Madden 06
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Se si parla di videogames riguardanti il football americano, uno dei primi nomi che certamente vengono in mente è quello di John Madden. La serie prodotta da Electronic Arts è un sicuro punto di riferimento per tutti gli appassionati di questa disciplina.
Quando si dice "Madden" può però risultare più difficile associarlo ai termini "Nintendo DS".
Eppure anche il portatile della grande N questa volta ha la sua cartuccia per gli amanti di questa disciplina d'oltre oceano.
Quel tocco di originalità
A dir la verità questo è il secondo capitolo della serie Madden prodotto per DS, ma la versione 2005 non ha toccato la distribuzione italiana.
Del resto si sa, qua in Europa e, a maggior ragione, in Italia non sono tantissimi gli estimatori del football americano. Da noi il calcio e poi più.
Eppure, per le console casalinghe, il prodotto targato EA ha venduto anche qua da noi. Vuoi perché in effetti si è sempre trattato di titoli di buona fattura, vuoi perché una volta imparate le regole si rivela uno sport divertente, ha avuto la sua fetta di successo.
Resta da vedere se la necessità di una versione portatile su DS si dimostrerà così essenziale.
Dal DS in fondo ci si aspetta sempre un qualche cosa di particolare visto il doppio schermo ed il touch screen con pennino.
Partendo proprio dall'implementazione di quest'ultimo, andiamo ad esaminare come viene utilizzato.
Principalmente in tre modi: il primo è per effettuare i calci piazzati. Bisognerà infatti disegnare una linea dritta sul touch screen per calciare la palla (più veloce disegnerete la linea e più dritta sarà, maggiore sarà la potenza del tiro), che si tratti di segnare i punti dopo una meta, o che si tratti di una semplice rimessa in gioco. E' possibile anche settare l'angolo di tiro con un apposito indicatore a lato.
La seconda opportunità offerta da pennino e TS è quella di effettuare i lanci del quarterback mediante un semplice tocco dello schermo inferiore che, durante il gioco, rappresenta il campo da una prospettiva dall'alto con delle "x" e delle "o" a rappresentare i giocatori delle due squadre disposte in campo, oltre alle frecce che indicano la direzione in cui le nostre ali stanno correndo, pronte a ricevere il nostro passaggio. Va detto che tramite questa metodologia (ma anche utilizzando i tasti tradizionali) il passaggio, più che una vera dimostrazione di abilità e coordinamento, si rivela più spesso una componente legata al caso.
Infine la terza caratteristica che sfrutta il touch screen è quella della navigazione nei classici menù che scandiscono l'azione di gioco tra un down e l'altro, in cui si possono scegliere le formazioni e le strategie, sia difensive che in attacco.
C'è da dire che quest'ultima caratteristica è gestibile anche mediante la classica croce direzionale e gli altri tasti.
Football a tutto tondo
Particolarità del DS a parte, il gameplay cui ci si trova di fronte è quello classico: simulativo il giusto e arcade quanto basta per divertire anche chi alla disciplina ci si avvicina per le prime volte. Anche se i passaggi, come detto, non dipendono strettamente dalle abilità del giocatore, si rivelano comunque molto importanti, quasi essenziali. La tattica del "fatti dar la palla e scappa" è molto meno premiante, in quanto il quarterback viene puntato in fretta e, come nella realtà, difficilmente riesce a sorpassare la difesa da solo. Niente più scorribande alla Forrest Gump quindi e un po' più di tattica, ma senza impaurirsi: una volta che ci si è fatto il callo, condurre le azioni più spettacolari e scegliere la strategia giusta in ogni situazione non si rivelerà un'impresa così ardua.
Leggermente più difficoltoso sarà riuscire a buttar giù i quarterback avversari e placcare i loro giocatori che portano la palla. A tal punto che lasciar fare all'intelligenza artificiale dei nostri giocatori ci sembrerà spesso il modo migliore per non subire dei touchdown anche da parte delle squadre più scarse.
Per quanto riguarda le modalità troviamo la possibilità di customizzare campionati e tornei, di impratichirsi grazie al "Practice Mode" e la "Situation Mode".
In quest'ultima potremo ricreare una situazione di gioco a nostro piacimento, potendo settare vari parametri come i punti delle due squadre, la posizione in campo, il tempo rimanente etc...
Altrimenti potremo anche giocare una qualche situazione pre-impostata riguardante famose partite del passato.
