Malicious
di
Massimiliano Pacchiano
Cos'é un videogioco? E' a tutti gli effetti un micromondo sintetico nel quale il giocatore viene calato per vivere un'avventura, ai comandi di un avatar digitale. Malicious é un gioco ben consapevole di questo e sin dall'inizio non ci gira troppo intorno: un gruppo di Anziani druidi, consci del fatto che siamo degli umani davanti ad una console, ci dà il benvenuto dicendoci che saremo un semplice simulacro etereo immerso in un mondo fantastico, e che dovremo liberarlo da un'entità maligna che minaccia tanto il loro mondo quanto il nostro. I Guardiani che proteggono questa dimensione parallela (digitale?) si sono rifiutati di proteggere il loro mondo, rivoltandosi contro i loro Anziani; quindi noi dovremo sconfiggerli uno ad uno ed acquisire i loro poteri per poter poi affrontare la battaglia finale.
Una volta scelto se impersonare un giovane guerriero dalle fattezze maschili o femminili, dovremo decidere da quale dei cinque livelli iniziare la nostra piccola avventura. Ognuno di essi é a tutti gli effetti un'arena più o meno grande, che ospita un boss estremamente diverso dagli altri quattro per aspetto, dimensione, tipi di attacco e poteri che custodisce. Infatti ogni volta che batteremo un boss potremo ottenere un nuovo potere specifico o potenziarne uno già esistente (cosa che ricorda un po' MegaMan), ed una volta avuto ragione di tutti e cinque i Guardiani potremo affrontare l'avversario finale. Come avrete intuito, la struttura é molto simile a quella di un picchiaduro ad incontri (addirittura abbiamo 3 crediti per continuare) ma potremo dire che si tratta più di un incrocio tra Virtual On e Dinasty Warriors. Infatti le arene saranno riccamente popolate da eserciti e demonietti che tentano di farci la pelle, e che ci ostacoleranno di continuo durante la lotta contro il boss di turno.
Ovviamente tali armate non hanno il solo scopo di romperci le scatole, ma sono anche utilissime per racimolare dei punti spirituali denominati Aura; tali punti saranno estremamente utili sia per sconfiggere il boss che per guarire il nostro avatar una volta ferito. Il nostro eroe ha a disposizione cinque tipi di poteri offensivi, ma all'inizio dell'avventura ne avremo solo due: il primo é un attacco spirituale a distanza, simile a delle piccole sfere di luce che ricercano automaticamente i nemici (e che é possibile direzionare con un lock-on singolo o con uno di massa alla Panzer Dragoon); il secondo potere é rappresentato da dei “pugni” davvero speciali, che vedranno il mantello del protagonista prendere le fattezze di due grandi mani intente a mazzuolare gli avversari. Quest'ultima arma spirituale potrà essere potenziata sconfiggendo uno specifico boss, guadagnando sia in potenza che in numero di combo effettuabili. Altri poteri sbloccabili comprendono una lancia, uno spadone e delle ali taglienti (tutte armi generate dal medesimo Mantello delle Ceneri), inoltre avanzando acquisiremo anche alcune nuove mosse ed abilità.
Tutte queste armi eteree hanno due tasti dedicati, e premendo il grilletto L1 durante gli scontri potremo portare a segno colpi più potenti ma che ci costeranno punti Aura. Se daremo il colpo di grazia ad un nemico utilizzando questo attacco potenziato, egli sprigionerà una sorta di anello di energia che potrà uccidere gli altri nemici nelle vicinanze, dando vita ad una Chain sempre più remunerativa. E' anche possibile entrare in una sorta di modalità berserk tenendo premuto L1+X, ma in questo caso la nostra riserva di Aura calerà costantemente fintanto che resteremo in tale condizione. I punti spirituali possono anche essere usati per guarire il nostro avatar (o meglio, Spirit Vessel) che se ferito inizierà a dissolversi, e lo faremo tenendo premuto L1+cerchio. In sostanza, bisognerà equilibrare gli attacchi al boss con quelli alla folla, sia per non farsi sopraffare che per accumulare energia mistica; ma soprattutto dovremo adottare una strategia ragionata nello scegliere in quale ordine visitare le arene e quali poteri acquisire prima degli altri, tenendo anche conto del fatto che più andremo avanti nella partita e più la difficoltà aumenterà esponenzialmente. Non dimentichiamo inoltre che per ogni boss avremo solo mezz'ora di tempo massimo prima che il nostro Spirit Vessel si disintegri nel nulla.
