Mario Golf Toadstool Tour
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Dopo un anno circa di inspiegabile ritardo rispetto all'uscita per il mercato americano, ecco finalmente negli scaffali dei nostri negozi il nuovo titolo Camelot dedicato al mondo del golf in casa Nintendo. Memori delle centinaia di ore passate con lo scorso episodio per Nintendo 64, non vedevamo l'ora di rispolverare borsone e mazze e sfidare i nostri personaggi preferiti in una gara all'ultima buca. Dopo gli egregi due episodi di Golden Sun per il Game Boy Advance, vediamo se questa volta la Camelot è stata in grado di sfruttare al meglio ciò che c'è dentro il nostro cubetto preferito per regalarci memorabili passeggiate sul green.
Mario e amici ai ferri corti!
Chi di voi è un fedele Nintendiano e ha vissuto, ormai anni fa, ciò che di bello il Nintendo 64 poteva offrire, non si sarà certo fatto scappare quella perla che corrispondeva al nome di Mario Golf. Erano tempi in cui il Nintendone stava per morire ma era ancora in grado di regalare ai propri utenti emozioni con la 'e' maiuscola. Mario Golf era un titolo che, in un anonima veste di spin off sportivo della saga dell'idraulico di Kyoto, dopo i primi 5 minuti acchiappava letteralmente il giocatore e lo incollava in eterno davanti alla tv; colpa di un gameplay pressoché perfetto, di una curva di apprendimento equilibratissima, di una grafica per allora accattivante e sgargiante, e di una miriade di minigiochi (mini-golf in primis) che resero questa cartuccia eterna, oltrechè un must in qualsiasi collezione dedicata al Nintendo 64. Esso venne poi seguito dalla versione per Game Boy Color che, tramite il transfer-pak uscito in occasione di Pokèmon Stadium, poteva dialogare con la cartuccia a 64 bit e usare i giocatori cresciuti con amore nella versione portatile direttamente sulla versione a dell'N64. Insomma, Camelot l'aveva studiata a fondo, proprio per intrappolare piacevolmente l'utente in un mondo fatto di mazze e green, e nell'intento riuscì ottimamente (questa operazione così organica venne anche ripetuta parallelamente per i due episodi di Mario Tennis, rispettivamente su Nintendo 64 e Game Boy Color).
Vari anni fa ormai, con l'avvento del GameCube la Nintendo non esitò ad annunciare gli episodi di Mario Golf e Mario Tennis per la console a 128 bit; da allora ogni utente cominciò a contare i secondi per l'uscita di questi titoli e le cose pian piano si mossero. Ma in una maniera del tutto inaspettata. Infatti inspiegabilmente Mario Golf Toadstool Tour uscì un anno fa in America, raccogliendo (e giustamente) tanti bei consensi di vendita, ma nel nostro vecchio continente nessuno seppe nulla di un eventuale uscita di questo titolo. Si sa, poi, in un mondo in continua e rapidissima evoluzione come quello dei videogiochi, un anno può voler dire un eone, e un gioco dopo dodici mesi potrebbe anche risultare vecchio (la stessa sorte sta accadendo ad Animal Crossing, che in America è uscito più di un anno fa e in Europa uscirà a Settembre!!). Comunque, tutto è bene ciò che finisce bene, e alla fine abbiamo anche noi nel nostro Cubetto la nostra amata copia di Mario Golf Toadstool Tour... sarà ancora un titolo fresco e avvincente o sarà ormai vecchio e privo di mordente? Andiamo a vedere un po'....
Che bel campetto!
