Mario + Rabbids: Kingdom Battle
Solo arrivati alla fine di Mario + Rabbids: Kingdom Battle abbiamo capito quanto coraggio (e un pizzico di incoscienza) hanno dimostrato i ragazzi di Ubisoft Milano. Il team di sviluppo capitanato da Davide Soliani (uno dei due team a lavoro sul prodotto, il secondo è francese) ha dimostrato come osare, il più delle volte, porti a risultati davvero splendidi.
Dopo una positivissima prova in quel di Ubisoft Milano, abbiamo finalmente messo le mani sul codice definitivo di questo gioco. Un viaggio in compagnia degli eroici personaggi di Nintendo e degli scalmanati conigli di Ubisoft. Un’accoppiata tanto improbabile quanto esplosiva.
Il Regno dei funghi, sottosopra!
Pensate ad un visore che mescola due elementi tra loro dando vita ad un solo oggetto fuso tra i due. Pensate a questo visore nelle mani di un Rabbid. Ecco, avete un quadro abbastanza chiaro di come sia stato possible fondere insieme due mondi come quello di Mario e le mascotte di Ubisoft.
Una storia semplice, non particolarmente profonda, ma estremamente simpatica e funzionale al gameplay, in cui è facile ritrovare i capisaldi dell'intreccio Mariesco (riarrangiati, ovviamente) e gli elementi che contraddistinguono il mondo dei Rabbids, in particolare la follia.
Siamo quindi certi che il più grosso complimento che si possa fare a Ubisoft Milano e ai loro colleghi francesi, riguarda il fatto che, giocando a Mario + Rabbids: Kingdom Battle sembra a tutti gli effetti di avere tra le mani un titolo di Nintendo, per la cura riposta nei dettagli.
Se è vero che da una parte abbiamo avuto una grande N sempre vigile dietro a questo progetto, dall'altra l’introduzione di una visone differente di questo franchise, e sopratutto il mash-up con i conigli di Ubisoft, ha portato ad un prodotto che non ha precedenti nel mondo mariesco.
Ci troviamo davanti ad uno strategico a turni in cui, il nostro team capitanato da Mario è sempre affiancato da due partner, se la vede con una serie di nemici e di scenari con difficoltà e richieste mutevoli e crescenti (team sempre controllato dal simpatico Beep-O).
Per i giocatori più scafati, il confronto con X-Com sarà quanto mai immediato; tuttavia Mario + Rabbids: Kingdom Battle non si limita semplicemente a prendere una formula funzionante e adattarla al titolo, ma cerca d dargli una sua precisa identità.
Questa personalità - pienamente percepibile - ha due nomi ben precisi: scivolata e super salto. Due abilità a disposizione di tutti i personaggi selezionabili (otto in totale) che rendono decisamente più frenetica e dinamica l’azione di gioco.
La scivolata permette di entrate in un tackle degno del miglior Marco Materazzi sulla caviglia del malcapitato nemico, con l’unico vincolo di averlo all'interno del raggio d’azione del nostro eroe, dandoci inoltre la possibilità di continuare il movimento senza interromperlo; stesso discorso per il super salto: una sorta di catapulta infernale che si innesca con un altro nostro membro del party, all'interno del raggio d’azione. Questi poteri rendono i vari scenari di scontro molto facili da esplorare, mostrando una fluidità e “velocità” di gioco diversa da tutti gli altri titolo di genere.
Imparati questi fondamentali, emerge la vera goduria di Mario + Rabbids: Kingdom Battle: le combo. Ogni personaggio, nel suo turno ha tre azioni: una di movimento, una di attacco e l’attivazione di un potere attivo o passivo. Il movimento è influenzato dalle abilità sopra descritte (trasformando quindi il tutto in movimento e attacco), l’attacco può essere effettuato con un’arma primaria o una secondaria, mentre i poteri speciali si attivano ad area o sul proprio personaggio.
Combinando in maniera certosina queste tre azioni, si possono innescare combo devastanti e appaganti sia da pensare che sopratutto da vedere in azione. Durante una nostra partita, per farvi capire meglio, abbiamo fatto scivolare Mario su un nemico riparato, per poi farlo successivamente muovere all'interno di un tubo (quelli classici di Mario) per farlo arrivare a Rabbid Peach, con cui ha innescato il super salto; quest’ultimo l’ha portato ad un riparo sopravanzato che gli ha permesso di sparare con piena visibilità al nemico facendolo fuori.
Un piccolissimo esempio del potenziale offerto dal gameplay pensato dagli sviluppatori. Ovviamente, questo tipo di approccio richiede uno studio meticoloso non solo dei vari personaggi (Mario equilibrato, Rabbid Peach è un’ottima healer o Rabbid Luigi efficace dalla distanza), ma anche della zona di scontro. Proprio per questo, attraverso la pressione del tasto x, in qualsiasi momento si può avere una visione del terreno di scontro, dei nemici (compresi poteri e abilità) e ovviamente del nostro team. Uno strumento che scoprirete essere fondamentale, soprattutto nelle fasi avanzate del gioco.