Il gioco si presta quindi ad essere rigiocato più volte prima di essere padroneggiato e finito, proprio come i vecchi arcade da sala giochi. C'é un salvataggio automatico alla fine di ogni stage, e potremo continuare da lì, ma la limitazione dei tre crediti extra per finire l'intero gioco rende il tutto più impegnativo e tattico di quel che si possa credere. Tecnicamente parlando, Malicious dimostra come anche con pochi mezzi si possano fare grandi cose: nonostante il numero di assets sia modesto e la complessità poligonale non sia certo all'avanguardia, abbiamo un direzione artistica veramente ispirata che ci ricorda i bei tempi andati, quando i giochi jappo-fantasy imperversavano sulle console a 128bit. Tinte soffuse e cel-shading all'acquerello dipingono paesaggi veramente splendidi ed evocativi, mentre i boss sono davvero spettacolari da vedere, ed il numero di avversari a video é sempre notevole. Alcuni elementi delle arene sono distruttibili, e la fluidità di gioco é sempre buona, con sporadici rallentamenti solo nelle fasi più affollate dei livelli più ampi. I modelli sono molto curati (anche se talvolta un po' manieristici, tipici del fantasy giapponese) e le animazioni sono ben realizzate, numerose ed efficaci. Tutto lo stile grafico sembra un po' la risposta orientale a Prince of Persia 2008, ed essendo quello un titolo carente sotto certi aspetti ma notevolissimo da un punto di vista artistico, questo non può essere altro che un gran complimento.
La longevità é dunque molto soggettiva, in quanto la reiterazione e l'abilità del giocatore sono variabili difficili da valutare; ad ogni modo sei livelli sono piuttosto pochi ed anche se la sfida é abbastanza alta é possibile tranquillamente finire il gioco in poche sessioni. Tuttavia oltre allo story mode é possibile sbloccare una modalità “libera” e funzioni online come Time Attack e Score Attack che innalzeranno senza dubbio la durata del gioco (ma che al momento non sono ancora abilitate). Il sonoro ci delizia con bellissime musiche epicheggianti, ma alcune frasi in giapponese di uno specifico personaggio non sono né tradotte né sottotitolate, e tutto il testo di gioco, menu compresi, é solo in inglese.
Una volta scelto se impersonare un giovane guerriero dalle fattezze maschili o femminili, dovremo decidere da quale dei cinque livelli iniziare la nostra piccola avventura. Ognuno di essi é a tutti gli effetti un'arena più o meno grande, che ospita un boss estremamente diverso dagli altri quattro per aspetto, dimensione, tipi di attacco e poteri che custodisce. Infatti ogni volta che batteremo un boss potremo ottenere un nuovo potere specifico o potenziarne uno già esistente (cosa che ricorda un po' MegaMan), ed una volta avuto ragione di tutti e cinque i Guardiani potremo affrontare l'avversario finale. Come avrete intuito, la struttura é molto simile a quella di un picchiaduro ad incontri (addirittura abbiamo 3 crediti per continuare) ma potremo dire che si tratta più di un incrocio tra Virtual On e Dinasty Warriors. Infatti le arene saranno riccamente popolate da eserciti e demonietti che tentano di farci la pelle, e che ci ostacoleranno di continuo durante la lotta contro il boss di turno.
Ovviamente tali armate non hanno il solo scopo di romperci le scatole, ma sono anche utilissime per racimolare dei punti spirituali denominati Aura; tali punti saranno estremamente utili sia per sconfiggere il boss che per guarire il nostro avatar una volta ferito. Il nostro eroe ha a disposizione cinque tipi di poteri offensivi, ma all'inizio dell'avventura ne avremo solo due: il primo é un attacco spirituale a distanza, simile a delle piccole sfere di luce che ricercano automaticamente i nemici (e che é possibile direzionare con un lock-on singolo o con uno di massa alla Panzer Dragoon); il secondo potere é rappresentato da dei “pugni” davvero speciali, che vedranno il mantello del protagonista prendere le fattezze di due grandi mani intente a mazzuolare gli avversari. Quest'ultima arma spirituale potrà essere potenziata sconfiggendo uno specifico boss, guadagnando sia in potenza che in numero di combo effettuabili. Altri poteri sbloccabili comprendono una lancia, uno spadone e delle ali taglienti (tutte armi generate dal medesimo Mantello delle Ceneri), inoltre avanzando acquisiremo anche alcune nuove mosse ed abilità.
