Lo Hobbit
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Come ogni avventura che si rispetti anche il parlare sarà una componente fondamentale per il buon proseguimento: ogni personaggio interpellato avrà sempre qualcosa da dire più o meno interessante. A volte si tratterà di semplici considerazioni su particolari fasi della storia, altre volte riceveremo suggerimenti, e spesso i numerosi personaggi non giocanti ci chiederanno di risolvere per loro dei particolari compiti.
Questi "favori" potranno essere obbligatori o facoltativi e spazieranno dalla ricerca di oggetti, alla richiesta di medicine e di cibo, inoltre saremo spessi mandati in avanscoperta per scrutare eventuali pericoli. Dovremo per esempio nel primo capitolo cercare nel nostro villaggio chiodi e martello per riparare un ponte, unica via d'accesso per arrivare alla taverna dove avevamo appuntamento. Tutte le "quest" in sospeso, verranno annotate nel nostro "libro" consultabile tramite il menù start.
Gameplay, è ok?
Sul lato del gameplay, abbiamo quindi una buona varietà, con sezioni di esplorazione più incentrate sugli enigmi, e con altre più votate all'azione. Il difetto principale però, dovuto forse alla volontà di attenersi quasi fedelmente al libro, è dato da una eccessiva linearità nel procedere. Tutte gli obbiettivi sono concatenati tra loro, prima di poter passare a risolvere un determinato bisognerà aver risolto quasi sempre quello immediatamente precedente, questo mina in parte quella sensazione di libertà che si aspetta da un avventura di questo tipo. Inoltre anche il livello di difficoltà è calibrato leggermente verso il basso, rende il gioco un po' troppo semplice per i giocatori esperti, anche se a detta degli stessi sviluppatori, Lo Hobbit è un titolo che punta ad una fascia di pubblico molto ampia, quindi anche ai giocatori meno esperti che troveranno sicuramente accessibile il gioco.
Per lo stile grafico gli Inevitable Studios hanno optato per un look cartoonesco, nel complesso sufficiente che riesce a ricreare con buona fedeltà i vari personaggi, anche se il protagonista appare un po' troppo giovane rispetto al romanzo. Sempre i personaggi sono realizzati in maniera discreta, non vantano un gran numero di poligoni ed è per questo che appaiono un po' troppo squadrati, ed inoltre anche qualche loro animazione lascia a desiderare.
Gli ambienti seppur non ricchissimi di particolari, appaiono più curati e riescono a ricreare in buona parte la magica atmosfera del libro, grazie anche ad una buona scelta cromatica. È presente purtroppo qualche piccolo bug (tipo compenetrazioni poligonali) ed anche la telecamera in alcuni frangenti si dimostra ostile, ma nel complesso niente di così fastidioso o preoccupante.
Il sonoro è una delle componenti più curate dell'intero gioco: le musiche sono ben orchestrate, sensibili al contesto variano a seconda dell'azione. Gli effetti sonori sono nella norma ed i personaggi sono dotati tutti di una buona parlantina e sono ottimamente doppiati anche nella nostra lingua con grande caratterizzazione.
Il giudizio dell'Anello
In conclusione Lo Hobbit, si è rivelato un discreto prodotto: i fans di Tolkien saranno certamente affascinati di entrare ancor più nel vivo della leggendaria Terra di Mezzo, guidando il simpatico Bilbo in gioco non certo epocale, ma vario e divertente passando sopra anche ad alcuni difetti per lo più legati alla estrema linearità del gameplay. Tutti gli altri si troveranno davanti ad un avventura semplice che non manca però di offrire alcune fasi interessanti.