LEGO Marvel Super Heroes 2
Traveller’s Tale ci sa fare. Il suo sodalizio con IP di successo gli ha permesso, nel corso di questi anni, di rimanere sulla cresta dell’onda proponendo giochi legati a storie e personaggi ben noti, riscrivendo le loro avventura in chiave divertente, capace di coinvolgere qualsivoglia mastro-costruttore del pianeta Terra.
Le diverse ambientazioni si sono susseguite senza particolari intoppi, evolvendosi al punto di riuscire a cambiare le meccaniche di gioco proposte, riuscendo però a mantenere sempre viva e invariata la formula che ha decretato, il successo di tutti i loro giochi.
Il matrimonio con Marvel ha permesso alla nota casa di sviluppo di produrre ben tre titoli, ognuno pieno zeppo di supereroi e villain, tratti dal famoso brand, pronti a scontrarsi nei più improbabili plot. D’altronde, inutile negarlo, il mondo fumettistico concepito dalla Casa delle Idee ci ha praticamente preparato a tutto. Cosa troveremo in questo nuovo LEGO Marvel Super Heroes 2? Una storia divertente e qualche piccola piacevole novità!
BENVENUTI A CHRONOPOLIS
Il modo migliore per iniziare una storia è quello di identificare subito il villain di turno. Kang il Conquistatore giunge sul pianeta Hala con l’intenzione di raderlo al suolo, ma quando i Guardiani della Galassia riescono momentaneamente a sventare il suo piano diabolico, scoprono che la sua nuova tappa di conquista sarà il pianeta Terra.
Gli eroi si trovano quindi a fronteggiare questo temibile avversario, trovandosi subito dopo sopraffatti e fusi all’interno di una città multi-temporale, dove Kang è riuscito a fondere diverse versioni della Terra. Chronopolis si presenta quindi come l’HUB principale dell’avventura, alternandosi all’area free-roaming di Manhattan vista nel capitolo precedente.
A differenza quindi delle strade, a tratti claustrofobiche, della città che dona i natali al più famoso gruppo del mondo Marvel, ci ritroveremo a vagare per diverse porzioni di mondi diversi, tra cui troviamo anche nuovi arrivati mai visti nel mondo videoludico: è possibile camminare per le strade della New York anni ’30 tratta dalla collana Marvel Noir, oppure in quella 2099 sempre tratta dal filone di racconti dedicato all’Uomo Ragno del futuro, senza dimenticarci di un po' di far-west, castelli medievali e molto altro ancora.
In questo senso l’ambientazione appare concettualmente più viva che in passato, chiaramente popolata di tutta quella serie di attività collaterali secondarie, pronte a rallegrarvi le ore di gioco che andrete a passare dopo aver completato l’avventura sia in modalità Storia che in modalità Gioco Libero.
La formula di successo, come dicevamo nell’introduzione, è rimasta infatti identica. Il giocatore inizia la propria avventura destreggiandosi all’interno di 20 livelli, cercando inizialmente di far tesoro dei mattoncini lasciati per strada per andare poi, solo in un secondo momento, ad acquistare i red brick (qui pink, per via della presenza di Gwenpool) utili a moltiplicare l’approvvigionamento di questa valuta virtuale.
Da qui in poi inizia il gioco libero, puntando come di consueto a sbloccare tutti gli extra possibili immaginabili per finire il titolo al 100%. Si torna quindi a cercare mattoncini dorati, minikits, Stan Lee in pericolo e tante cards legate agli eroi sbloccabili, che vanno a completare un roster vastissimo capace di soddisfare le aspettative di qualunque marvel fan. Le attività collaterali vengono inoltre suddivise in sfide, quiz sul gioco, seguiti da altri 8 livelli speciali da affrontare dopo aver conseguito particolari obbiettivi in game.
Doveroso sottolineare come in questo gioco siano stati inserite tantissime new-entry, chiaramente derivanti dalle molteplici ambientazioni temporali inserite nel vastissimo HUB di gioco proposto. Dopo LEGO Dimensions, questo è il secondo titolo a vantare un’ambientazione sottomarina (si tratta di Lemuria) senza disdegnare anche panorami spaziali alternativi come Knowhere o la città di Attilan.
