Line of Sight: Vietnam

Abbandonato per un lungo periodo (senza grossi danni,a mio avviso), sia dal cinema che dai videogiochi, il Vietnam e tutto ciò che vi ruota attorno, pare tornato in auge in questi mesi. Dopo aver recensito Vietcong poco linkehttp://gamesurf.tiscali.it/dynamic/pagina/CHIAVE/viet2301080909102/TIPO_PAGINA/recensionetempo fa eccoci di nuovo alle prese con un videogame patrocinato dalla Atari (scusate se poco) che ci mostrerà l'ennesima versione di quanto accaduto negli anni più bui della storia Americana, militarmente parlando. Ora, con la mimetica indosso, andiamo a vedere cosa ci offre quest'ultima ma non ultima fatica dei signori della NFusion(team interno della Atari). Il titolo in questione inizia nel modo più classico: durante una consueta missione di recupero, il nostro fiammante Huey (come, cosa è?Mai visto A-Team?E'un elicottero!) viene abbattuto dal fuoco dei Charlie. Immediatamente, i nuovi ordini, impartiti dal nostro campo base, diventano: recupera tutti i compagni dispersi e torna a casa. Più facile a dirsi che a farsi: infatti, nella giungla dove siamo atterrati (precipitati, per meglio dire) ci sono cinque, ma che dico, seimila piccoli "musi gialli", desiderosi di farci la festa e piuttosto ostili nei riguardi dei soldati americani...chissà per quale motivo,poi.
Dopo aver gustato un gradevole filmato in FMV, che ci proporrà reali immagini di repertorio, eccoci nei panni da cecchino del nostro soldatino. Panni mimetici tutt'altro che comodi, in verità...Line of Sight è uno sparatutto in prima persona FPS, per gli addetti ai lavori che ricalca in modo pedissequo il classico cliché di una montagna di titoli precedenti: si segue un obiettivo, si svolge qualche sotto-quest e si tenta di (ri)portare la pellaccia a casa.



Una nota di merito per LoS:V va alle visuali possibili: potremo infatti scegliere, in base allo stile di gioco che intendiamo adottare, la classica visuale in soggettiva, oppure una gradevole "terza persona", ovvero alle spalle del personaggio, anche se da questa seconda opzione tende a ridurre drasticamente il campo visivo e soffre di una gestione della telecamera non certo ottimale. Qualcosa di simile è già stato visto in un altro titolo, dall'impostazione decisamente più... "fantamilitare"che risponde al nome di FrontLine. Visto si è toccato il tema delle similitudini, è da rimarcarcare quanto LoS:V paghi un pesante tributo in fatto di somiglianze ad un titolo di poco tempo fa, di proprio con quel Vietcong, già citato qualche riga fa. Ma è presto per tirare le somme quindi andiamo a vedere, più nel dettaglio cosa aspettarci da questo titolo.
Graficamente, Line of Sight si attesta a livelli standard per i titoli attuali. Nulla che faccia gridare al miracolo e nulla che, per contro, possa far cadere il giocatore nello sconforto. A fronte di texture curate e ambientazioni enormi e coinvolgenti, troviamo alcune lacune piuttosto amare ma consuete, come per esempio tristi fenomeni di bad clipping (frequenti, anche troppo) durante i quali vedremo sparire il nostro personaggio o i nostri nemici all'interno di mura, alberi e quant'altro si pari sulla nostra strada.

Da rimarcare, invece, la realizzazione del cielo e degli alberi: che sotto la fitta pioggia (che accompagna molte delle missioni), riesce a regalare più di un'emozione. Peccato che proprio l'effetto della pioggia non goda di una realizzazione all'altezza, andando quindi a rovinare il quadro complessivo. In ogni caso, l'engine di Vietnam, decisamente scalabile e ottimamente realizzato, ci permetterà di giocare a questo titolo anche se non disponiamo di un pc Ninja. Un motore grafico con un ottima gestione delle particelle e delle locazioni, amplissime, che donano un tocco in più a quello che vuole chiaramente essere un titolo quanto più vicino possibile alla realtà.