Manhunt 2

di Paolo Mulas
Vietato ai minori di anni 18. In un mondo normale dovrebbe bastare questo piccolo contrassegno nella confezione per far capire che il gioco presenta determinati contenuti non adatti a tutte le fasce di età, ed é quindi indirizzato unicamente ad un pubblico adulto. Questo accorgimento non é bastato però per far sfuggire Manhunt 2 alle maglie della censura, che dapprima ha bloccato la distribuzione del gioco nell'intero continente europeo, e poi dopo mesi contrassegnati da cancellazioni, rumors e smentite, ne ha permesso la vendita dopo però alcune modifiche da parte degli sviluppatori.
Mentre il primo Manhunt ci aveva permesso di vivere in prima persona la storia di James Earl Cash, un condannato a morte che aveva come unica speranza di salvezza la vittoria in un reality dove lo scopo di tutti gli altri “concorrenti” era quello di eliminarlo, in Manhunt 2 ci ritroviamo nei panni di Daniel Lamb, paziente di un ospedale psichiatrico, nonché cavia di terribili esperimenti che gli hanno alquanto offuscato la memoria. Approfittando in primis di una rivolta nell'istituto, avremo la possibilità di fuggire, ma soprattutto di far luce sul nostro passato, e perché no anche di vendicarci contro i fantomatici autori del “Progetto”.


La rabbia verso i nostri aguzzini, seppur giustificata dovrà essere comunque quantomeno trattenuta, per farla poi esplodere solamente nei momenti indicati. Per la stragrande maggioranza del tempo in Manhunt 2 (come d'altronde in ogni rispettabile stealth game) dovremo agire con la massima circospezione. Le lunghe attese nell'ombra, i passi felpati, e l'attento studio di ogni elemento presente nell'ambiente, sono tutti accorgimenti che potranno aiutarci nel nostro obbiettivo; l'impazienza e l'imprudenza sono invece le peggiori nemiche da cui non bisognerà mai farsi sedurre. Il fascino maggiore del titolo é dato molto probabilmente da quella sottile oscillazione che ci porterà dal trasformarci nel giro di pochi secondi da preda designata a carnefice e viceversa.
Ci saranno infatti delle fasi dove da disarmati cercheremo in ogni maniera di non farci individuare, sfruttando ogni angolo buio (anche distruggendo qualche luce artificiale dove sarà possibile), ed attirando poi l'attenzione del nemico (magari con qualche piccolo rumore) per poi cercare di sopraffarlo alle spalle possibilmente con una “esecuzione”, che potrà essere eseguita sia con armi più o meno convenzionali che con "elementi ambientali".
Le esecuzioni sono di fatto l'elemento maggiormente caratterizzante dell'intera serie, nonché ciò che probabilmente ha scatenato maggiormente le “ire” dei censori. Per eseguirle dovremo cogliere il nemico alle spalle ed usare una delle tanti armi con cui avremo a che fare nel gioco, (da quelle improprie come martelli o seghe, alle mazze e bastoni, fino ad arrivare poi a pistole, mitra e fucili). L'azione prevede poi la corretta esecuzione delle istruzioni presenti sullo schermo, che indicheranno quali movimenti far effettuare al Wii mote ed al Nunchuck, al fine di "emulare" l'azione del nostro alter ego. Durante questa fase l'immagine risulta volutamente disturbata dal punto di vista audiovisivo, sia per accentuare ancor di più l'effetto di shock da parte del protagonista e sia per rendere la scena leggermente meno realistica ai fini della classificazione del gioco.
Parlando invece di esecuzioni ambientali, esse saranno indicate nel radar con un teschio, che ci aiuterà ad individuare quale elemento dello scenario e quale situazione contingente potremo sfruttare. Per esempio, approfittando di una telefonata appena ricevuta da un nostro nemico, potremo muoverci alle spalle dell'incauto “chiacchierone” per strozzarlo con i fili del telefono, oppure una volta entrati di nascosto nel bagno di un locale a luci rosse potremo disfarci agevolmente di un pericoloso avversario intento nelle sue esigenze fisiologiche, infilandogli la testa nel water per rinfrescargli un po' le idee.


Oltre che con le esecuzioni, i combattimenti potranno in molti casi essere decisamente più canonici. Avremo la possibilità di agganciare il nemico e sferrargli dei colpi a mani nude muovendo il Wii mote ed il Nunchuck rispettivamente per il braccio destro e sinistro, oppure utilizzare una delle armi già citate. Leggermente più complesso l'utilizzo delle armi da fuoco, ma con un po' di allenamento si riuscirà in breve tempo a padroneggiarle al meglio. Uno degli elementi meglio riusciti nella giocabilità é sicuramente l'interazione con gli scenari; avremo la possibilità di ripararci dietro muri, di rompere vetrate e di sfruttare molti oggetti normali (come una semplice bottiglia, o un mattone) per attrarre i nemici nella nostra trappola. L'intelligenza artificiale di questi ultimi é tutto sommata buona, in caso di pericolo attiveranno subito dei rinforzi, si insospettiranno per ogni nostro più piccolo rumore, però in alcuni casi basterà trovare nuovamente una zona d'ombra per tornare al sicuro. Nonostante il gioco possa essere tutto sommato definito come lineare, il giocatore potrà arrivare alla fine del livello con tattiche e percorsi molto differenti. Alcuni frangenti non saranno troppo chiari, e per andare avanti bisognerà ricorrere in diversi casi al cosiddetto “trial and error”, provare, morire e riprovare, fino a che non se ne viene a capo, senza però generare quasi mai frustrazione, dato che grazie ai checkpoint quasi sempre ben distribuiti non dovremo ricominciare ogni volta da troppo lontano. Qualche piccolo problema ogni tanto sarà dato dall'eccessiva presunzione di precisione da parte del gioco, in alcuni casi per compiere una determinata azione bisognerà essere posizionati perfettamente con ridottissimi margini di tolleranza. Difetti non trascurabili ma certamente non in grado di minare un sistema di gioco che appare tanto solido quanto appagante, che avrebbe potuto beneficiare anche di una modalita multigiocatore che avrebbe certamente giovato alla longevità del titolo, che offre pochi spunti di rigiocabilità una volta terminato. Graficamente il titolo risente della sua origine multipiattaforma, e non sfrutta fino in fondo l'hardware del Wii, i personaggi sarebbero potuti essere maggiormente dettagliati, e le texture meglio rifinite, ma tutto sommato il risultato finale é discreto, grazie soprattutto ad un buon lavoro per quel che riguarda le animazioni e soprattutto alle scelte in ambito di level design.
Sonoro decisamente adeguato, buon doppiaggio in inglese (sottotitoli anche in italiano comunque), effetti decisamente realistici ed in alcuni casi piacevolmente disturbanti.
Varietà, ritmo e tensione, sono i principali pregi di Manhunt 2, un titolo che farà senza dubbio la felicità di tutti i possessori del Wii, che da tempo aspettavano un avventura dalle tinte forti come questa.