Lords of the Fallen, la Vendetta di Adyr – Recensione PC
HEXWORKS crea un buon remake anche se non perfetto
Negli ultimi anni, i videogiochi del genere souls hanno conquistato una notevole base di fan. Da un lato ci sono gli appassionati, quelli che non vedono l’ora di mettersi alla prova seriamente, dimostrandosi più duri del proverbiale adamantio marveliano.
Dall’altro troviamo i novizi, quelli che provano a scontrarsi con un modo di giocare complesso, spesso legato al classico ciclo di morti che serve a insegnarti la più umile delle lezioni: impara dai tuoi errori (e cerca nel frattempo di non imprecare).
Di souls ne abbiamo visti tanti. Ormai hanno toccato quasi ogni tipo di ambientazione narrativa, come un pendolo impazzito capace di oscillare dal fantasy medievale classico al futuro distopico. Ed è proprio qui, tra questi mondi narrativi, che emergono le idee degli sviluppatori, idee che trovano la giusta esposizione solo quando l'equilibrio tra le diverse componenti del prodotto funziona a dovere.
Ed è qui che si aprono le nostre perplessità su Lords of the Fallen, quello sviluppato da HEXWORKS in uscita domani, perché questo fantomatico equilibrio sembra aver fatto bene su narrazione e gameplay, lasciando un po’ da parte l’ottimizzazione del comparto tecnico.
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Lords of the Fallen – La Resurrezione di Adyr
Nei giochi del genere souls, non vengono forniste istruzioni dettagliate. Non c'è un manuale che ci tiene per mano e ci dice cosa fare passo dopo passo. La nostra responsabilità, mentre controlliamo il nostro alter ego digitale, è quella di scoprire gli indizi fondamentali necessari per comprendere meglio il mondo in cui siamo immersi.
Nel caso di Lords of the Fallen, che può essere considerato un remake, iniziamo la storia conoscendo solo ciò di cui abbiamo bisogno: un gruppo di eroi noti come i Giudici riuscì a porre fine al dominio malvagio del dio Adyr. Successivamente, essi eressero dei fari di luce con lo scopo di reprimere qualsiasi rappresaglia da parte dei seguaci rimasti del dio.
Il tempo, tuttavia, è inesorabile, e la corruzione del dio, nascosto nelle profondità del mondo, ha gradualmente posto fine all'ordine stabilito dai Giudici. Inoltre, ha corrotto i fari che una volta garantivano la pace. Ed è in questo scenario che noi entriamo in gioco, come l'ultima, o quasi, speranza di un mondo sull'orlo del collasso.
Per farlo, come di consueto dato che si tratta di un souls, ci vorrà una buona -buonissima- dose di pazienza, accompagnata dalla giusta conoscenza degli elementi costitutivi del gioco. Uno dei primi aspetti più interessanti dell’opera di HEXWORKS riguarda la costruzione di un mondo parallelo sovrapposto al nostro, chiamato mondo dei morti.
Entrare in Umbral equivale un po’ a muoversi nel mondo infernale in stile Constantine (ve lo ricordate il film del 2005?). In Lords of the Fallen possiamo sfruttare due modi differenti: o si muore, quindi sappiate che esiste una seconda chance di sopravvivere ai mali dei souls, oppure si attraversa il velo mediante l’utilizzo di una particolare lampada in dotazione del personaggio (che avrà altri usi, ma li vediamo dopo).
Tale mondo si rivela interessante non soltanto ai fini della storia, ma anche e soprattutto in termini meramente di gameplay, dato che questo può garantirvi l’accesso a zone altrimenti inaccessibili, nonché permettervi di trovare ulteriore loot.
Tra l’altro è interessante farvi notare che il mondo Umbral è diverso dal classico mondo dei souls: a differenza di quanto visto finora, con mostri piazzati esattamente allo stesso posto ogni volta, qui nel mondo Umbral il tempo sarà il vostro peggior nemico, proprio perché più starete al suo interno, e più verrete braccati da mostri sempre più letali.
Tale elemento aggiunge una prospettiva unica al gioco, distinguendolo molto dai suoi concorrenti di settore. Questa lettura ben elaborata di questo mondo dei morti sovrapposto a quello dei vivi, un altro esempio The Medium del 2021, cambia moltissimo l’esperienza ludica al punto da invogliare il giocatore a passare in rassegna ogni scenario per evitare di perdersi qualcosa.
