Lumines 2
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Tra i titoli che hanno accompagnato l'uscita della Psp, Lumines è stato certamente quello che ha mietuto il maggior numero di consensi. Il genio di Mizuguchi, già dietro a numerosi successi targati Sega, come Sega Rally e Rez, riuscì ad un unire sapientemente due generi all'apparenza agli antipodi, creando un inedito puzzle game, sulla falsariga di Tetris, ma intimamente correlato alla colonna sonora. Ad un anno e mezzo dall'uscita del primo capitolo, è arrivato il tempo di un successore; naturalmente non potendo stravolgere una formula praticamente perfetta, si è voluto con questo nuovo capitolo arricchire il gioco di nuove modalità e di nuovi brani, per attrarre un numero ancor maggior di appassionati.
Il concetto alla base del gioco, come ogni puzzle game che si rispetti, è al contempo semplice ed ipnotizzante: dall'alto dello schermo scenderanno dei blocchi composti da quadratini disposti 2 x 2, di due differenti colori; l'obbiettivo sarà quello di assemblare i blocchi, che potranno essere ruotati, spostati a sinistra e destra, o fatti scendere in maniera più veloce, in maniera tale da costituirne uno cromaticamente omogeneo. Inoltre da sinistra verso destra dello schermo, passerà ad intervalli ritmicamente regolari una linea, che andrà a cancellare i blocchi precedentemente assemblati, in maniera tale da alleggerire il campo di gioco ed allontanare lo spettro del game over. Fino a qui niente di così radicalmente diverso da altri puzzle game, se non fosse per la grande importanza della musica; difatti la linea temporale si muoverà più lentamente o più velocemente a seconda del ritmo della canzone, ecco che per creare delle importanti concatenazioni ed ottenere quindi i migliori punteggi, dovremo basarci appunto sulla musica, accelerando o rallentando le nostre azioni in maniera coerente con essa.
Nelle prime partite questo aspetto rischia di essere sottovalutato, a favore del solo apprendimento delle meccaniche di base, ma col tempo per superare i livelli più insidiosi, bisognerà per l'appunto allenare anche il proprio orecchio, in maniera tale da entrare profondamente nel ritmo del gioco per accompagnarlo con le proprie azioni. La giocabilità di Lumines II, si basa appunto sulla sinergia tra l'aspetto sonoro e quello visivo, una combinazione che porta il giocatore a cimentarsi in una sfida dopo l'altra, alla ricerca del punteggio migliore e della fantomatica partita perfetta. Dopo delle lunghe sessioni di gioco, può certamente subentrare un po' di ripetitività, ma d'altro canto quello di provare e riprovare è uno dei fattori che porta poi al miglioramento delle proprie prestazioni. Rispetto al suo predecessore, questo nuovo capitolo offre una maggiore varietà sul versante opzioni: avanzando nella modalità sfida, potremo sbloccare nuovi skin e nuovi brani, modificabili in una altra modalità a nostro piacimento, in maniera tale da costituire poi una playlist con i nostri brani preferiti.
Potremo inoltre sfidare la cpu, fare partite contro il tempo, ed anche sbizzarrirci con la modalità missione (dove avremo a disposizione dei movimenti limitati per liberare l'area di gioco) e con quella puzzle, in cui dovremo assemblare i blocchi in maniera tale da costituire la figura richiesta; si passerà da forme semplici, a costruzioni molto più complesse ed elaborate. Inoltre potremo anche giocare contro un amico in rete locale. La longevità è inoltre assicurata anche da un livello di difficoltà piuttosto tarato verso l'alto, nonostante la curva di bilanciamento siapiuttosto equilibrata, soprattutto nei livelli finali ci sarà davvero di che patire, generando in alcuni casi un po' di frustrantezza.
Graficamente il titolo si presenta piuttosto bene, unendo ad una buona lettura degli elementi sullo schermo, anche degli sfondi animati, che in alcune occasioni però tenderanno a rendere un po' troppo confusionaria l'area di gioco. Spesso questi ultimi saranno i videoclip del brano, difatti sono presenti anche tante canzoni su licenza, ed il parco musicale si è ampliato soprattutto a favore di cantanti più popolari; non mancheranno infatti "artisti" dal calibro di Black Eyed Peas, Gwen Stefani, Missy Elliot, Fatboy Slim, Chemical Brothers, oltre a rappresentanti della musica giapponese come Mondo Grosso , Junkie Xl, e brani dello stesso Mizuguchi. Una colonna sonora dunque di tutto rispetto, che dovrebbe garantire una grande varietà in maniera tale da abbracciare i gusti di più utenti possibili. Una scelta che forse potrebbe far storcere il naso agli utenti più intransigenti, ma sicuramente corretta commercialmente.
