Lost: Via Domus
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Quella che narra le vicende dei sopravvissuti del volo Oceanic 815 è senza ombra di dubbio una delle serie più innovative viste negli ultimi anni. Merito soprattutto di una sceneggiatura studiata in ogni minimo dettaglio, delle suggestive location e di un creatore (quel J.J .Abrams che è ormai diventato il nuovo "enfant prodige" di Hollywood), capace di creare un vero e proprio "culto" per la sua opera in grado di coinvolgere media differenti da quello televisivo. Sulla grande rete sono apparsi falsi siti web contenenti informazioni più o meno illuminanti sul passato dei protagonisti o sulle varie attività svolte sull'isola che ospita, loro malgrado, i naufraghi più famosi del piccolo schermo. Anche il grande schermo ha proprio recentemente riservato un piccolo cammeo relativo a Lost, contenuto in Cloverfield, ultima creazione proprio di J.J. Abrams.
Ed è proprio in questo filone di continuità di contenuti che si instaura questo Lost: il videogioco, patrocinato nientemeno che Ubisoft a stretto contatto con gli sceneggiatori della serie. L'obbiettivo finale è presto detto: immergere ancora di più il giocatore (meglio se già in qualche modo affezionato alla vicende narrate), all'interno delle intime meccaniche del serial, rendendolo partecipe degli avvenimento che coinvolgono Jack & Co. in Lost prenderete i comandi di uno dei superstiti (un personaggio mai visto nella serie e inventato di sana pianta) che a causa dell'incidente ha completamente perso la memoria. Ricreare l'oscuro passato del protagonista sarà solo una delle nostre attività, perché al contempo dovremo difenderci da chi invece il nostro passato lo conosce fin troppo bene.
Lost si configura come un'avventura grafica di stampo classico che vive sostanzialmente sull'alternanza delle fasi di esplorazione alla ricerca di indizi a quelle di interazione vera e propria tra i personaggi, dove attraverso la scelta di un set predeterminato di frasi potremo colloquiare con gli altri superstiti e costruire così tutto quel sottobosco di informazioni utili per il prosieguo dell'avventure. A tutto questo vanno ad unirsi frangenti più "action", dove verrà richiesta una certa prontezza di riflessi e altre dove saremo chiamati a risolvere semplici puzzle che non metteranno certo alla corda i giocatori più smaliziati. Il set di comandi utilizzati è quello di stampo classico per i giochi del genere.
Ogni volta che il nostro personaggio si avvicinerà ad un oggetto di una certa importanza verrà visualizzato a video il bottone da premere, facendo si che il nostro alter ego raccolga oggetti interessanti e utili per la sopravvivenza o che magari presti maggiore attenzione a qualche elemento utile. Particolare importanza è stata data ai flashback del nostro protagonista (elemento tipico della serie), dove potremo apprendere molto delle vicende che l'hanno portato sull'isola. Non saranno però le tipiche scene d'intermezzo dove saremo spettatori passivi, ma grazie all'utilizzo della macchina fotografica (l'unico ricordo del protagonista è quello di essere un fotografo), potremo immortalare particolari attimi che ci aiuteranno a ricordare.
Il versante tecnico di Lost è affidato allo stesso motore grafico già ammirato in Ghost Recon 2 e che ha permesso ad Ubisoft di rappresentare con dovizia di particolari molti degli elementi già ammirati nella serie, a partire dagli stessi protagonisti riprodotti, tra alti e bassi, con buona fedeltà. Non solo. Anche le personalità tipiche dei protagonisti sono state ricreate a dovere. A partire da Jack, disponibile e protettivo, alla fuggitiva Kate fino a Sawyer, che anche in versione digitale non mancherà di svolgere la sua abile attività di truffatore e manipolatore.
Quella dei baratti è un'attività da tenere in alta considerazione. Raccogliere bottiglie d'acqua o frutta vi permetterà poi di poterla scambiare con elementi maggiormente utili in determinati frangenti dell'avventura. Se per esempio vi dovrete addentrare nei meandri oscure delle caverne, vi converrà munirvi di torce che solo Sawyer o Michael potranno darvi in cambio ovviamente di un equivalente controvalore.
