Lords of the Fallen

di Simone Rampazzi
Farvi un introduzione all'articolo tenendo conto della trama potrebbe essere un po' ridondante, soprattutto perché il nostro collega Tommaso é stato più che parsimonioso nel descrivervi gli aspetti importanti di “Lords of the Fallen” nella sua recensione, basata sulla versione PS4 del gioco.

Tenendo quindi in grossa considerazione i pareri del nostro collega, abbiamo deciso di avventurarci su aspetti più tecnici, che sono stati in grado di mettere a dura prova il nostro calcolatore, durante le nostre sessioni di gioco.

Quando una spada non basta



Non é stato difficile notare la palese somiglianza con titoli come Dark Souls, probabilmente perché la formula utilizzata, per l'occasione, ha riscosso un evidente successo ed ha creato le basi che hanno permesso, ai ragazzi di Deck13, di creare una controparte valida, ed allo stesso tempo intrigante, con il loro ultimo lavoro.

Quest'evidente presa di coscienza ci ha permesso di esaminare il titolo sotto una diversa luce, non tanto in termini di similitudini (che troviamo poco pertinenti al fine di trarre un giudizio oggettivo), ma piuttosto al fine di comprendere se un titolo della simile fattezza possa, a seguito di molto tempo, risultare al passo con i tempi od in grado di proporre espedienti inediti ed esaltanti, da permettere al giocatore di acclamare l'offerta ed acquistarla sul mercato, anche al day-one.



Lords of the Fallen sicuramente mette in campo una trama fantasy dalla giusta connotazione dark, ricrea uno stile di gioco gdr di tutto rispetto e rimarca un sistema (a volte frustrante) di hardcore gaming che riesce a mettere a dura prova i giocatori, poiché devono ingegnarsi più dei redivivi DmC ed amici per poter arrivare, sani e salvi, alla fine del viaggio.

Partiamo col dirvi, come anche sottolineato in sede di live, che come il già citato Dark Souls il titolo non propone una configurazione mouse+tastiera valida o, per meglio dire comoda, data l'eccessiva quantità di tasti importanti necessari per far fronte alla fila di nemici presenti nel titolo. Destreggiarsi tra una capriola ed un colpo ben assestato, oppure decidere di lanciare una magia per poi schivare un attacco, é stato arduo da realizzare sulla configurazione suddetta, elemento che ci ha fatto imbracciare il nostro beneamato joystick xbox360 senza alcun rimorso, così da poter finalmente tirare un sospiro di sollievo e non morire ogni tre per due con le dita incrociate come i bastoncini dello shangai.

Ma questo corrisponde solo ad una minima parte di ciò che aspetta i giocatori pcisti, visto che il grosso dei problemi é stato rilevato durante la configurazione delle impostazioni video.

Grafica accattivante, ma a quale prezzo?



Lanciare il gioco con le impostazioni al top ci ha fatto comprendere quanto i ragazzi di Deck13 abbiano tenuto relativamente conto dell'utenza PC, visto che hanno probabilmente importato il motore grafico utilizzato per console sui nostri calcolatori, senza effettuare alcun tipo di accorgimento a riguardo. Anche con una configurazione hardware di fascia medio/alta, montando quindi un 8core con 8GB di RAM ed una scheda video RADEON HD di serie 6800 abbiamo rilevato un'incredibile pesantezza dei contenuti che, oltre già a dei nemici ostici, si é dimostrata una vera e propria gatta da pelare.
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Sappiamo che il trend ormai é salito. Ergo, bisogna entrare nell'ordine delle idee che ormai i PC devono essere aggiornati a componenti hardware di ultima generazione, soprattutto dal lato delle schede video. Chiaramente tutto si conforma a quanto l'utente vuole scendere a compromessi.

Nel caso di Lord of the Fallen ci siamo trovati ad una pesantezza rilevante nel campo dell'occlusione ambientale, nonché nella complessità della gestione delle ombre, che si sono rivelate gli espedienti più difficili da soddisfare con la nostra scheda video AMD. Tra l'altro, come se non bastasse, il gioco esaminato per l'occasione favorisce le schede di casa NVIDIA (vai dove ti porta lo sponsor, dicevano), vista la possibilità di attivare una feature chiamata Turbulence, che permette una gestione più reattiva degli effetti di gioco, quali il fumo, fluidodinamica ed effetti particellari che si integrano, perfettamente, con il già famoso PhysX, così da creare un'esperienza di gioco realistica e coinvolgente ai massimi livelli.

Tornando al titolo in sé per sé, non ce ne vogliate per l'approfondimento, siamo rimasti comunque piacevolmente colpiti dalle sue meccaniche, anche se a lungo andare abbiamo riscontrato un leggero senso di frustrazione legato a doppio filo con un rendering di mappe non eccessivamente espanse ed a tratti un po' ridondanti, coadiuvate da un quasi nullo incentivo alla rigiocabilità che non prevede alcun tipo di difficoltà extra al suo seguito.

Detto questo, ovviamente, non é certo nostra intenzione silurare un titolo come questo nel suo intero complesso ma anzi, qualora abbiate un ottimo pc sotto la vostra scrivania o siate disposti a scendere a compromessi per quanto concerne la resa grafica, vi troverete comunque soddisfatti dell'acquisto che comunque scarta di ben 20 euro tonanti le controparti console.