Links 2004

di Giuseppe 'Sovrano' Schirru

Dopo uno scontro sulle discese innevate, la sfida tra i Microsoft Games Studios e la EA trasloca sui campi di golf, e questo Links 2004 non è certo una flebile risposta al Pga Tour Golf che un po' tutti conosciamo, bensì un urlo, un grido di sfida aperta in grado di raggelare gli animi di coloro che credevano che il posto più alto del podio fosse destinato ancora una volta al signor Tiger Woods. Sicuramente qualcuno si sbagliava e ha fatto i conti senza l'oste. Le potenzialità di questo titolo sono decisamente alte. Già la copertina mette bene in risalto che si tratta del gioco di golf più venduto in ambito PC, ma sappiamo bene che il numero di vendite non corrisponde necessariamente alla qualità del prodotto. Fifa docet. Bensì nella confezione è più rassicurante la presenza del marchio XSN Sports, che si traduce nella piena compatibilità col servizio XBOX Live!, o dei produttori, che già con Amped 2 e Top Spin hanno dimostrato il proprio valore. Parliamo ovviamente dei Microsoft Games Studios.


Vediamo un po' più in profondità l'esito del lavoro svolto dai programmatori. Una volta in-game, la schermata di gioco non differisce pesantemente dal suo illustre collega targato Ea, e presenta oltre alle informazioni sul giocatore e il display dei messaggi, il ben più utile indicatore del vento, tutte le opzioni di controllo del tiro e l'immancabile barra di potenza. Anche i comandi a sommi capi non differiscono, con lo stick sinistro adibito allo swing, i due grilletti al cambio di mazza e il tasto A per avvicinare la telecamera e muovere il mirino, in cui la pallina orientativamente dovrebbe andare a cadere. Il tasto B è utile invece per effettuare un Mulligan, mentre la X e la Y rispettivamente per attivare la visuale dall'altro e visualizzare le informazioni sul giocatore. Niente di nuovo sotto il sole, potrebbe affermare qualcuno, ma è anche vero che il sistema di controllo è semplice e immediato e il praticantato, utile alla totale padronanza del gioco, non supera la ventina di minuti scarsi. Con una buona gestione delle telecamere e con previa meditazione accurata del colpo, non sarà difficile effettuare un buon tiro, anzi, la semplicità del gioco si fa sentire, complice la barra della potenza di tiro dotata di una linea che ci indica la potenza "giusta", che fortunatamente nei livelli di difficoltà più elevati sparisce, lasciando spazio alla libera interpretazione del giocatore. Il sistema di difficoltà, è una di quelle limitazioni che il giocatore non ha modo di scavalcare. Una volta selezionato, non si cambia. La scelta è dettata sicuramente da nobili principi sportivi, onde evitare sfide impari tra utenti che hanno sudato le proverbiali sette camicie a un livello di difficoltà più elevato.

È difficile stabilire quale dei due giochi sia più arcade, dato che sono elementi di secondo piano a determinare la differenza tra le percentuali simulative dei due titoli. Swing stravaganti, fiammate e modalità arcade secondarie del titolo EA si contrappongono ad una maggiore ortodossia della nobile disciplina proposta da Links. Nella realtà tuttavia la disciplina golfistica risulta essere molto più complessa di quanto le sue trasposizioni ludiche potranno mai mostrare: non esistono indicatori precisi di potenza, direzione e velocità del vento, ne linee guida che agevolano il put. È per questo che nessuno dei due titoli può essere definito realistico al cento per cento, ma entrambi si avvalgono di un sapiente mix tra elementi simulativi e arcade. Piccole differenze per la gestione degli effetti, un indicatore per la potenza dello swing, un'interfaccia semplice e intuitiva che accompagna la scelta della tipologia di tiro, ecco le vere e proprie differenze che possiamo riscontrare nel sistema di controllo di Links rispetto a quello ti Tiger Woods. Due sistemi di controllo che, come detto prima, non differiscono poi tanto. Nessuna novità rivoluzionaria quindi, ma alcune variazioni sul tema, come ad esempio l'interruzione della linea di traiettoria sul green, fattore che rende estremamente ostici i put più lunghi.

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