LEGO Ninjago: Il Videogioco
di
Paolo Mulas
Dal 2005 ad oggi i titoli Lego continuano a riscuotere sempre un grandissimo successo ad ogni nuovo episodio. A partire dal precursore Lego Star Wars fino al recentissimo Lego Pirati dei Caraibi, l'unione delle storie e dei personaggi delle più famose serie cinematografiche degli ultimi anni con lo stile unico dei mattoncini dell'azienda danese, si é rivelata una gallina dalle uova d'oro. Sul fronte del Nintendo Ds si é tentato però anche di battere delle strade differenti con Lego Battles, un titolo senza alcuna licenza holliwoodiana ed anche totalmente differente come genere dai prodotti già citati. Mentre Lego Battles era focalizzato su alcuni dei set classici Lego come “Pirati”, “Castello” o “Spazio”, questo seguito Lego Ninjago, é ispirato unicamente a quest'ultima serie, un originale universo a base di ninja, magia e fantascienza.
Così come il suo predecessore ci troviamo anche in questo caso dinanzi ad uno strategico decisamente semplificato per contenuti e meccaniche, destinato con ogni probabilità ai giocatori più giovani ed in generale ai meno avvezzi con queste tipologie di giochi. La storia ruota attorno ad un dissidio familiare che poi si allarga fino a poter sconvolgere l'intera pace del regno; da una parte il saggio Sensei Wu e dall'altra il fratello, il malvagio Lord Garmadon desideroso di impadronirsi delle quattro armi magiche con cui potrebbe facilmente condurre il suo esercito di scheletri alla vittoria. Per cercare di scongiurare questo folle piano, Sensei Wu dovrà addestrare quattro ragazzi alla segreta tecnica dello Spinjitzu per trasformarli in autentici ninja. La storia non offre grandi colpi di scena ma é ben raccontata, anche grazie all'ausilio di alcuni filmati curati e piuttosto ironici sulla falsariga delle altre produzioni Lego.
Come abbiamo già anticipato Ninjago é uno strategico “all'acqua di rose” e decisamente vecchio stile: toccando le nostre unità con il pennino le selezioneremo, e toccando un altro punto sulla mappa equivarrà ad impartire l'ordine di muoversi. Tramite la croce digitale potremo spostare la telecamera per tutta la mappa, in maniera tale da avere una visione chiara dell'ambiente in generale, ma il sistema di controllo si basa quasi unicamente sull'accoppiata stilo/touch screen, un'idea sulla carta vincente che però alla fine non si rivela molto comoda. Il problema principale é che lo stilo va usato anche per la navigazione dei menù a tendina, dove bisognerà continuare a tenere premuto sulle icone interessate, rallentando quindi tutte le operazioni di selezione, e creando non pochi grattacapi quando dovremo compiere delle scelte di attacchi o quant'altro nel bel mezzo di una battaglia.
Il modus operandi classico all'interno di una missione ci vedrà dapprima impegnati nei panni di un costruttore, che con la sua abilità e grazie agli indispensabili mattoncini da raccogliere potrà creare varie strutture, quali piazzaforti, caserme, torrette, indispensabili per creare e rinforzare il nostro esercito e per proteggere il territorio circostante. Una volta che riterremo adeguata la nostra forza offensiva potremo spingerci in esplorazione della mappa a caccia dell'esercito nemico per sbaragliarlo. Le missioni offrono ogni tanto qualche piccola variante (come recuperare determinati oggetti o personaggi), ma complessivamente sono sempre piuttosto lineari e facili, e dove l'unica difficoltà é data dal fatto che ogni tanto le nostre unità potrebbero non recepire perfettamente l'ordine, ed allora dovremo andare a ricercarle nella mappa per levarle da delle fastidiose situazioni di empasse.
Le truppe a propria disposizione sono poco diversificate, così come gli attacchi, che magie a parte tendono forse ad assomigliarsi un po' troppo: nonostante i personaggi possano essere potenziati con degli acquisti nell'apposito negozio, manca quasi completamente la sensazione di progressività nel gioco. Il target sarà pure rivolto ai giocatori meno esperti, ma completare un obbiettivo semplicemente cliccando dove appare una freccia in bella mostra che lo indica, toglie completamente il piacere dell'esplorazione e della scoperta. Accanto alla modalità storia, suddivisa in quattro capitoli (ma non mancherà qualche extra ad avventura completata), ci si potrà scontrare anche in maniera rapida contro la cpu o contro un altro giocatore. Nel multiplayer la sensazione di sfida appare leggermente migliore, sarà però necessario che entrambi giocatori possiedano una copia del gioco.
Uno degli aspetti certamente più negativi del titolo é il comparto grafico; siamo d'accordo che uno strategico debba essere di facile lettura o che i mattoncini Lego abbiamo fatto anche dell'essenzialità un punto di forza, ma siamo abbastanza certi che Ninjago poteva girare senza alcun patema anche sul GameboyAdvance. Le animazioni sono piuttosto elementari, e gli ambienti seppur vari sono davvero poveri in termini di dettagli. Un po' meglio il sonoro che “vanta” perlomeno degli effetti sufficienti e delle musiche nel complesso adatte. Gli appassionati Lego potranno trovare qualche punto d'interesse nel gioco (più che altro per il personaggio incluso nella confezione), ma in generale Ninjago é un titolo decisamente troppo semplicistico ed approssimativo per poter ambire alla sufficienza.