Considerate inoltre che il mondo Umbral offre dei ricordi, qui rappresentati come statue di cenere posti in luoghi prefissati, ognuno pronto a offrirvi ricompense nel momento in cui li interrogherete tramite la lampada in vostro possesso.
Lords of the Fallen – Un Gameplay molto Trasversale!
Sappiamo tutti com’è strutturato un souls e Lords of the Fallen non è da meno. All’inizio del gioco, nel processo di creazione del personaggio, viene offerta la possibilità di personalizzare il proprio avatar, scegliendo contestualmente una classe da giocare: che si tratti di un personaggio completamente votato alla forza, oppure di uno che predilige la magia, il concetto di fondo resta principalmente lo stesso, ovvero quello di mettere alla prova le proprie abilità.
Dopo aver iniziato e livellato un personaggio amplificando i suoi punteggi caratteristica di Inferno e Radiosità, legati alla magia ma anche al danno elementale, abbiamo sofferto le pene dell’inferno per portare a casa il risultato. A prescindere dalle abilità personali, che possono variare e sono opinabili, abbiamo notato una notevole differenza quando abbiamo creato un secondo personaggio orientato principalmente sulla forza fisica, riscontrando anche una maggiore semplicità nello sconfiggere le prove proposte dal gioco.
Il discorso è essenzialmente questo: scegliete con cura e iniziate con qualcosa di più affine al vostro gioco, perché altrimenti rischierete di abbandonare la nave senza nemmeno pensare alla scialuppa di salvataggio. Scelta quindi la classe, si passa alla scelta delle armi, tipico nei souls poiché determina direttamente il moveset degli attacchi da noi utilizzati.
Non c’è da farci una lezione, scoprirete a vostre spese che serve un po’ di tempo a padroneggiare lo schema di gioco, finanche comprendere come i nemici si muovono sul terreno per farvi del male a più riprese. Molti nemici vantano un design più azzeccato di altri, diciamo che l’ambientazione dark fantasy fa il suo sporco lavoro, senza però eccellere nella caratterizzazione dei boss, un po’ sottotono quando presi e analizzati da soli.
Sembra quasi che HEXWORKS abbia investito poco nel cercare di rendere unici i boss, a volte addirittura confondendoli nella folla, come se non presentassero una trama specifica alle spalle. Alcuni di loro, forse i meno caratteristici, dopo il primo incontro diventano anche nemici da incontrare lungo la strada. Per alcuni si nota la differenza perché, una volta sconfitti, nel mondo dei morti presentano un ricordo di ciò che erano, o di cosa gli sia successo.
Inoltre, quelli con nome e cognome all’anagrafe vantano anche il classico discorso delle fasi, non troppo elaborate questo va detto, ma comunque interessanti perché cercano di alzare l’asticella della difficoltà sullo scontro.
Gli sviluppatori hanno dichiarato che Lords of the Fallen offre un'esperienza impegnativa nel suo genere, e questa affermazione è stata confermata soprattutto dalla distribuzione dei falò. Alcuni sono estremamente lontani dalle boss-fight, altri invece seguono una struttura lineare in linea con lo scenario (con il classico giro di scorciatoie che chiudono un cerchio). Tale elemento genera non poco caos soprattutto quando ci si ritrova a perdere più di dieci volte di fila con lo stesso nemico.
Esistono posizioni in cui è possibile piantare un seme per creare un falò portatile, ma vi consigliamo di seguire questa pratica solo quando avrete familiarità con la mappa. In alcune occasioni, piazzare un falò portatile ci ha portato a scoprire un falò principale a soli dieci metri di distanza, magari dietro una curva poco visibile, eliminando potenzialmente la possibilità di aprirlo in un secondo momento dove più utile.
I semi per i falò portatili possono essere ottenuti sconfiggendo i boss, talvolta dai nemici presenti nell'Umbral (anche se non sempre), o addirittura acquistati. In ogni caso, tenete presente che la distribuzione dei punti di salvataggio è molto diversa da quella dei classici souls.
Il nostro personaggio potrà attingere a tre diversi poteri magici, il Rhogar (fuoco), il Radiant (luce) e l’Umbral (morte). Per quanto ci riguarda, affrontare il gioco affidandosi completamente a esse potrebbe rivelarsi estremamente difficile, ma è un parere dettato probabilmente dall’inesperienza, dato che come ben sappiamo tutti esistono persone che, oltre alle speedrun, finiscono un souls anche usando il tappetino di Bust-a-Move.
