Leisure Suit Larry: Magna Cum Laude

di Giuseppe 'Sovrano' Schirru
Recensire un gioco come Laisure Suit Larry significa mettere da parte la carica emotiva e tentar di far parlare lo spirito critico, cercando di tarpare la voce al senso di nostalgia verso un prodotto dai forti richiami dell'era 2D delle gloriose avventure grafiche che nel mondo dei videogiochi hanno fatto storia, geografia e persino filosofia. Tappe fondamentali attraverso cui miriadi di giocatori sono passati, traguardi che vengono ricordati come esperienze uniche e che forse mai si ripeteranno. Pensare in questi termini non significa vaneggiare, significa semplicemente ragionare da giocatori navigati, che ne han viste di cotte e di crude e che, col cambiamento dei tempi, delle mode e dei videogiochi in sé, sanno che alcune cose mai le ritroveranno più. Ogni lasciata è persa. Se dovessimo pensare ai fasti passati della serie, allora un pizzico di malinconia comincerebbe ad albergare nei nostri cuori. Larry è figlio di una moda videoludica che non c'è più, di una formula basata sulla comicità che ora sempre più raramente si ritrova nei videogiochi e che, questo capitolo, a conti fatti non riesce a riproporre degnamente.


Diciamo che il nuovo episodio si accontenta di associare a meccaniche di gioco mediocri, un grado di comicità davvero alto che riesce a mascherare i numerosi limiti di un gameplay semplicistico e a tratti davvero banale. La comicità ruspante, le scene esilaranti e le situazioni fuori di testa riescono a colmare in parte la mancanza di solide basi, e nel risultato finale riesce facile chiudere un occhio su una giocabilità non certo ad altissimi livelli. Col salto generazionale, oltre al cambio del protagonista (largo ai giovani, entra in campo Larry Lovage), la serie abbandona il genere punta e clicca in 2D e si presenta come un avventura grafica in tre dimensioni, pur con alcune riserve: sostanzialmente, Magna Cum Laude propone una serie infinita di mini-giochi, alcuni carini, altri no, che si ripetono ciclicamente nel corso dell'avventura. Lo stimolo ad affrontarli uno di seguito l'altro è dato dalla voglia di assistere all'evolversi della trama, di conquistare le varie ragazze con cui di volta in volta entreremo in contatto e, a seconda dei casi, di spogliarle completamente senza che censura intacchi lo spettacolo. Infine, grazie alla facilità stessa dei giochi, non avrete grossi grattacapi nel proseguo dell'avventura e non rimarrete bloccati in determinati punti. Irrita la presenza di continui caricamenti (seppur veloci), ma basta poco per farci l'abitudine.

Il principale argomento trattato è il sesso, ed è pleonastico dirlo considerando che è il contenuto tradizionale della serie. Su questo si basa la comicità ruspante, a volte persino volgarotta del titolo, che comunque non cade quasi mai nel banale e si dimostra all'altezza delle aspettative. Tutto sommato, quindi, Larry è un prodotto che suscita incondizionatamente il riso, ma ancor prima diverte con una serie di trovate veramente esilaranti, alcune originali, altre meno. Lo fa con una formula ludica talmente banale che potrebbe destare notevoli perplessità sulle prime, ma se si va a considerare il risultato finale, allora possiamo considerarci piacevolmente colpiti. E difatti lo siamo. La trama è anch'essa banalotta: nel campus vien fatto uno spettacolo televisivo, Swingles, e il nostro caro Larry cercherà di fare di tutto pur di entrare nella selezione. A tal fine dovrà dimostrare alla presentatrice le sue abili capacità di conquistatore portandole dei souvenir presi da alcune ragazze, così comincerà a darsi da fare. Larry non è certo il playboy di turno, è piuttosto il Jim di American Pie, il Pipino di Porky's o il Kyle di Road Trip: insomma, il classico personaggio imbranato che dopo mille peripezie riuscirà nell'impresa di, diciamo "fare centro".


Curatissimi e completamente tradotti in italiano sono i dialoghi, che concorrono in maniera determinante alla buona riuscita della comicità. Nell'approccio con alcune ragazze, il giocatore dovrà comandare uno spermatozoo durante la sua folle corsa in un rettangolo, dove dovrà schivare alcune icone di colore rosso e colpirne altre di colore verde. A seconda dell'andamento, Larry si pronuncerà in frasi differenti, ovviamente tutte in tempo reale, che condizioneranno la conversazione con la bella di turno. Molti dei mini-giochi in cui si articola il gameplay prevedono la pressione di tasti a tempo, come le gare di ballo o i salti nei tappeti elastici, altre volte dovremo muoverci in una sala cercando di dare da mangiare a delle scimmiette mentre altre volte ancora dovremo giocare a una sorta di pong. Graficamente, non siamo certo dinnanzi a un capolavoro, ma lo stile caartonesco e la grafica pulita riescono a fare egregiamente il loro lavoro senza troppi fronzoli. Il sonoro invece, grazie ai dialoghi di altissima qualità, è il pezzo clou della serata, senza il quale non avremmo potuto godere di tal spettacolo: convincono le voci, il doppiaggio (per quanto mal sincronizzato), le musichette e gli effetti sonori dignitosi.

In un'ottica nostalgica troppi potrebbero storcere il naso dinnanzi al prodotto Vivendi, asserendo la mancanza dello zampino del grande Al Lowe. Eppure, le nuove leve (anche qualcuno in più), potrebbero farsi quattro grasse risate e chiudere tranquillamente un occhio su un gameplay che non poggia certo su solide basi. A portare avanti la baracca ci pensa la grande caratterizzazione del personaggio, la sua innata simpatia e la comicità esilarante che lo contraddistingue. Intenti pedagogici? Zero, al massimo quello secondo cui Larry opta per il sesso sicuro e non lo fa mai sopra un impalcatura. Prima di chiudere: considerato il tema trattato e la presenza di dolci donzelle che si denuderanno completamente, per tacere dei dialoghi alquanto pecorecci, si consiglia la sola fruizione a un pubblico "adulto". Come dire: i bambini a nanna!