Tutte queste novità traggono inoltre ispirazione dal MCU, visto e considerato che il mondo di Sakaar fonde la realtà del film e quella del fumetto, mostrandoci da un lato i costumi iconici del film e dall’altro i personaggi che hanno fatto la fortuna della saga Planet Hulk. Questo schema ha il piacere di avvicinarsi a una storia dinamica dai connotati simpatici e irriverenti, che saprà intrattenervi per le solite otto/dieci ore solo per completare i livelli in entrambe le modalità sopracitate.
CHI HA TEMPO, NON ASPETTI TEMPO
Se i precedenti capitoli legati al brand Marvel si erano fermati a proporre un’offerta al passo con i tempi, senza però osare con qualcosa di più, oggi Super Heroes 2 fa il salto di qualità proponendoci tante piccole nuove sfaccettature. Partendo dall’interfaccia, adesso assimilabile per grafica ad un fumetto in piena regola, si passa tranquillamente alla gestione della vita in quel di Chronopolis, che adesso ci propone una sequela di missioni e puzzle concettualmente più ordinati.
Per prima cosa, una volta raggiunta la porzione di mondo designata, bisogna interagire con un mini-computer centrale utile a sbloccarci tutte le informazioni di quell’area di gioco. Premendo semplicemente il Touch Pad potremo consultare la mappa, designando di volta in volta i luoghi da voler raggiungere al fine di completare le missioni del caso.
Tutto è decisamente molto intuitivo, lo dimostra l’attenzione che gli sviluppatori ogni volta svolgono nel proporre un gioco adatto al pubblico dei più piccoli, visto e considerato che ogni missione presenta degli step consequenziali semplici da assimilare, che non richiedono quindi una particolare difficoltà al fine di essere risolti.
L’interfaccia fumettistica viene presentata senza particolare difficoltà anche nella schermata di selezione del personaggio, dove ognuno acquista la forma di una carta che può essere, all’occorrenza, girata per conoscere tutte le caratteristiche a disposizione di quest’ultimo.
Questo particolare passaggio fa capolino in sede di creazione del personaggio personalizzato. Se ricordate fino a oggi creare un vostro alter-ego rappresentava una funzione totalmente di contorno, utile solamente a sbloccare l’achievement dedicato.
Adesso invece questa funzione acquista una connotazione del tutto nuova, dove i giocatori potranno decidere come personalizzare esteticamente il proprio eroe, andando poi a scavare tra una sequela di abilità (passive e attive) che andranno a completare un processo di creazione concettualmente perfetto.
Fanno capolino, a differenza del passato, anche gradevoli sessioni multigiocatore dove è possibile scontrarsi al cospetto del Collezionista (qualcuno ricorda i famosi Contest of Champions?) in una battaglia per 4 giocatori in diverse tipologie di arene. Una, per esempio, ci farà scontrare in un duello deathmatch, o a squadre, dove sarà possibile utilizzare le famose gemme del potere per ottenere boost considerevoli (saranno mantenute fino alla morte).
CAVALLO VINCENTE NON SI CAMBIA, MA SI MIGLIORA
Il gameplay legato all’offerta videoludica è rimasto essenzialmente lo stesso. Per utilizzare gli eroi sul campo si deve far uso della solita configurazione dei comandi su gamepad, gestendo il cambio dei personaggi sul campo grazie alla passione dei grilletti L2 o R2. In modalità Gioco Libero diventa particolarmente utile la pressione del tasto Triangolo, che ora porta direttamente sul personaggio necessario per effettuare una particolare azione qualora vi mettere in prossimità dell’oggetto con cui interagire.
Questo particolare non è da poco, soprattutto quando ci si trova ad avere a che fare con una rosa di 236 personaggi (il numero va aumentando, ma crediamo che siano calcolati tenendo conto dei DLC in uscita).
Graficamente il titolo è pulito, mostra texture definite ma contestualizzate all’offerta, senza disdegnare gradevoli effetti di luce coadiuvati dalle ambientazioni, vaste e sinceramente belle da vedere. Il framerate è stabile, motivo che rende il gioco godibile senza sbavature o noiosi bug/screen tearing o altro.
Unico neo la telecamera, che nelle fasi di volo lascia un po' a desiderare dato che segue il personaggio in maniera caotica, rendendo quindi un po' difficoltose tutte le fasi legate alle gare in volo.