Una modalità extra abbastanza divertente si chiama "Minicamp". Una sorta di collezione di minigiochi in cui cimentarsi per raggiungere i punteggi più alti: si va da una serie di calci piazzati da mandare a segno al cimentarsi in un percorso ad ostacoli, dal mettere a segno un certo numero di mete, al cercare di placcarne altrettante.
Chiudono il cerchio una buona sezione "Franchise" (in cui gestire i contratti dei vari giocatori, negoziare gli acquisti e le cessioni... Tutto sommato credibile e non troppo complicata) e la possibilità di creare dei nuovi schemi di gioco, decidendo la posizione del quarterback, della linea di difesa e il tragitto che devono eseguire i ricevitori.
Un 3-d un po' faticoso
Parlando del comparto tecnico non c'è nulla di particolarmente esaltante da segnalare.
Il DS fa quello che può con il 3-D, ma i giocatori non risultano molto definiti così come l'area di gioco. Anche le animazioni non si possono definire ammirevoli e spesso pregiudicano la precisione nel determinare i passaggi, la possibilità di evitare il placcaggio da parte degli avversari e quella di effettuarlo.
Anche per quanto riguarda l'audio non c'è niente di particolare da segnalare, anzi, il commento è molto rado e si limita a delle espressioni ripetitive ben lungi dall'essere assimilabili alle dilungate dissertazioni tecniche presenti nei capitoli casalinghi e di conseguenza un po' fini a sé stesse.
Le musiche invece non sono malaccio e comprendono il brano dei Foo Fighters "No Way Back".
In definitiva ci troviamo di fronte ad un gioco che può soddisfare la maggior parte dei possessori di un Nintendo DS che non riescono a fare a meno di una versione portatile della disciplina di cui sono appassionati, ma che non aggiunge qualcosa di particolarmente appetibile e "diverso" come siamo stati abituati ad aspettarci dalla piccola console della grande N. Infatti l'utilizzo del pennino e del touch screen sembrano quasi delle aggiunte forzate che non delle vere intuizioni che potrebbero fruttare al gameplay. La dimensione grafica e le componenti hardware del DS sono sicuramente più adatte ad altri generi che non a queste "faticose" trasposizioni 3-d. Tuttavia il gioco si attesta su livelli discreti in quanto a realizzazione e divertimento, sempre che sappiate distinguere un "HB Blast" da un "HB Toss"
Quando si dice "Madden" può però risultare più difficile associarlo ai termini "Nintendo DS".
Eppure anche il portatile della grande N questa volta ha la sua cartuccia per gli amanti di questa disciplina d'oltre oceano.
Quel tocco di originalità
A dir la verità questo è il secondo capitolo della serie Madden prodotto per DS, ma la versione 2005 non ha toccato la distribuzione italiana.
Del resto si sa, qua in Europa e, a maggior ragione, in Italia non sono tantissimi gli estimatori del football americano. Da noi il calcio e poi più.
Eppure, per le console casalinghe, il prodotto targato EA ha venduto anche qua da noi. Vuoi perché in effetti si è sempre trattato di titoli di buona fattura, vuoi perché una volta imparate le regole si rivela uno sport divertente, ha avuto la sua fetta di successo.
Resta da vedere se la necessità di una versione portatile su DS si dimostrerà così essenziale.
Dal DS in fondo ci si aspetta sempre un qualche cosa di particolare visto il doppio schermo ed il touch screen con pennino.
Partendo proprio dall'implementazione di quest'ultimo, andiamo ad esaminare come viene utilizzato.
Principalmente in tre modi: il primo è per effettuare i calci piazzati. Bisognerà infatti disegnare una linea dritta sul touch screen per calciare la palla (più veloce disegnerete la linea e più dritta sarà, maggiore sarà la potenza del tiro), che si tratti di segnare i punti dopo una meta, o che si tratti di una semplice rimessa in gioco. E' possibile anche settare l'angolo di tiro con un apposito indicatore a lato.
La seconda opportunità offerta da pennino e TS è quella di effettuare i lanci del quarterback mediante un semplice tocco dello schermo inferiore che, durante il gioco, rappresenta il campo da una prospettiva dall'alto con delle "x" e delle "o" a rappresentare i giocatori delle due squadre disposte in campo, oltre alle frecce che indicano la direzione in cui le nostre ali stanno correndo, pronte a ricevere il nostro passaggio. Va detto che tramite questa metodologia (ma anche utilizzando i tasti tradizionali) il passaggio, più che una vera dimostrazione di abilità e coordinamento, si rivela più spesso una componente legata al caso.
