Life is Strange - Episode 2

di Roberto Vicario
Dopo alcune settimane di attesa, siamo finalmente tornati a giocare Life is Strange. Dopo l'ottimo finale del primo episodio e l'enorme potenziale che vi abbiamo raccontato nella nostra precedente recensione, siamo finalmente in grado di tornare a giocare nei panni di Max e Chloe, per scoprire qualcosa di più sul potere della ragazza, sulla cittadina di Arcadia Bay e sul rapporto tra le due ragazze. Siete curiosi anche voi? Continuate a leggere!



Un'evoluzione sempre più matura



Come sicuramente saprete, giudicare un prodotto rilasciato sotto forma episodica é sempre molto difficile. La sua natura frammentaria, nonostante possa essere gestita in maniera eccellente dagli sviluppatori, può sempre celare diverse sorprese, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto narrativo.

Life is Strange, fortunatamente, almeno sino ad ora, non sembra soffrire minimamente di questo problema. In precedenza vi avevamo raccontato dell'ottima scelta fatta dagli sviluppatori per quanto concerne il comparto narrativo, e dopo aver giocato il secondo episodio non possiamo far altro che confermarla.

I ragazzi di Dontnod ci immergono in un paio d'ore che partono lente ma incalzano di ritmo ad ogni avvenimento che accade sullo schermo, culminando in un momento davvero topico (questo lo supponiamo noi!), con una scelta che impatterà in maniera terribile sul resto degli avvenimenti futuri.

Oltre a questo, entreremo nella testa di alcuni personaggi scoprendo pezzi del loro passato e strane abitudini che sembrano accadere solo ad Arcadia Bay. Non vogliamo dirvi davvero molto di più della trama, perché viene gestita in maniera davvero perfetta. I caratteri dei personaggi sono perfettamente delineati ed esattamente come succede in molte serie TV, ci si appassiona, si lega con il personaggio e si portano avanti i suoi ideali. Ah si, in tutto questo Max scoprirà anche una nuova sfaccettatura del suo potere, ma lasciamo ovviamente a voi mi piacere di capire quale.

Come sempre, ci saranno delle scelte che andranno ad influenzare quelle future, e dobbiamo ammettere che quelle fatte nel primo capitolo, hanno avuto un impatto più che discreto e tangibile sulle nostre azioni.

Rimane ovviamente da sottolineare un gameplay che al netto di qualche enigma davvero facile da risolvere, punta pochissimo sull'azione e tantissimo sulla parte più di “drama”. Quello che noi vi consigliamo, al di là che siate o meno amanti del genere molto “testuale”, é di provare ad entrare nella storia, se riuscirà a prendervi, difficilmente troverete troppo tedioso lo stile di gioco.



Tecnicamente parlando…



Sotto l'aspetto visivo il titolo conferma quanto di buono é stato fatto dai ragazzi di DontNod. I modelli poligonali dei personaggi offrono uno stile molto particolare ma definito quel che serve per raccontare stati d'animo e personalità dei personaggi. Inoltre in questo episodio abbiamo notato che la presenza di qualche scena in campo aperto offre un più che gradevole colpo d'occhio, dimostrazione ulteriore della bontà del motore grafico. Peccato per un frame rate troppo ballerino e che meritava sicuramente più attenzione.
vimager2, 3, 4

Ancora una volta si é rivelata invece ottima la colonna sonora. La scelta fatta dagli sviluppatori sui brani e il giusto tempismo in cui vengono inseriti come sottofondo, creano un'alchimia con le immagini che farebbe davvero invidia a diverse produzioni cinematografiche. Sotto questo aspetto davvero nulla dire.

Arriviamo però alle note dolenti. In primis dobbiamo sottolineare - ancora una volta - la mancata localizzazione in lingua italiana. Le promesse fatte a parole da Square Enix, non sono state purtroppo seguite dai fatti e così ci ritroviamo davanti ad un prodotto che soffre in maniera particolare la localizzazione.

Come già detto nella nostra precedente recensione, non ci troviamo davanti ad un inglese super tecnico o particolarmente forbito, ma é innegabile che l'assenza della lingua italiana rischia di far perdere al giocatore diversi passaggi o sfaccettature della trama. Un vero peccato, vista soprattutto l'ottima qualità della componente narrativa. Speriamo che il problema venga risolto al più presto.

Dobbiamo infine segnalare un pesante problema di lips sync. Tante volte i personaggi non seguono la voce del doppiatore e questo porta agli occhi di chi gioca scene abbastanza buffe, ed in grado di snaturare anche passaggi particolarmente carichi di sentimento o pathos.

Tolti questi problemi, Life is Strange, conferma la maturità del prodotto pensato e sviluppato da DontNod. Pur mostrando un gameplay sempre molto cadenzato e mai particolarmente impegnativo, troviamo una narrazione intelligente, brillante, in grado di giocare in maniera saggia con sentimenti e fragilità tipici dei teen ager, ma anche con mistero e paranormale. Se con il primo episodio il team di sviluppo era riuscito a stuzzicare la nostra fantasia, con questo secondo capitolo ha rapito totalmente la nostra mente ed il nostro cuore. Non vediamo l'ora di capire cosa succederà a Max e Chloe. Appuntamento ad aprile per il terzo episodio.