Tutte queste armi eteree hanno due tasti dedicati, e premendo il grilletto L1 durante gli scontri potremo portare a segno colpi più potenti ma che ci costeranno punti Aura. Se daremo il colpo di grazia ad un nemico utilizzando questo attacco potenziato, egli sprigionerà una sorta di anello di energia che potrà uccidere gli altri nemici nelle vicinanze, dando vita ad una Chain sempre più remunerativa. E' anche possibile entrare in una sorta di modalità berserk tenendo premuto L1+X, ma in questo caso la nostra riserva di Aura calerà costantemente fintanto che resteremo in tale condizione. I punti spirituali possono anche essere usati per guarire il nostro avatar (o meglio, Spirit Vessel) che se ferito inizierà a dissolversi, e lo faremo tenendo premuto L1+cerchio. In sostanza, bisognerà equilibrare gli attacchi al boss con quelli alla folla, sia per non farsi sopraffare che per accumulare energia mistica; ma soprattutto dovremo adottare una strategia ragionata nello scegliere in quale ordine visitare le arene e quali poteri acquisire prima degli altri, tenendo anche conto del fatto che più andremo avanti nella partita e più la difficoltà aumenterà esponenzialmente. Non dimentichiamo inoltre che per ogni boss avremo solo mezz'ora di tempo massimo prima che il nostro Spirit Vessel si disintegri nel nulla.
Il gioco si presta quindi ad essere rigiocato più volte prima di essere padroneggiato e finito, proprio come i vecchi arcade da sala giochi. C'é un salvataggio automatico alla fine di ogni stage, e potremo continuare da lì, ma la limitazione dei tre crediti extra per finire l'intero gioco rende il tutto più impegnativo e tattico di quel che si possa credere. Tecnicamente parlando, Malicious dimostra come anche con pochi mezzi si possano fare grandi cose: nonostante il numero di assets sia modesto e la complessità poligonale non sia certo all'avanguardia, abbiamo un direzione artistica veramente ispirata che ci ricorda i bei tempi andati, quando i giochi jappo-fantasy imperversavano sulle console a 128bit. Tinte soffuse e cel-shading all'acquerello dipingono paesaggi veramente splendidi ed evocativi, mentre i boss sono davvero spettacolari da vedere, ed il numero di avversari a video é sempre notevole. Alcuni elementi delle arene sono distruttibili, e la fluidità di gioco é sempre buona, con sporadici rallentamenti solo nelle fasi più affollate dei livelli più ampi. I modelli sono molto curati (anche se talvolta un po' manieristici, tipici del fantasy giapponese) e le animazioni sono ben realizzate, numerose ed efficaci. Tutto lo stile grafico sembra un po' la risposta orientale a Prince of Persia 2008, ed essendo quello un titolo carente sotto certi aspetti ma notevolissimo da un punto di vista artistico, questo non può essere altro che un gran complimento.
La longevità é dunque molto soggettiva, in quanto la reiterazione e l'abilità del giocatore sono variabili difficili da valutare; ad ogni modo sei livelli sono piuttosto pochi ed anche se la sfida é abbastanza alta é possibile tranquillamente finire il gioco in poche sessioni. Tuttavia oltre allo story mode é possibile sbloccare una modalità “libera” e funzioni online come Time Attack e Score Attack che innalzeranno senza dubbio la durata del gioco (ma che al momento non sono ancora abilitate). Il sonoro ci delizia con bellissime musiche epicheggianti, ma alcune frasi in giapponese di uno specifico personaggio non sono né tradotte né sottotitolate, e tutto il testo di gioco, menu compresi, é solo in inglese.
Malicious
8
Voto
Redazione
Malicious
Un titolo molto singolare per l'attuale panorama ludico, che sembra uscito dall'era dei coin-op: potremo definirlo un incrocio tra Virtual On e Dinasty Warriors con un'estetica tipicamente JRPG, tra il fantasy ed il barocco. Gli scontri con i massicci boss sono appassionanti ma a volte troppo dilazionati, per un gameplay che verte proprio sul ricaricare la propria energia spirituale falciando orde di minions per poi lanciarsi in attacchi suicidi contro gli eterogenei guardiani di ogni stage. Nonostante il basso numero di livelli, la longevità si difende bene a causa dell'alta sfida; a soli otto euro é un affare per chi ama gli arcade vecchia scuola e l'estetica fantasy all'acquerello, dal momento che anche la realizzazione tecnico-artistica é di prim'ordine. Altri però lo troveranno ripetitivo e forse un po' esasperato nelle sue interminabili battaglie campali, ma dategli una chance e vi conquisterà.[b][/b]