Per ciò che concerne l'intelaiatura narrativa del titolo c'è poco da dire o addirittura nulla; come non c'è n'è mai stata in nessun titolo sportivo, anche qua appena accendiamo la console veniamo catapultati nelle solite opzioni di modalità di gioco e scelta del personaggio prima di scendere direttamente in campo. Se questa menzione vi sembra inutile, invero non lo è, dal momento che in titoli come Mario Golf e Mario Tennis per Game Boy Color era presente una modalità avventura, dove il personaggio cresceva in bravura e skills come in un vero e proprio gioco di ruolo dopo che aveva affrontato e battuto vari personaggi dell'avventura stessa. Perciò inutile dire che se anche questa feature fosse stata presente in Mario Golf Toadstool Tour la cosa non ci avrebbe certo diaspiaciuto, anzi... ma ormai, come largamente anticipato, questo tipo di modalità la Camelot la riserva esclusivamente al mondo dei portatili, perciò non dovremo far altro che aspettare la versione per Game Boy Advance per crescere il nostro personaggio e, tramite il cavo di collegamento al GameCube, fargli calcare i circuiti della versione per Cubo. Già, i circuiti... qui ce ne sono davvero tanti, dai più anonimi e semplici ai più colorati e difficili. Essi sono tappezzati di elementi tratti direttamente dalla storia della Nintendo, perciò non sarà assolutamente una sorpresa (almeno dopo le prime volte) imbattersi in un categnaccio che ci vuole soffiare la palla che malauguratamente capita dalle sue parti.... Per non parlare dei graziosissimi Pikmin che anche qua fanno la loro bella figura.
Uno dei circuiti più belli e traboccanti Nintendosità da tutti i pori è senz'altro quello del Castello di Peach, ma anche gli altri non sono da meno e la voglia di calcarli tutti si impossesserà di voi senza lasciarvi più. Graficamente parlando il gioco è una chicca; si sa, alla Camelot non sono certo alle prime armi e se prima il ruolo di punta di diamante dei team esterni era della Rare, ora senza ombra di dubbio è il turno della casa di Golden Sun. Quatta quatta, e con umiltà, in tutti questi anni si è fatta strada sfornando un capolavoro dopo l'altro dimostrando di possedere delle qualità tecniche non comuni. Mario Golf Toadstool Tour non fa certo eccezione; l'impatto visivo è dei migliori, la grafica pulitissima e coloratissima e il motore grafico non fa uno scatto. C'è da menzionare inoltre il fatto che la software house ogni volta aggiorna il layout dei personaggi all'ultimo episodio di Mario pubblicato su console casalinga, ed è per questo che anche qua, come in Mario Kart Double Dash e in Mario Party 4 e 5, troviamo molti elementi di Mario Sunshine, compresa la presenza dell'irresistibile Pipino il Piranha.
Mario e amici ai ferri corti!
Chi di voi è un fedele Nintendiano e ha vissuto, ormai anni fa, ciò che di bello il Nintendo 64 poteva offrire, non si sarà certo fatto scappare quella perla che corrispondeva al nome di Mario Golf. Erano tempi in cui il Nintendone stava per morire ma era ancora in grado di regalare ai propri utenti emozioni con la 'e' maiuscola. Mario Golf era un titolo che, in un anonima veste di spin off sportivo della saga dell'idraulico di Kyoto, dopo i primi 5 minuti acchiappava letteralmente il giocatore e lo incollava in eterno davanti alla tv; colpa di un gameplay pressoché perfetto, di una curva di apprendimento equilibratissima, di una grafica per allora accattivante e sgargiante, e di una miriade di minigiochi (mini-golf in primis) che resero questa cartuccia eterna, oltrechè un must in qualsiasi collezione dedicata al Nintendo 64. Esso venne poi seguito dalla versione per Game Boy Color che, tramite il transfer-pak uscito in occasione di Pokèmon Stadium, poteva dialogare con la cartuccia a 64 bit e usare i giocatori cresciuti con amore nella versione portatile direttamente sulla versione a dell'N64. Insomma, Camelot l'aveva studiata a fondo, proprio per intrappolare piacevolmente l'utente in un mondo fatto di mazze e green, e nell'intento riuscì ottimamente (questa operazione così organica venne anche ripetuta parallelamente per i due episodi di Mario Tennis, rispettivamente su Nintendo 64 e Game Boy Color).