Infine la terza caratteristica che sfrutta il touch screen è quella della navigazione nei classici menù che scandiscono l'azione di gioco tra un down e l'altro, in cui si possono scegliere le formazioni e le strategie, sia difensive che in attacco.
C'è da dire che quest'ultima caratteristica è gestibile anche mediante la classica croce direzionale e gli altri tasti.
Football a tutto tondo
Particolarità del DS a parte, il gameplay cui ci si trova di fronte è quello classico: simulativo il giusto e arcade quanto basta per divertire anche chi alla disciplina ci si avvicina per le prime volte. Anche se i passaggi, come detto, non dipendono strettamente dalle abilità del giocatore, si rivelano comunque molto importanti, quasi essenziali. La tattica del "fatti dar la palla e scappa" è molto meno premiante, in quanto il quarterback viene puntato in fretta e, come nella realtà, difficilmente riesce a sorpassare la difesa da solo. Niente più scorribande alla Forrest Gump quindi e un po' più di tattica, ma senza impaurirsi: una volta che ci si è fatto il callo, condurre le azioni più spettacolari e scegliere la strategia giusta in ogni situazione non si rivelerà un'impresa così ardua.
Leggermente più difficoltoso sarà riuscire a buttar giù i quarterback avversari e placcare i loro giocatori che portano la palla. A tal punto che lasciar fare all'intelligenza artificiale dei nostri giocatori ci sembrerà spesso il modo migliore per non subire dei touchdown anche da parte delle squadre più scarse.
Per quanto riguarda le modalità troviamo la possibilità di customizzare campionati e tornei, di impratichirsi grazie al "Practice Mode" e la "Situation Mode".
In quest'ultima potremo ricreare una situazione di gioco a nostro piacimento, potendo settare vari parametri come i punti delle due squadre, la posizione in campo, il tempo rimanente etc...
Altrimenti potremo anche giocare una qualche situazione pre-impostata riguardante famose partite del passato.
Una modalità extra abbastanza divertente si chiama "Minicamp". Una sorta di collezione di minigiochi in cui cimentarsi per raggiungere i punteggi più alti: si va da una serie di calci piazzati da mandare a segno al cimentarsi in un percorso ad ostacoli, dal mettere a segno un certo numero di mete, al cercare di placcarne altrettante.
Chiudono il cerchio una buona sezione "Franchise" (in cui gestire i contratti dei vari giocatori, negoziare gli acquisti e le cessioni... Tutto sommato credibile e non troppo complicata) e la possibilità di creare dei nuovi schemi di gioco, decidendo la posizione del quarterback, della linea di difesa e il tragitto che devono eseguire i ricevitori.
Un 3-d un po' faticoso
Parlando del comparto tecnico non c'è nulla di particolarmente esaltante da segnalare.
Il DS fa quello che può con il 3-D, ma i giocatori non risultano molto definiti così come l'area di gioco. Anche le animazioni non si possono definire ammirevoli e spesso pregiudicano la precisione nel determinare i passaggi, la possibilità di evitare il placcaggio da parte degli avversari e quella di effettuarlo.
Anche per quanto riguarda l'audio non c'è niente di particolare da segnalare, anzi, il commento è molto rado e si limita a delle espressioni ripetitive ben lungi dall'essere assimilabili alle dilungate dissertazioni tecniche presenti nei capitoli casalinghi e di conseguenza un po' fini a sé stesse.
Le musiche invece non sono malaccio e comprendono il brano dei Foo Fighters "No Way Back".
In definitiva ci troviamo di fronte ad un gioco che può soddisfare la maggior parte dei possessori di un Nintendo DS che non riescono a fare a meno di una versione portatile della disciplina di cui sono appassionati, ma che non aggiunge qualcosa di particolarmente appetibile e "diverso" come siamo stati abituati ad aspettarci dalla piccola console della grande N. Infatti l'utilizzo del pennino e del touch screen sembrano quasi delle aggiunte forzate che non delle vere intuizioni che potrebbero fruttare al gameplay. La dimensione grafica e le componenti hardware del DS sono sicuramente più adatte ad altri generi che non a queste "faticose" trasposizioni 3-d. Tuttavia il gioco si attesta su livelli discreti in quanto a realizzazione e divertimento, sempre che sappiate distinguere un "HB Blast" da un "HB Toss"