Così come il suo predecessore ci troviamo anche in questo caso dinanzi ad uno strategico decisamente semplificato per contenuti e meccaniche, destinato con ogni probabilità ai giocatori più giovani ed in generale ai meno avvezzi con queste tipologie di giochi. La storia ruota attorno ad un dissidio familiare che poi si allarga fino a poter sconvolgere l'intera pace del regno; da una parte il saggio Sensei Wu e dall'altra il fratello, il malvagio Lord Garmadon desideroso di impadronirsi delle quattro armi magiche con cui potrebbe facilmente condurre il suo esercito di scheletri alla vittoria. Per cercare di scongiurare questo folle piano, Sensei Wu dovrà addestrare quattro ragazzi alla segreta tecnica dello Spinjitzu per trasformarli in autentici ninja. La storia non offre grandi colpi di scena ma é ben raccontata, anche grazie all'ausilio di alcuni filmati curati e piuttosto ironici sulla falsariga delle altre produzioni Lego.
Come abbiamo già anticipato Ninjago é uno strategico “all'acqua di rose” e decisamente vecchio stile: toccando le nostre unità con il pennino le selezioneremo, e toccando un altro punto sulla mappa equivarrà ad impartire l'ordine di muoversi. Tramite la croce digitale potremo spostare la telecamera per tutta la mappa, in maniera tale da avere una visione chiara dell'ambiente in generale, ma il sistema di controllo si basa quasi unicamente sull'accoppiata stilo/touch screen, un'idea sulla carta vincente che però alla fine non si rivela molto comoda. Il problema principale é che lo stilo va usato anche per la navigazione dei menù a tendina, dove bisognerà continuare a tenere premuto sulle icone interessate, rallentando quindi tutte le operazioni di selezione, e creando non pochi grattacapi quando dovremo compiere delle scelte di attacchi o quant'altro nel bel mezzo di una battaglia.
Il modus operandi classico all'interno di una missione ci vedrà dapprima impegnati nei panni di un costruttore, che con la sua abilità e grazie agli indispensabili mattoncini da raccogliere potrà creare varie strutture, quali piazzaforti, caserme, torrette, indispensabili per creare e rinforzare il nostro esercito e per proteggere il territorio circostante. Una volta che riterremo adeguata la nostra forza offensiva potremo spingerci in esplorazione della mappa a caccia dell'esercito nemico per sbaragliarlo. Le missioni offrono ogni tanto qualche piccola variante (come recuperare determinati oggetti o personaggi), ma complessivamente sono sempre piuttosto lineari e facili, e dove l'unica difficoltà é data dal fatto che ogni tanto le nostre unità potrebbero non recepire perfettamente l'ordine, ed allora dovremo andare a ricercarle nella mappa per levarle da delle fastidiose situazioni di empasse.
Le truppe a propria disposizione sono poco diversificate, così come gli attacchi, che magie a parte tendono forse ad assomigliarsi un po' troppo: nonostante i personaggi possano essere potenziati con degli acquisti nell'apposito negozio, manca quasi completamente la sensazione di progressività nel gioco. Il target sarà pure rivolto ai giocatori meno esperti, ma completare un obbiettivo semplicemente cliccando dove appare una freccia in bella mostra che lo indica, toglie completamente il piacere dell'esplorazione e della scoperta. Accanto alla modalità storia, suddivisa in quattro capitoli (ma non mancherà qualche extra ad avventura completata), ci si potrà scontrare anche in maniera rapida contro la cpu o contro un altro giocatore. Nel multiplayer la sensazione di sfida appare leggermente migliore, sarà però necessario che entrambi giocatori possiedano una copia del gioco.
Uno degli aspetti certamente più negativi del titolo é il comparto grafico; siamo d'accordo che uno strategico debba essere di facile lettura o che i mattoncini Lego abbiamo fatto anche dell'essenzialità un punto di forza, ma siamo abbastanza certi che Ninjago poteva girare senza alcun patema anche sul GameboyAdvance. Le animazioni sono piuttosto elementari, e gli ambienti seppur vari sono davvero poveri in termini di dettagli. Un po' meglio il sonoro che “vanta” perlomeno degli effetti sufficienti e delle musiche nel complesso adatte. Gli appassionati Lego potranno trovare qualche punto d'interesse nel gioco (più che altro per il personaggio incluso nella confezione), ma in generale Ninjago é un titolo decisamente troppo semplicistico ed approssimativo per poter ambire alla sufficienza.
LEGO Ninjago: Il Videogioco
5
Voto
Redazione
LEGO Ninjago: Il Videogioco
Dopo Lego Battles, é nuovamente tempo di strategici sul Ds a base di mattoncini. Lego Ninjago si basa appunto sull'ultimo universo nato nell'azienda danese, un interessante mix a base di ninja, magia e fantascienza. Il titolo é uno strategico davvero troppo semplice per essere consigliato a chi ha un minimo di esperienza con i videogiochi, e la sua scarsa cura sotto molti aspetti lo rendono poco appetibile anche per i giocatori più giovani. Peccato, perché il fascino dei Lego é (quasi) sempre irresistibile!