La meccanica dei ricordi, unitamente alla presenza di altri NPC nel gioco, offre al giocatore la possibilità di intraprendere delle side-quest, strutturate seguendo il tipico modus operandi dei giochi souls. Spesso, esplorare l'ambiente in dettaglio è una mossa saggia poiché ricompensa il giocatore con oggetti che, se consegnati ai personaggi appropriati, possono sbloccare ricompense altrimenti inaccessibili.
Inoltre, esiste un vendor nel mondo Umbral capace di convertire i ricordi di alcuni boss, elemento che garantisce al giocatore la possibilità di acquistare oggetti speciali spendendo una valuta specifica, anch’essa ricercabile solo nel mondo Umbral.
Lords of the Fallen – Mondi paralleli pesanti da Gestire
Il comparto tecnico di Lords of the Fallen ha messo a dura prova la nostra configurazione di gioco, che comprende un laptop gaming con 16GB di RAM e una scheda grafica NVIDIA 3070. Sebbene il gioco offra la possibilità di rilevare automaticamente le impostazioni ottimali in base alle specifiche del vostro PC, abbiamo dovuto fare alcuni compromessi, poiché queste impostazioni non garantivano un framerate stabile.
L'unico modo per raggiungere una velocità di 60 FPS è stato scegliere un'impostazione grafica bassa e attivare il DLSS con la modalità qualità. In questo modo, Lords of the Fallen non ha perso la sua brillantezza visiva, ma è stato un peccato non poterlo far girare al massimo delle sue capacità per scoprire appieno cosa avesse da offrire.
Partendo da Medio in su, infatti, non si rivelavano stabili nemmeno i 30FPS, un peccato soprattutto in merito ad alcune sessioni in cui il gioco richiede una certa velocità di azione, come sapete dettata dal caso e dai combattimenti. Da qui in poi, a onor del vero gli sviluppatori hanno patchato due volte la nostra build, il gioco ha comunque presentato dei bug piuttosto evidenti, alcuni che fortunatamente ci hanno semplificato la vita mentre altri, invece, ce l’hanno estremamente complicata.
Siamo incappati in diverse situazioni in cui molti mostri, addirittura un boss, si sono bloccati nell'ambiente di gioco senza un apparente motivo, costringendoci a trovare soluzioni poco ortodosse per poter continuare. Inoltre, abbiamo notato che il sistema di puntamento ha bisogno di una revisione, soprattutto quando ci si trova nel mondo Umbral, poiché è spesso capitato di voler puntare un oggetto specifico finendo per colpire cose completamente casuali.
Nel caso di Lords of the Fallen, abbiamo anche avuto la possibilità di provare la modalità PvP e Co-Op. La prima è stata una scoperta casuale, ma possiamo confermare che funziona, e il drop delle ricompense in questa modalità corrisponde a una valuta da utilizzare nel gioco principale per sbloccare ricompense extra. La modalità Co-Op, invece, funziona solo parzialmente. Alla prima morte del compagno, quest'ultimo subisce una significativa riduzione del danno inflitto, costringendo il giocatore a uscire dalla partita per essere nuovamente invitato. Questo è un difetto che non ci si aspetta da un gioco di tipo souls-like, noto per la sua difficoltà.
Sembra inutile dirlo, ma ricordate che le ricompense nella modalità Co-Op sono soltanto parziali, e si limitano solo a portare avanti con oggetti di trama, world item e fast travel solo l’host della partita.
Non ultimo per importanza, segnaliamo anche un problema di navigazione dei menù per colpa del nostro gamepad, brand MSI, il quale non ci permetteva di selezionare alcune voci autonomamente. L’unico modo per bypassare il disagio è stato quello di navigare i menù con mouse e tastiera.
Tutti questi elementi potrebbero essere soggetti a revisioni con il day-one patch. Speriamo che vengano affrontati, poiché potrebbero compromettere l'esperienza complessiva, il che sarebbe un peccato considerando l'impegno profuso per riportare in auge il titolo del 2014.
Versione Testata: PC
Voto
Redazione
Lords of the Fallen (2023)
Arrivati al momento delle conclusioni, non è certo facile esprimere un parere senza tenere in considerazione tutto ciò che è stato inserito nell’articolo. Lords of the Fallen è un buon remake, rivede la storia del 2014 e la ricostruisce dalle stesse basi, inserendo diversi elementi migliorativi da tenere sott’occhio. Il mondo Umbral può considerarsi una trovata geniale e soprattutto incrementa l’esperienza di gioco. I bug vanno considerati per quello che sono, la nostra speranza è che vengano sanati dal classico patch al day-one, ma era giusto citarveli per correttezza.