molto povere in fatto di gameplay (somigliano a degli shooter on rails dove invece di sparare bisogna raccogliere le monete); inoltre abbiamo parecchie “fetch quest” piuttosto fastidiose in cui bisognerà andare a cercare degli oggetti nelle aree di gioco per consegnarli ad un personaggio imbambolato. Altre piccole differenze riguardano aggiunte marginali, come la presenza di un nuovo tipo di cassapanca da aprire utilizzando il “serpentese” di Harry, duelli magici ben poco profondi e qualche nuovo incantesimo da utilizzare per attivare determinati oggetti.
Se il gameplay quindi piange miseria, il fattore tecnico non ride di certo. Anche se infatti abbiamo alcuni nuovi filtri migliorati, come il depth of field e il blur degli oggetti vicini, oltre ad un'illuminazione più efficace in certi frangenti, é impossibile non notare come l'engine sia rimasto invariato rispetto al passato. Come al solito é questa versione Ps3 a farne le spese: mentre l'edizione Xbox 360 appare sempre pulita e fluida, la console Sony rimane ancorata ad una risoluzione antidiluviana, inferiore ai canonici 720p, e ad un aggiornamento video decisamente inferiore alla sua controparte su piattaforma Microsoft. Il risultato é un gioco dall'aspetto poco definito e sfocato, dove i pixel sono ben visibili e scarsamente dissimulati dal vetusto filtro Quincunx che ne sfuma malamente le fattezze (stesso difetto che aveva Ghostbusters The Videogame, tra gli altri); oltretutto abbiamo un aggiornamento video che spesso non regge i 30fps e ci “delizia” saltuari lampi di tearing.
Come da tradizione dei giochi Lego, é possibile giocare in due grazie al sistema drop-in del secondo partecipante; il livelli da affrontare sono anche stavolta 24 divisi in 4 capitoli (uno per film) e nonostante non siano lunghissimi di per sé, vi terranno occupati in quanto offrono un alto numero di elementi interattivi da attivare-distruggere-costruire per ottenere bonus o per proseguire. Ci sono ovviamente una valanga di sbloccabili e come al solito sarà possibile rigiocare i livelli con nuovi personaggi e magie per poter scoprire tutti i segreti e sbloccare tutto lo sbloccabile. La longevità é quindi alta come nel precedente capitolo, ed anche stavolta é possibile visitare Hogwarts e Diagon Alley a piacimento per scoprire bonus o comprare potenziamenti. Di carne al fuco ce n'é tanta quindi, bisogna solo da vedere se il menù vi é ancora gradito o se vi ha ormai stufato.
Ma facciamo un passo indietro, o meglio, di lato. Sono passati ormai parecchi anni dall'esordio dei due Lego Star Wars, titoli che parodiavano in maniera buffa l'esalogia fantascientifica di George Lucas riproponendo personaggi e situazioni familiari in chiave umoristica. L'intuizione dei Travellers Tales (sviluppatori dal glorioso passato su Amiga) era geniale: il connubio della componibilità dei mattoncini con i poteri telecinetici degli Jedi davano vita ad un mix interessante e ad un platform/action tanto curato quanto divertente. Il successo ha poi generato altri titoli della serie Lego, che però sono apparsi meno ispirati: Lego Indiana Jones, Lego Batman e Lego Pirates of the Caribbean introducevano meccaniche picchiaduro che a fatica si sposavano con la filosofia della serie. Al contrario, Harry Potter é una saga più adatta in quanto l'utilizzo della magia (attacchi a distanza e levitazione dei mattoncini) ben si presta agli stilemi tipici del franchise.
