Lollipop Chainsaw

di Bizio Cirillo
Figli di No More Heroes crescono
Come anticipato, dal punto di vista del gameplay vero e proprio Lollipop Chainsaw si affida ad un sistema di gioco decisamente veloce ed intuitivo, molto vicino ai concetti già espressi ed apprezzati in No More Heroes seppur basato su un sistema di controllo non troppo complesso e di facile assimilazione. Nel corso dell'avventura, la giovanissima Juliet può in sostanza malmenare gli avversari sia a mani nude (o per meglio dire con i classici pompon da cheerleader) che tramite la sua fedelissima motosega, utilizzabile grazie alla semplice pressione di due differenti tasti di azione (a cui se ne sommeranno altri due nel corso del gioco) sia per fendere colpi pesanti che per attivare attacchi leggeri e veloci.

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Come da prassi, non manca ovviamente l'opportunità di intervenire in corso d'opera su gran parte degli accessori e delle abilità della procace protagonista, che potranno essere migliorate sia in maniera del tutto autonoma (come nel caso della motosega) che attraverso i classici mercatini sparsi per la locazione di gioco. Come sempre, la moneta di scambio sarà ovviamente legata a doppio filo con la nostra capacità combattiva, visto che dalla qualità delle nostre combo dipenderà poi il numero di denari che potremo ottenere.

La vera alternativa alla classica azione di gioco é tuttavia rappresentata dalla presenza (sulla cintura della protagonista) della testa di Nick, in grado di partecipare attivamente sia ad alcuni esilaranti QTE (con tanto di “supporto cheerleader” da parte della protagonista) che ad una parte dei numerosi mini-game (come la corsa alla casa base su un campo di baseball infestato di giocatori zombi) inseriti all'interno del gioco, sfruttando all'occorrenza il corpo di un non morto per un limitatissimo periodo di tempo.



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A tal proposito, va ribadito il fatto che in Lollipop Chainsaw i mini-game rappresentano un vero e proprio valore aggiunto, visto che fra remake in chiave horror dei vari Pac-Man, Elevator Action ed Arkanoid, partite di basket zombies in cui sarà richiesto di sfruttare le teste dei giocatori che riuscirete a decapitare e lap-dance varie ed eventuali, non mancheranno di elevare a dismisura il fattore varietà e offerto dal gioco.

Tecnicamente parlando
Dal punto di vista prettamente tecnico Lollipop Chainsaw conferma le buone impressioni emerse già in sede di anteprima, in virtù di un motore -unreal engine- sicuramente solido e mai in difficoltà, di una colonna sonora di altissimo livello (probabilmente la migliore vista in un videogame) e di un lavoro in sede di sviluppo davvero sopraffino. Sotto il profilo artistico appare fin troppo evidente la mano di Goichi Suda, che come al solito e nonostante la scelta di un personaggio principale decisamente distante dal classico background del Team Grassopher riesce nell'intento di presentare una vera e propria opera arte, in cui si fondono alla perfezione situazioni e location di stampo prettamente cinematografico ad uno stile molto vicino al già citato No More Heroes. Davvero ottima la qualità delle animazioni sia della procace protagonista che di tutti i comprimari che interverranno nel corso dell'avventura, così come la scelta di dialoghi e situazioni al limite del paradossale davvero esilaranti, che non mancheranno di strappare ben più di un sorriso.

Venendo, invece, agli aspetti negativi si segnalano fondamentalmente due grosse lacune. La prima é da ricercare nella gestione della telecamera, che sebbene possa essere riallineata tramite la pressione del thumbstick sinistro in più di un'occasione (ed in particolar modo negli ambienti chiusi) tenderà a perdere di vista gran parte dell'azione di gioco. La seconda é invece legata alla longevità vera e propria, visto che stiamo parlando di un gioco in grado di garantire non più di sette / otto ore di gioco. Francamente troppo poco specie considerando l'assenza di modalità online (se si eccettua il ranking) degne di questo nome.


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