Un sistema di gioco che va ad attingere a piene mani dall'immenso calderone del sottobosco action/adventure ma che, alla lunga, si rivela quantomeno monotono e ricco di mordente. Un vero peccato, perché le premesse potevano essere tutto sommato buone e di sicuro le argomentazioni a Lost non mancano di certo. Il problema è che non vengono (quasi) mai sfruttate. La possibilità di girare liberamente per l'isola più famosa del piccolo schermo è circoscritta dalla volontà dei programmatori di rinchiudere il giocatore all'interno di un recinto a cielo aperto, nella volontà di filo guidarlo lungo tutte le fasi del gioco limitando le possibilità di errore.
Una scelta di sicuro operata per aiutare il giocatore casuale che in questo modo verrà messo al sicuro da qualsiasi forma di frustrazione per il mancato avanzamento nell'avventura. Chi ha invece al suo attivo più di una avventura grafica si ritroverà schiacciato da un sistema a prova di bomba che presenta un'interazione pressoché inesistente tra i protagonisti, puzzle ripetitivi e piuttosto banali (possibile che si debba sempre manipolare pannelli elettrici?) e scenari sicuramente ben realizzati ma "recintati".
E' ovvio che con questo tipo di prerogative tutta la magia di Lost vada un po' a decadere. La fitta rete di interazione tra i protagonisti, le cervellotiche macchinazioni sulla natura dell'isola e più in generale quel clima di costante mistero e tensione accompagna ogni singola puntata sono elementi rimasti sulla pellicola e non stono stati trasposti in forma digitale. Così com'è Lost scontenta tutti, fallendo l'obiettivo primario.
L'appassionato della serie non troverà pane per i suoi denti, dal momento che le leve mosse dal videogioco riguardano poco e niente le avventure di Jack & Co. e, soprattutto, farà più difficoltà a sentirsi emotivamente vicino a personaggi non doppiati dai doppiatori ufficiali. Un errore imperdonabile.
Il videogiocatore più esperto troverà invece in Lost un gioco troppo semplice da portare a termine, decisamente poco longevo e, quel che è peggio, impastato da una certa monotonia data anche da un tasso di sfida ridotto praticamente all'osso. In definitiva, Lost è l'ennesima occasione mancata. Di sicuro in buona compagnia (Alias, 24 e Dark Angel, tanto per citarne alcuni), ma brucia ancora di più il non aver sfruttato a dovere una licenza che per sua stessa natura si potrebbe sposare con il media video ludico.
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Ed è proprio in questo filone di continuità di contenuti che si instaura questo Lost: il videogioco, patrocinato nientemeno che Ubisoft a stretto contatto con gli sceneggiatori della serie. L'obbiettivo finale è presto detto: immergere ancora di più il giocatore (meglio se già in qualche modo affezionato alla vicende narrate), all'interno delle intime meccaniche del serial, rendendolo partecipe degli avvenimento che coinvolgono Jack & Co. in Lost prenderete i comandi di uno dei superstiti (un personaggio mai visto nella serie e inventato di sana pianta) che a causa dell'incidente ha completamente perso la memoria. Ricreare l'oscuro passato del protagonista sarà solo una delle nostre attività, perché al contempo dovremo difenderci da chi invece il nostro passato lo conosce fin troppo bene.
Lost si configura come un'avventura grafica di stampo classico che vive sostanzialmente sull'alternanza delle fasi di esplorazione alla ricerca di indizi a quelle di interazione vera e propria tra i personaggi, dove attraverso la scelta di un set predeterminato di frasi potremo colloquiare con gli altri superstiti e costruire così tutto quel sottobosco di informazioni utili per il prosieguo dell'avventure. A tutto questo vanno ad unirsi frangenti più "action", dove verrà richiesta una certa prontezza di riflessi e altre dove saremo chiamati a risolvere semplici puzzle che non metteranno certo alla corda i giocatori più smaliziati. Il set di comandi utilizzati è quello di stampo classico per i giochi del genere.
