Mace Griffin Bounty Hunter
di
Per proseguire con successo e arrivare alla fine di ogni missioni indenni, le cose da fare sono due: elargire tonnellate di piombo a orde di nemici, tenere d'occhio le preziose munizioni, presenti in quantità buone ma non industriali, e soprattutto utilizzare le armi con intelligenza, alternandole sapientemente per sfruttarne al meglio la loro potenza di fuoco e le loro caratteristiche. Appare quindi chiaro come la componente degli scontri a fuoco abbia un ruolo predominante, considerato pure il fatto che le locazioni entro cui dovremo combattere sono ampie ed articolate, ma solo in sporadiche occasioni avremo bisogno di spremerci le meningi per trovare la retta via. Come precedentemente affermato, MGBH non si limita ad essere un semplice FPS, in quanto il nostro fido Mace potrà anche salire su caccia spaziali per prendere parte a spettacolari battaglie aeree nel cosmo. E tra un asteroide e una nave madre il risultato non è malaccio, anche se una maggiore profondità avrebbe reso queste sezioni più complete: alla guida dei mezzi aerei Griffin avrà a disposizione laser e missili in quantità, e dopo aver sconfitto le flotte nemiche, dovrà esibirsi in spettacolari atterraggi, spettacolari, si, anche se forse trattati in maniera troppo semplicistica perché tutto il procedimento avviene automaticamente. Certo una fase di atterraggio più manuale avrebbe aumentato la difficoltà, ma avrebbe anche incrementato il fascino di questo gioco. In generale, i livelli sono strutturati quasi sempre in maniera similare, con un una breve cut scene che ci atta a illustrarci il nostro prossimo colpo, l'atterraggio presso grandi navi spaziali o stazioni cosmiche, una lunga serie di sparatorie contro il nemico di turno e lo scontro aereo di fine livello, contro il nemico che tenta la fuga.
Ma è tempo di magagne, che in alcuni momenti si dimostreranno anche fastidiose: durante le sezioni di FPS capita di dover appoggiare, o comunque di cooperare con altre forze armate, per cercare di sconfiggere i nemici; ebbene in parecchi frangenti, causa uniformi cromaticamente simili o anche armamentario speculare, risulterà ostico riconoscere e distinguere tra amici e nemici, fattore che spesso e volentieri ci farà compiere, volenti o nolenti, stragi di innocenti. Ad incrementare la difficoltà di distinzione possiamo riscontrare una I.A. non certo idilliaca: qualora non riuscissimo a capire chi ci troviamo davanti, verrà spontaneo avvicinarsi al combattente di turno per vedere se è ostile o meno, ma si verificherà molto di frequente che dopo essere passati affianco o davanti al nemico, esso quasi non si accorga di noi, se non dopo alcuni secondi, per scaricarci addosso quintali di piombo alle nostre spalle. In generale, però l'intelligenza artificiale, in tutte le sue varianti, si dimostra particolarmente contraddittoria. I nemici, in particolari frangenti, dimostrano di essere poco più che bersagli mobili, anche se ipoteticamente capaci di adottare tattiche che prevedono attacchi rapidi, veloci ritirate dietro barriere naturali per poter ricaricare l'arma e lancio di granate per stanare i nemici.
Tattiche che però vengono totalmente vanificate da una marcata deficienza artificiale che li porta a compiere azioni senza senso: nascondersi dietro a cassoni lasciando affiorare la testa, rimanere immobili quando una granata viene lanciata nei loro pressi, rimanere coinvolti nelle esplosioni delle loro stesse granate, e così via. Tutto sommato però gli scontri sono godibili, ma lasciano un poco l'amaro in bocca perché con un pizzico in più di profondità e attenzione sarebbero risultati decisamente buoni. D'altronde, anche le sezioni di battaglia spaziale, come già abbiamo asserito in precedenza, non spiccano per qualità risultando essere tutte similari e poco varie si ridurranno a un intenso fuoco incrociato alternando abilmente i fasci di laser coi missili, al fine di annientare le flotte nemiche, che dal canto loro si opporranno in maniera esile e flebile con qualche sporadica risposta al fuoco. Per la maggior parte del tempo le navi nemiche cercheranno di defilarsi con intricate manovre, ma senza quasi mai riuscire nella fuga. Il risultato è presto detto: lunghe sparatorie per annientare dozzine di navette nemiche che raramente si oppongono in maniera radicale e atterraggi semplici e automatici.
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Ma è tempo di magagne, che in alcuni momenti si dimostreranno anche fastidiose: durante le sezioni di FPS capita di dover appoggiare, o comunque di cooperare con altre forze armate, per cercare di sconfiggere i nemici; ebbene in parecchi frangenti, causa uniformi cromaticamente simili o anche armamentario speculare, risulterà ostico riconoscere e distinguere tra amici e nemici, fattore che spesso e volentieri ci farà compiere, volenti o nolenti, stragi di innocenti. Ad incrementare la difficoltà di distinzione possiamo riscontrare una I.A. non certo idilliaca: qualora non riuscissimo a capire chi ci troviamo davanti, verrà spontaneo avvicinarsi al combattente di turno per vedere se è ostile o meno, ma si verificherà molto di frequente che dopo essere passati affianco o davanti al nemico, esso quasi non si accorga di noi, se non dopo alcuni secondi, per scaricarci addosso quintali di piombo alle nostre spalle. In generale, però l'intelligenza artificiale, in tutte le sue varianti, si dimostra particolarmente contraddittoria. I nemici, in particolari frangenti, dimostrano di essere poco più che bersagli mobili, anche se ipoteticamente capaci di adottare tattiche che prevedono attacchi rapidi, veloci ritirate dietro barriere naturali per poter ricaricare l'arma e lancio di granate per stanare i nemici.
Tattiche che però vengono totalmente vanificate da una marcata deficienza artificiale che li porta a compiere azioni senza senso: nascondersi dietro a cassoni lasciando affiorare la testa, rimanere immobili quando una granata viene lanciata nei loro pressi, rimanere coinvolti nelle esplosioni delle loro stesse granate, e così via. Tutto sommato però gli scontri sono godibili, ma lasciano un poco l'amaro in bocca perché con un pizzico in più di profondità e attenzione sarebbero risultati decisamente buoni. D'altronde, anche le sezioni di battaglia spaziale, come già abbiamo asserito in precedenza, non spiccano per qualità risultando essere tutte similari e poco varie si ridurranno a un intenso fuoco incrociato alternando abilmente i fasci di laser coi missili, al fine di annientare le flotte nemiche, che dal canto loro si opporranno in maniera esile e flebile con qualche sporadica risposta al fuoco. Per la maggior parte del tempo le navi nemiche cercheranno di defilarsi con intricate manovre, ma senza quasi mai riuscire nella fuga. Il risultato è presto detto: lunghe sparatorie per annientare dozzine di navette nemiche che raramente si oppongono in maniera radicale e atterraggi semplici e automatici.
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