Ad ognuno la sua arma
L’utilizzo di armi da “fuoco” è ovviamente un elemento importante all'interno del gioco; la bravura degli sviluppatori è stata quella di renderle accattivanti, ma allo stesso tempo coerenti al mondo dei due brand. Ecco quindi fucili spara inchiostro che accecano i nemici, oppure lancia miele che bloccano i movimenti, granate a forma di papere che congelano, bruciano e molto altro ancora.
Tra critici, buff e debuff, c’è davvero l’imbarazzo della scelta - soprattutto per coloro che amano questo genere di statistiche - e la presenza di armi più potenti da poter acquistare, o rami di abilità che fanno crescere i poteri dei vari personaggi, rende il tutto ancora più strategico e profondo.
Non sono poi da sottovalutare i nemici che hanno differenti poteri e abilità - esattamente come i nostri personaggi -, elementi della mappa come i tornado o dei simpatici Boo che ci teletrasportano dove più li aggrada. Infine, giusto per non farci mancare nulla, boss fight tutt'altro che banali e ispiratissime, anche se toste e impegnative.
Tutto questo per dire che Mario + Rabbids: Kingdom Battle è un gioco molto appagante e divertente da giocare, ma allo stesso tempo richiede un grado di studio e applicazione piuttosto importante. La presenza di una modalità facile (applicabile a nostro piacimento all'inizio di ogni scontro) rende sicuramente più accessibile il titolo, ma alcuni passaggi richiedono comunque un minimo di preparazione; anche in questi elementi, si denota un certo coraggio nelle scelte.
Ovviamente, gli scontri non sempre ci chiederanno di uccidere tutto quello che si muove, ma ogni tanto avremo Toad o Toadette da scortare, raggiungere una certa zona oppure eliminare un certo numero di nemici. Una buona scelta da parte del team di sviluppo, anche se, sulla lunga distanza, un pizzico di varietà in più non avrebbe guastato.
Il peso di una certa ripetitività (non marcata, attenzione) è forse anche dato dalla poca interazione che c’è nelle fasi esplorative del gioco. Tolto il castello di Peach, che funziona da hub tra i vari mondi e permette di raggiungere il museo, il negozio e la modalità cooperativa, tra uno scontro e l’altro è possibile cimentarsi in particolari sezioni esplorative condite con qualche semplice enigma.
Sezioni che non ci hanno particolarmente esaltato e, pur riconoscendo la necessità e l’importanza di spezzare un po’ il ritmo, le avremmo preferite un po’ più ricche di contenuti. All'interno di un titolo divertente e carico di spunti positivi, questo è sicuramente un elemento da migliore in ottica futura.
Chiudiamo dicendovi che l’avventura dura all’incirca una 10-12 ore (se siete molto bravi e superate abbastanza velocemente tutti gli scontri) e una volta completato il gioco è possibile tornare nei mondi per recuperare tutti i collezionabili, oppure cimentarsi nella simpatica modalità cooperativa a scenari, in cui i giocatori controlleranno rispettivamente due personaggi a testa.
Rabbids portatili
Un altro elemento che gioca a favore del titolo è l’ottima componente tecnica che lo governa. Lo Snowdrop su Switch da il meglio di se e complice anche lo stile cartoon del prodotto, la qualità della grafica raggiunge davvero gli standard delle grandi produzioni Nintendo. Qualità che si nota in maniera ancora più chiara durante le cut scene che, spesso, ci introduco a battaglie o boss fight.
Inoltre le animazioni di ogni singolo personaggio sono davvero ben realizzate, donando carisma e personalità incredibile anche a unioni particolari. Su tutte spicca ovviamente in maniera incontrastata Rabbid Peach.
Giocato in forma portatile, sia in solitaria che cooperativa, il titolo non ha sofferto particolari problemi di lag o rallentamenti; ottimo anche l'input dei comandi, sempre puntuale e preciso nei tempi di risposta, sia a JoyCon attaccati che staccati.
Qualche piccolo rallentamento lo abbiamo invece avuto durante le sessioni di gioco con lo Switch in modalità docked. Dei veri e propri “freeze" della durata di meno di un secondo non particolarmente fastidiosi, ma che è comunque giusto segnalare.
Sotto l'aspetto audio ci troviamo davanti ad un lavoro svolto in maniera ineccepibile. La colonna sonora è ottima, così come i suoi che animano i vari personaggi, tra le urla scomposte dei Rabbids e i “Mamma mia!” di Mario, c’è davvero di che divertirsi!