Il nuovo Lego Harry Potter riprende in toto il gameplay del predecessore, offrendo tanti livelli platform ricchi di segreti ed elementi interattivi, numerosi bonus da sbloccare ed obbiettivi da conseguire. La trama segue fedelmente lo svolgimento degli ultimi tre romanzi della serie, ovvero L'Ordine della Fenice, Il Principe Mezzosangue ed I Doni della Morte. Anche se i libri sono tre, i capitoli di gioco sono quattro esattamente come nello scorso gioco: infatti come nelle riduzioni cinematografiche, l'ultimo libro é suddiviso in due parti separate che ricalcano le corrispondenti versioni in celluloide, le quali “spezzavano” furbescamente l'ultimo romanzo in due pellicole distinte. Per la gioia dei fan e la disperazione del portafoglio.
Il gioco é quindi molto simile a quello visto l'anno scorso, con due o più personaggi che scarrozzano in giro spaccando roba, saltando e risolvendo piccoli enigmi utili a proseguire. Di per sé il tutto é sempre divertente, ma capirete bene che giunti al nono gioco così simile ai precedenti l'interesse va a scemare inevitabilmente: piccoli difetti come la deambulazione relativamente lenta, il continuo raccogliere monetine e soprattutto l'essere costretti ogni volta ad aspettare che gli elementi interattivi vadano a comporsi (o a terminare le proprie animazioni di contorno) diventano pecche ridondanti e fastidiose, che sarebbero dovute esser snellite molto tempo fa.
Le uniche differenze in questo nuovo titolo sono innanzitutto la presenza di sezioni di “guida” a cavallo della scopa volante di Harry o di altri mezzi, che risultano visivamente spettacolari ma molto povere in fatto di gameplay (somigliano a degli shooter on rails dove invece di sparare bisogna raccogliere le monete); inoltre abbiamo parecchie “fetch quest” piuttosto fastidiose in cui bisognerà andare a cercare degli oggetti nelle aree di gioco per consegnarli ad un personaggio imbambolato. Altre piccole differenze riguardano aggiunte marginali, come la presenza di un nuovo tipo di cassapanca da aprire utilizzando il “serpentese” di Harry, duelli magici ben poco profondi e qualche nuovo incantesimo da utilizzare per attivare determinati oggetti.
Se il gameplay quindi piange miseria, il fattore tecnico non ride di certo. Anche se infatti abbiamo alcuni nuovi filtri migliorati, come il depth of field e il blur degli oggetti vicini, oltre ad un'illuminazione più efficace in certi frangenti, é impossibile non notare come l'engine sia rimasto invariato rispetto al passato. Come al solito é questa versione Ps3 a farne le spese: mentre l'edizione Xbox 360 appare sempre pulita e fluida, la console Sony rimane ancorata ad una risoluzione antidiluviana, inferiore ai canonici 720p, e ad un aggiornamento video decisamente inferiore alla sua controparte su piattaforma Microsoft. Il risultato é un gioco dall'aspetto poco definito e sfocato, dove i pixel sono ben visibili e scarsamente dissimulati dal vetusto filtro Quincunx che ne sfuma malamente le fattezze (stesso difetto che aveva Ghostbusters The Videogame, tra gli altri); oltretutto abbiamo un aggiornamento video che spesso non regge i 30fps e ci “delizia” saltuari lampi di tearing.
Come da tradizione dei giochi Lego, é possibile giocare in due grazie al sistema drop-in del secondo partecipante; il livelli da affrontare sono anche stavolta 24 divisi in 4 capitoli (uno per film) e nonostante non siano lunghissimi di per sé, vi terranno occupati in quanto offrono un alto numero di elementi interattivi da attivare-distruggere-costruire per ottenere bonus o per proseguire. Ci sono ovviamente una valanga di sbloccabili e come al solito sarà possibile rigiocare i livelli con nuovi personaggi e magie per poter scoprire tutti i segreti e sbloccare tutto lo sbloccabile. La longevità é quindi alta come nel precedente capitolo, ed anche stavolta é possibile visitare Hogwarts e Diagon Alley a piacimento per scoprire bonus o comprare potenziamenti. Di carne al fuco ce n'é tanta quindi, bisogna solo da vedere se il menù vi é ancora gradito o se vi ha ormai stufato.