Mario Party: Star Rush
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La serie Mario Party, pur non essendo sicuramente tra le più longeve in casa Nintendo, può contare ormai una lunga tradizione, con ben 14 capitoli pubblicati tra console portatili e casalinghe.
In questa famiglia é entrato a far parte da pochissimo anche Mario Party: Star Rush, ultimo capitolo della serie che fa il suo ritorno su 3DS, dopo quel mezzo passo falso che é stato Island Tour. I ragazzi di NDcube avranno fatto tesoro di quanto successo in passato? scopriamolo in questa recensione.
Partiamo subito col dire che questa nuova installazione della serie ha avuto finalmente il coraggio di osare e cambiare una formula, quella del classico gioco dell'oca, che agli occhi di molti era diventata davvero troppo rigida. Tempi morti, lunghe attese e pochissima libertà d'azione erano alcune delle critiche che venivano spesso mosse da parte della comunità.
In questo senso, Star Rush offre un punto di vista nuovo, inedito e coraggioso. Il massimo esempio, nonché modalità principe di questa esperienza di gioco (e unica disponibile all'inizio della nostra partita) é sicuramente quella chiamata “Lotta tra Toad”.
I cambiamenti sono diversi, a partire da una serie di personaggi tutti uguali, ovvero, i funghetti amici di Mario divisi in vari colori. Il resto del cast che può essere attivato solamente come spalla e non come personaggio principale, dandoci supporto in alcune fasi specifiche del gioco. La cosa positiva é che quasi tutti gli Amiibo sono compatibili per poter entrare come alleati all'interno della nostra esperienza ludica, ognuno con le sue specifiche caratteristiche.
A cambiare, al di là degli interpreti, é proprio la struttura di gioco. Basta tabellone fisso e spazio ad una serie di scenari variabili, con parti di mappa che vengono sbloccate mano a mano, boss e mini boss che arrivano casualmente sul tabellone e caselle bonus sempre più rare (e sempre più forti!). Un struttura più dinamica che serve a supportare la possibilità, da parte di chi sta prendendo parte alla partita, di lanciare i dadi e muoversi delle caselle indicate contemporaneamente, senza aspettare il turno dell'avversario.
Tutto questo porta a meno punti morti e partite che si possono risolvere in modo più dinamico, e soprattutto in un lasso temporale decisamente ristretto. Certo, il fattore aleatorio permane, ma in un titolo che fa uso di dadi e si ispira ai giochi in scatola più classici, non é un elemento che si può annoverare tra i difetti.
A tutti questi cambiamenti si affianca, ovviamente, un elemento caratteristico della serie: i mini giochi. Rispetto al capitolo precedente, si sono fatti dei discreti passi in avanti. Sono sparati i mini game che sfruttavano il giroscopio della console, ad esempio, in favore di qualcosa di più classico e gestibile da parte del giocatore. Unica pecca, una quantità di “giochini” inferiore rispetto a Island Tour, all'incirca cinquanta.
Una volta raccolti abbastanza punti party verranno sbloccate nuove varianti di gioco. Sorvolando sul fatto che non siamo assolutamente d'accordo che in un party game come questo ci si trovi davanti ad un sistema di progressione di questo genere, tra le varie attività che potremo sbloccare c'é l'unica modalità dedicata al single player: “Fulmina-torre”. In questa esperienza espressamente pensate per le partite in solitaria, giocheremo una sorta di variante del classico campo minato che ci ha accompagnato in tantissime partite su PC (vi ricordate prato fiorito?).
A corollario di questa esperienza ci sono poi tutta una serie di altre varianti più o meno riuscite come ad esempio la “corsa i palloncini”, la modalità puzzle chiamata “Blocchi Boo”. Chiudono il ventaglio di offerte una specie di rhythm game molto blando chiamato “Tipi da Concerto” e “Monetathlon” una sorta di gara in cui il nostro corride é influenzato - nella velocità - dalla quantità di monete raccolte.
Per tutte queste varianti, a differenza della modalità regina, potremo scegliere i personaggi che più ci aggradano all'interno di un cast composto da ben 12 eroi del mondo mariesco. Inoltre abbiamo trovato davvero interessante la nuova opzione di gioco chiamata “guest”. Scaricabile attraverso lo store di Nintendo, questo file permette fino a quattro giocatori di usufruire di una versione quasi completa del titolo, con l'unico obbligo che uno dei quattro deve ovviamente possedere la copia originale del gioco. Un'opzione decisamente più interessante del classico download play, comunque presente tra le opzioni.
A mancare, invece, é una componente online vera e propria che, trattandosi di un party game, ci ha fatto storcere un po il naso. Politiche di Nintendo che facciamo ancora fatica a capire soprattutto in anni dove l'online - per alcuni generi - é quasi un elemento obbligatorio.
Sotto l'aspetto puramente tecnico non abbiamo molto da segnalare. La componente visiva si attesta su livelli standard già vista in altri titoli della portatile di Nintendo. Molto interessante l'uso de 3D che dona maggiore profondità ad alcuni mini giochi. Sotto l'aspetto musicale troviamo le solite melodie “made in Nintendo” estremamente orecchiabili e godibili nel loro complesso.