Vari anni fa ormai, con l'avvento del GameCube la Nintendo non esitò ad annunciare gli episodi di Mario Golf e Mario Tennis per la console a 128 bit; da allora ogni utente cominciò a contare i secondi per l'uscita di questi titoli e le cose pian piano si mossero. Ma in una maniera del tutto inaspettata. Infatti inspiegabilmente Mario Golf Toadstool Tour uscì un anno fa in America, raccogliendo (e giustamente) tanti bei consensi di vendita, ma nel nostro vecchio continente nessuno seppe nulla di un eventuale uscita di questo titolo. Si sa, poi, in un mondo in continua e rapidissima evoluzione come quello dei videogiochi, un anno può voler dire un eone, e un gioco dopo dodici mesi potrebbe anche risultare vecchio (la stessa sorte sta accadendo ad Animal Crossing, che in America è uscito più di un anno fa e in Europa uscirà a Settembre!!). Comunque, tutto è bene ciò che finisce bene, e alla fine abbiamo anche noi nel nostro Cubetto la nostra amata copia di Mario Golf Toadstool Tour... sarà ancora un titolo fresco e avvincente o sarà ormai vecchio e privo di mordente? Andiamo a vedere un po'....
Che bel campetto!
Per ciò che concerne l'intelaiatura narrativa del titolo c'è poco da dire o addirittura nulla; come non c'è n'è mai stata in nessun titolo sportivo, anche qua appena accendiamo la console veniamo catapultati nelle solite opzioni di modalità di gioco e scelta del personaggio prima di scendere direttamente in campo. Se questa menzione vi sembra inutile, invero non lo è, dal momento che in titoli come Mario Golf e Mario Tennis per Game Boy Color era presente una modalità avventura, dove il personaggio cresceva in bravura e skills come in un vero e proprio gioco di ruolo dopo che aveva affrontato e battuto vari personaggi dell'avventura stessa. Perciò inutile dire che se anche questa feature fosse stata presente in Mario Golf Toadstool Tour la cosa non ci avrebbe certo diaspiaciuto, anzi... ma ormai, come largamente anticipato, questo tipo di modalità la Camelot la riserva esclusivamente al mondo dei portatili, perciò non dovremo far altro che aspettare la versione per Game Boy Advance per crescere il nostro personaggio e, tramite il cavo di collegamento al GameCube, fargli calcare i circuiti della versione per Cubo. Già, i circuiti... qui ce ne sono davvero tanti, dai più anonimi e semplici ai più colorati e difficili. Essi sono tappezzati di elementi tratti direttamente dalla storia della Nintendo, perciò non sarà assolutamente una sorpresa (almeno dopo le prime volte) imbattersi in un categnaccio che ci vuole soffiare la palla che malauguratamente capita dalle sue parti.... Per non parlare dei graziosissimi Pikmin che anche qua fanno la loro bella figura.
Uno dei circuiti più belli e traboccanti Nintendosità da tutti i pori è senz'altro quello del Castello di Peach, ma anche gli altri non sono da meno e la voglia di calcarli tutti si impossesserà di voi senza lasciarvi più. Graficamente parlando il gioco è una chicca; si sa, alla Camelot non sono certo alle prime armi e se prima il ruolo di punta di diamante dei team esterni era della Rare, ora senza ombra di dubbio è il turno della casa di Golden Sun. Quatta quatta, e con umiltà, in tutti questi anni si è fatta strada sfornando un capolavoro dopo l'altro dimostrando di possedere delle qualità tecniche non comuni. Mario Golf Toadstool Tour non fa certo eccezione; l'impatto visivo è dei migliori, la grafica pulitissima e coloratissima e il motore grafico non fa uno scatto. C'è da menzionare inoltre il fatto che la software house ogni volta aggiorna il layout dei personaggi all'ultimo episodio di Mario pubblicato su console casalinga, ed è per questo che anche qua, come in Mario Kart Double Dash e in Mario Party 4 e 5, troviamo molti elementi di Mario Sunshine, compresa la presenza dell'irresistibile Pipino il Piranha.