Mario Party 5

di Paolo 'Mrninty' Mulas

Sembrano passati solamente pochi anni da quando Nintendo ( in stretta collaborazione con Hudson) realizzò sul Nintendo 64 quel titolo così originale e così votato al multiplayer che risponde al nome di Mario Party. Da quel primo episodio sono passati ben 4 quattro anni, costellati da altrettanti seguiti discretamente riusciti, che hanno aumentato in maniera esponenziale la popolarità del titolo giunto ad oggi al quinto episodio.
Nonostante alcuni immancabili cambiamenti e le opportune piccole modifiche sul versante del gameplay, la sostanza di Mario Party è rimasta in tutti questi anni praticamente invariata.Si tratta per certi versi di una sorta di gioco dell'oca: al proprio turno si tira il dado e si muove il personaggio (che funge da pedina) attraverso le varie caselle che compongono la tavola di gioco.
Alla fine di ogni turno, o a seconda della casella in cui si capita, si partecipa a dei minigiochi che consistono generalmente in prove di velocità, abilità, precisione ed anche di fortuna. Scopo del gioco è fondamentalmente quello di accumulare quante più stelle possibili (oggetto che sarà posto sul campo di gioco all'inizio di ogni partita e che potrà essere raccolto esclusivamente attraverso "l'esborso" di un adeguato numero di monete) che andranno poi a sommarsi con i vari punteggi accumulati o persi durante i vari minigiochi.

Minigiochi come se piovessero

Ripercorrendo la strada già battuta dai precedenti episodi della serie, anche nel nuovo Mario Party 5 il fulcro del gioco sarà rappresentato dai numerosi mini game ( si parla di oltre 70 differenti giochi) a cui potremo partecipare.
Dovremo per esempio cercare di prendere più pesci possibili all'interno di uno stagno agendo sulle canne da pesca giuste oppure, muniti di un gigantesco cono, cercare di raccogliere più gusti di gelato tra quelli che cadono dal cielo, o ancora sparare con una cerbottana ai palloncini del nostro avversario in modo da farlo precipitare nel vuoto.



Non mancano naturalmente le novità sia per quanto riguarda le tavole da gioco (tutte ispirate ad un particolare tema dei sogni) che in particolare per il cast passato da 8 a 10 personaggi selezionabili: silurato Donkey Kong che ora ha una casella tutta sua dove si possono vincere in vari modi stelle e gettoni, diamo il benvenuto al funghetto Toad, al fantasma Boo e a mini Bowser.
Si è evoluta in modo positivo assumendo connotati più strategici anche la gestione degli oggetti, non più acquistabili nei negozi ma elargiti gratuitamente da uno speciale distributore.
Tramite questi oggetti potremo colpire un personaggio sottraendogli monete, potremo tirare due volte il dado, rubare oggetti agli avversari, scambiarsi di posto e così via. Ma allora dove sta la componente strategica? Semplice, se gli items ci vengono forniti gratuitamente lo stesso non si può dire per il loro utilizzo: se vorremo sfruttare l'oggetto a nostro immediato vantaggio dovremo pagare un certo numero di monete o più semplicemente decidere di depositarlo in una determinata casella lasciando che a subire gli effetti dell'oggetto siano quei personaggi che ci transiteranno sopra.

No Nintendo? No party!

Dal punto di vista del gameplay, Mario Party 5 si fa ancora una volta apprezzare per la sua giocabilità facile ed immediata che si presta quindi anche ai numerosi giocatori occasionali (tipo i soliti immancabili parenti che ritroviamo nelle varie festività). I minigiochi sono tutti di facile apprendimento, e riescono a coinvolgere e divertire nonostante la durata, generalmente esigua. Certo, su settanta non saranno tutti eccezionali, ma la qualità media è piuttosto alta; sono presenti anche alcuni giochi (pochi comunque) basati solamente sulla fortuna che potrebbero far irritare in qualche misura i giocatori, ma come in ogni board game è giusto che anche la sorte abbia il suo peso.