In questa famiglia é entrato a far parte da pochissimo anche Mario Party: Star Rush, ultimo capitolo della serie che fa il suo ritorno su 3DS, dopo quel mezzo passo falso che é stato Island Tour. I ragazzi di NDcube avranno fatto tesoro di quanto successo in passato? scopriamolo in questa recensione.
Una nuova formula
Partiamo subito col dire che questa nuova installazione della serie ha avuto finalmente il coraggio di osare e cambiare una formula, quella del classico gioco dell'oca, che agli occhi di molti era diventata davvero troppo rigida. Tempi morti, lunghe attese e pochissima libertà d'azione erano alcune delle critiche che venivano spesso mosse da parte della comunità.
In questo senso, Star Rush offre un punto di vista nuovo, inedito e coraggioso. Il massimo esempio, nonché modalità principe di questa esperienza di gioco (e unica disponibile all'inizio della nostra partita) é sicuramente quella chiamata “Lotta tra Toad”.
I cambiamenti sono diversi, a partire da una serie di personaggi tutti uguali, ovvero, i funghetti amici di Mario divisi in vari colori. Il resto del cast che può essere attivato solamente come spalla e non come personaggio principale, dandoci supporto in alcune fasi specifiche del gioco. La cosa positiva é che quasi tutti gli Amiibo sono compatibili per poter entrare come alleati all'interno della nostra esperienza ludica, ognuno con le sue specifiche caratteristiche.
A cambiare, al di là degli interpreti, é proprio la struttura di gioco. Basta tabellone fisso e spazio ad una serie di scenari variabili, con parti di mappa che vengono sbloccate mano a mano, boss e mini boss che arrivano casualmente sul tabellone e caselle bonus sempre più rare (e sempre più forti!). Un struttura più dinamica che serve a supportare la possibilità, da parte di chi sta prendendo parte alla partita, di lanciare i dadi e muoversi delle caselle indicate contemporaneamente, senza aspettare il turno dell'avversario.
Tutto questo porta a meno punti morti e partite che si possono risolvere in modo più dinamico, e soprattutto in un lasso temporale decisamente ristretto. Certo, il fattore aleatorio permane, ma in un titolo che fa uso di dadi e si ispira ai giochi in scatola più classici, non é un elemento che si può annoverare tra i difetti.
A tutti questi cambiamenti si affianca, ovviamente, un elemento caratteristico della serie: i mini giochi. Rispetto al capitolo precedente, si sono fatti dei discreti passi in avanti. Sono sparati i mini game che sfruttavano il giroscopio della console, ad esempio, in favore di qualcosa di più classico e gestibile da parte del giocatore. Unica pecca, una quantità di “giochini” inferiore rispetto a Island Tour, all'incirca cinquanta.
Cosa offre il menù?
Una volta raccolti abbastanza punti party verranno sbloccate nuove varianti di gioco. Sorvolando sul fatto che non siamo assolutamente d'accordo che in un party game come questo ci si trovi davanti ad un sistema di progressione di questo genere, tra le varie attività che potremo sbloccare c'é l'unica modalità dedicata al single player: “Fulmina-torre”. In questa esperienza espressamente pensate per le partite in solitaria, giocheremo una sorta di variante del classico campo minato che ci ha accompagnato in tantissime partite su PC (vi ricordate prato fiorito?).
Questa nuova installazione della serie ha avuto finalmente il coraggio di osare e cambiare una formula che agli occhi di molti era diventata davvero troppo rigida.
A corollario di questa esperienza ci sono poi tutta una serie di altre varianti più o meno riuscite come ad esempio la “corsa i palloncini”, la modalità puzzle chiamata “Blocchi Boo”. Chiudono il ventaglio di offerte una specie di rhythm game molto blando chiamato “Tipi da Concerto” e “Monetathlon” una sorta di gara in cui il nostro corride é influenzato - nella velocità - dalla quantità di monete raccolte.
Per tutte queste varianti, a differenza della modalità regina, potremo scegliere i personaggi che più ci aggradano all'interno di un cast composto da ben 12 eroi del mondo mariesco. Inoltre abbiamo trovato davvero interessante la nuova opzione di gioco chiamata “guest”. Scaricabile attraverso lo store di Nintendo, questo file permette fino a quattro giocatori di usufruire di una versione quasi completa del titolo, con l'unico obbligo che uno dei quattro deve ovviamente possedere la copia originale del gioco. Un'opzione decisamente più interessante del classico download play, comunque presente tra le opzioni.
A mancare, invece, é una componente online vera e propria che, trattandosi di un party game, ci ha fatto storcere un po il naso. Politiche di Nintendo che facciamo ancora fatica a capire soprattutto in anni dove l'online - per alcuni generi - é quasi un elemento obbligatorio.
Sotto l'aspetto puramente tecnico non abbiamo molto da segnalare. La componente visiva si attesta su livelli standard già vista in altri titoli della portatile di Nintendo. Molto interessante l'uso de 3D che dona maggiore profondità ad alcuni mini giochi. Sotto l'aspetto musicale troviamo le solite melodie “made in Nintendo” estremamente orecchiabili e godibili nel loro complesso.