Non potendo certo offrire lo stesso impatto innovativo del suo predecessore, Lumines II si deve "accontentare" di riproporre la fortunata formula, arricchendola con nuove modalità e nuove canzoni, così da offrire un prodotto ancor più vario e profondo.
Il concetto alla base del gioco, come ogni puzzle game che si rispetti, è al contempo semplice ed ipnotizzante: dall'alto dello schermo scenderanno dei blocchi composti da quadratini disposti 2 x 2, di due differenti colori; l'obbiettivo sarà quello di assemblare i blocchi, che potranno essere ruotati, spostati a sinistra e destra, o fatti scendere in maniera più veloce, in maniera tale da costituirne uno cromaticamente omogeneo. Inoltre da sinistra verso destra dello schermo, passerà ad intervalli ritmicamente regolari una linea, che andrà a cancellare i blocchi precedentemente assemblati, in maniera tale da alleggerire il campo di gioco ed allontanare lo spettro del game over. Fino a qui niente di così radicalmente diverso da altri puzzle game, se non fosse per la grande importanza della musica; difatti la linea temporale si muoverà più lentamente o più velocemente a seconda del ritmo della canzone, ecco che per creare delle importanti concatenazioni ed ottenere quindi i migliori punteggi, dovremo basarci appunto sulla musica, accelerando o rallentando le nostre azioni in maniera coerente con essa.
Nelle prime partite questo aspetto rischia di essere sottovalutato, a favore del solo apprendimento delle meccaniche di base, ma col tempo per superare i livelli più insidiosi, bisognerà per l'appunto allenare anche il proprio orecchio, in maniera tale da entrare profondamente nel ritmo del gioco per accompagnarlo con le proprie azioni. La giocabilità di Lumines II, si basa appunto sulla sinergia tra l'aspetto sonoro e quello visivo, una combinazione che porta il giocatore a cimentarsi in una sfida dopo l'altra, alla ricerca del punteggio migliore e della fantomatica partita perfetta. Dopo delle lunghe sessioni di gioco, può certamente subentrare un po' di ripetitività, ma d'altro canto quello di provare e riprovare è uno dei fattori che porta poi al miglioramento delle proprie prestazioni. Rispetto al suo predecessore, questo nuovo capitolo offre una maggiore varietà sul versante opzioni: avanzando nella modalità sfida, potremo sbloccare nuovi skin e nuovi brani, modificabili in una altra modalità a nostro piacimento, in maniera tale da costituire poi una playlist con i nostri brani preferiti.
Potremo inoltre sfidare la cpu, fare partite contro il tempo, ed anche sbizzarrirci con la modalità missione (dove avremo a disposizione dei movimenti limitati per liberare l'area di gioco) e con quella puzzle, in cui dovremo assemblare i blocchi in maniera tale da costituire la figura richiesta; si passerà da forme semplici, a costruzioni molto più complesse ed elaborate. Inoltre potremo anche giocare contro un amico in rete locale. La longevità è inoltre assicurata anche da un livello di difficoltà piuttosto tarato verso l'alto, nonostante la curva di bilanciamento siapiuttosto equilibrata, soprattutto nei livelli finali ci sarà davvero di che patire, generando in alcuni casi un po' di frustrantezza.
Graficamente il titolo si presenta piuttosto bene, unendo ad una buona lettura degli elementi sullo schermo, anche degli sfondi animati, che in alcune occasioni però tenderanno a rendere un po' troppo confusionaria l'area di gioco. Spesso questi ultimi saranno i videoclip del brano, difatti sono presenti anche tante canzoni su licenza, ed il parco musicale si è ampliato soprattutto a favore di cantanti più popolari; non mancheranno infatti "artisti" dal calibro di Black Eyed Peas, Gwen Stefani, Missy Elliot, Fatboy Slim, Chemical Brothers, oltre a rappresentanti della musica giapponese come Mondo Grosso , Junkie Xl, e brani dello stesso Mizuguchi. Una colonna sonora dunque di tutto rispetto, che dovrebbe garantire una grande varietà in maniera tale da abbracciare i gusti di più utenti possibili. Una scelta che forse potrebbe far storcere il naso agli utenti più intransigenti, ma sicuramente corretta commercialmente.
Non potendo certo offrire lo stesso impatto innovativo del suo predecessore, Lumines II si deve "accontentare" di riproporre la fortunata formula, arricchendola con nuove modalità e nuove canzoni, così da offrire un prodotto ancor più vario e profondo.