Mario Party 8

di Paolo Mulas

Come se fosse una serie sportiva, Mario Party giunge al suo ottavo episodio in otto anni. Il primo fu certamente un titolo di rottura, dato che portò su console per la prima volta tutto il fascino ed il divertimento dei giochi da tavola, in una veste decisamente dinamica, all'insegna di furiosi minigiochi, ma per quel che riguarda i successori, in tutti questi anni poco è cambiato, in una formula che ha sempre riscosso il suo successo; sono stati introdotti nuovi minigame, nuovi tabelloni, qualche feature aggiuntiva (come il microfono ed il multiplayer esteso ad 8 giocatori nell'ultimo episodio), ma nella sostanza la serie è proceduta nel filo della continuità.


Con l'avvento del Wii, le attese attorno al questo nuovo episodio erano davvero alte, saranno riusciti alla Hudson a sfruttare in modo originale il rivoluzionario telecomando?





Per chi non lo avesse mai provato, Mario Party è una sorta di trasposizione di gioco dell'oca; al proprio turno, dopo il canonico lancio del dado (arrestato da un movimento del telecomando), si muove il personaggio (che funge da pedina), attraverso le varie caselle che compongono il tabellone di gioco. Alla fine del turno, a seconda della casella in cui si capita, si partecipa a dei minigiochi (tutti contro tutti, due contro due, o anche tre contro uno) che consistono generalmente in prove di abilità, velocità, precisione e fortuna. Per poter raggiungere la vittoria finale, bisogna cercare di accumulare più stelle degli avversari; le stelle generalmente (generalmente disposte sul tabellone all'inizio di ogni partita potranno essere "comprate" con le monete guadagnate nei minigiochi, o ottenute a fine partita come premio per alcuni risultati raggiunti dai giocatori.


I freddi numeri sembrano subito dalla parte di Mario Party 8, i personaggi selezionabili sono ben quattordici (anche se due non saranno subito disponibili), ed ad i soliti volti noti come Mario, Luigi, Peach e Yoshi, si affiancano tanti personaggi meno famosi, come il fantasma Boo, Strutzi e Tartosso. La scelta della propria pedina/personaggio, si basa unicamente sulla "simpatia", perché non vi è nessuna differenza ai fini della giocabilità.


Anche le sei nuove plance ben si presentano, e soprattutto appaiono ben diversificate tra di loro.


Nella città a 5 stelle di Koopa, ci troviamo per esempio quasi in una trasposizione del monopoli; le stelle si otterranno investendo negli alberghi. Se un altro giocatore metterà più soldi ci sottrarrà la stella, e più denaro sarà investito in un albergo e più aumenterà il suo valore in termini di stelle. Nel maniero infestato di Boo, invece, non si conosce l'esatta ubicazione della stella, e quindi si dovranno esplorare i diversi e tetri percorsi. E così via, fra treni in corsa, e cacce al tesoro, i tabelloni hanno quasi tutti delle caratteristiche innovative, che pur non alterando tanto la formula classica, appaiono più originali rispetto agli ultimi episodi.





Passando all'aspetto più importante del gioco, i mini games che sono ben 65, assicurano una buona varietà di situazioni tra vecchie conoscenze riviste ed idee totalmente nuove, rimanendo però sempre immediati ed adatti così anche ai giocatori occasionali.


Il problema più grave è dato però dallo scarso utilizzo innovativo del Wii Mote. La maggior parte di essi vede infatti il "telecomando" utilizzato in maniera troppo canonica, come semplice puntatore, o per muovere il veicolo di turno utilizzandolo al posto della croce digitale. Sono davvero pochi i minigiochi che sfruttano adeguatamente il nuovo controller; come la trasposizione del baseball o la camminata in una corda sospesa nel vuoto (con il Wii Mote che funge da asta per equilibrio). Ciò non significa che le altre prove siano brutte, tra corse di ogni tipo, salti della corda, puzzle game, il livello qualitativo medio rimane sempre piuttosto alto, però ci si aspettava ben di più dal sistema di controllo, soprattutto dopo l'esordio col botto di Wario Ware Smooth Moves. Ed è appunto per via di questo paragone, che Mario Party 8 ne esce in parte ridimensionato.


Mp8, come tutti i suoi predecessori, è un titolo che può vivere solamente nel multiplayer; giocato da soli, nonostante anche stavolta alla Hudson abbiano cercato di creare una modalità specifica per il single player denominata "arena gara stellare", perde tantissimo, soprattutto per via del ritmo di gioco troppo basso, dovuto anche al fatto di dover visualizzare completamente il movimento di ogni singolo personaggio controllato dalla cpu. Tra le nuove opzioni a disposizione, la più apprezzabile è certamente l'extra zone, dove si potrà partecipare ad alcuni specifici minigiochi anche con il proprio Mii.


Graficamente stupisce la mancanza del supporto widescreen (ed è il primo titolo prodotto su Wii da Nintendo ad avere questa mancanza), mentre per quanto riguarda i modelli poligonali, sembrano provenire direttamente dalla prima generazione di giochi per Gamecube. I tabelloni sono ben realizzati, presentano anche qualche effetto da nuova generazione (soprattutto la riproduzione dell'acqua), e contengono tante citazioni di titoli storici, ma nel complesso ci troviamo davanti ad un titolo appena sufficiente sotto questo punto di vista.


Le musiche che fanno da sottofondo al giro di plancia, fanno il loro dovere senza però rimanere particolarmente impresse, buone le voci caratteristiche dei personaggi.


Mario party 8 è sicuramente un titolo in grado di elargire tante soddisfazioni nel multiplayer, ma al suo debutto sul Wii le aspettative erano molto più alte, soprattutto per quel che riguarda il sistema di controllo. Invece il Wii mote solo sporadicamente è stato utilizzato in maniera innovativa, rendendo questo ottavo episodio alla fine troppo simile ai suoi predecessori, e soprattutto sconfitto nella sfida "familiare" con Wario Ware Smooth Moves.