Ogni volta che il nostro personaggio si avvicinerà ad un oggetto di una certa importanza verrà visualizzato a video il bottone da premere, facendo si che il nostro alter ego raccolga oggetti interessanti e utili per la sopravvivenza o che magari presti maggiore attenzione a qualche elemento utile. Particolare importanza è stata data ai flashback del nostro protagonista (elemento tipico della serie), dove potremo apprendere molto delle vicende che l'hanno portato sull'isola. Non saranno però le tipiche scene d'intermezzo dove saremo spettatori passivi, ma grazie all'utilizzo della macchina fotografica (l'unico ricordo del protagonista è quello di essere un fotografo), potremo immortalare particolari attimi che ci aiuteranno a ricordare.
Il versante tecnico di Lost è affidato allo stesso motore grafico già ammirato in Ghost Recon 2 e che ha permesso ad Ubisoft di rappresentare con dovizia di particolari molti degli elementi già ammirati nella serie, a partire dagli stessi protagonisti riprodotti, tra alti e bassi, con buona fedeltà. Non solo. Anche le personalità tipiche dei protagonisti sono state ricreate a dovere. A partire da Jack, disponibile e protettivo, alla fuggitiva Kate fino a Sawyer, che anche in versione digitale non mancherà di svolgere la sua abile attività di truffatore e manipolatore.
Quella dei baratti è un'attività da tenere in alta considerazione. Raccogliere bottiglie d'acqua o frutta vi permetterà poi di poterla scambiare con elementi maggiormente utili in determinati frangenti dell'avventura. Se per esempio vi dovrete addentrare nei meandri oscure delle caverne, vi converrà munirvi di torce che solo Sawyer o Michael potranno darvi in cambio ovviamente di un equivalente controvalore.
Un sistema di gioco che va ad attingere a piene mani dall'immenso calderone del sottobosco action/adventure ma che, alla lunga, si rivela quantomeno monotono e ricco di mordente. Un vero peccato, perché le premesse potevano essere tutto sommato buone e di sicuro le argomentazioni a Lost non mancano di certo. Il problema è che non vengono (quasi) mai sfruttate. La possibilità di girare liberamente per l'isola più famosa del piccolo schermo è circoscritta dalla volontà dei programmatori di rinchiudere il giocatore all'interno di un recinto a cielo aperto, nella volontà di filo guidarlo lungo tutte le fasi del gioco limitando le possibilità di errore.
Una scelta di sicuro operata per aiutare il giocatore casuale che in questo modo verrà messo al sicuro da qualsiasi forma di frustrazione per il mancato avanzamento nell'avventura. Chi ha invece al suo attivo più di una avventura grafica si ritroverà schiacciato da un sistema a prova di bomba che presenta un'interazione pressoché inesistente tra i protagonisti, puzzle ripetitivi e piuttosto banali (possibile che si debba sempre manipolare pannelli elettrici?) e scenari sicuramente ben realizzati ma "recintati".
E' ovvio che con questo tipo di prerogative tutta la magia di Lost vada un po' a decadere. La fitta rete di interazione tra i protagonisti, le cervellotiche macchinazioni sulla natura dell'isola e più in generale quel clima di costante mistero e tensione accompagna ogni singola puntata sono elementi rimasti sulla pellicola e non stono stati trasposti in forma digitale. Così com'è Lost scontenta tutti, fallendo l'obiettivo primario.
L'appassionato della serie non troverà pane per i suoi denti, dal momento che le leve mosse dal videogioco riguardano poco e niente le avventure di Jack & Co. e, soprattutto, farà più difficoltà a sentirsi emotivamente vicino a personaggi non doppiati dai doppiatori ufficiali. Un errore imperdonabile.
Il videogiocatore più esperto troverà invece in Lost un gioco troppo semplice da portare a termine, decisamente poco longevo e, quel che è peggio, impastato da una certa monotonia data anche da un tasso di sfida ridotto praticamente all'osso. In definitiva, Lost è l'ennesima occasione mancata. Di sicuro in buona compagnia (Alias, 24 e Dark Angel, tanto per citarne alcuni), ma brucia ancora di più il non aver sfruttato a dovere una licenza che per sua stessa natura si potrebbe sposare con il media video ludico.