Mario vs Donkey Kong: Parapiglia a Minilandia

di Paolo Mulas
Seppure siano trascorsi trent'anni dal loro primo incontro/scontro, che ha segnato peraltro il debutto nel mondo dei videogiochi per entrambi, Mario e Donkey Kong non hanno ancora dimenticato del tutto gli screzi del passato. L'occasione per una nuova sfida é data stavolta dal rapimento di Pauline (l'antesignana di Peach) da parte del gorillone in occasione dell'apertura del parco di divertimenti di Minilandia. Non essendo riuscito ad arrivare in tempo per ricevere in regalo una bambola con le fattezze della sua amata (omaggio riservato ai primi cento visitatori del parco), il visitatore numero 101 Donkey ha deciso di prendersi direttamente l'originale. Cercare di sottrarre Pauline dalle irsute grinfie di DK, sarà compito in questo occasione non del solito Mario ma dei Mini Mario, pupazzi a molla ispirati nel design al baffuto idraulico, che si troveranno indubbiamente a proprio agio in questo inseguimento tra le varie attrazioni del parco.



Analogamente al suo predecessore per Ds (la Marcia dei Mini Mario), ci troviamo dinanzi ad un puzzle game sorretto da una meccanica tanto semplice quanto ipnotica: all'interno di ogni livello dovremo studiare e modificare in corso d'opera il percorso per far raggiungere l'uscita ai Mini Mario. La principale particolarità consiste però nel fatto che non avremo il controllo diretto su alcun personaggio, perché una volta attivato l'idraulico a molla (e nella maggior parte saranno più di uno) semplicemente toccandolo con lo stilo, esso comincerà ad avanzare inesorabilmente senza fermarsi mai. Ecco che se camminando verso destra incontrerà sulla sua strada una parete tornerà a marciare verso sinistra, oppure se se si scontrerà con un altro Mini proveniente dalla direzione opposta riprenderanno entrambi a camminare in direzione contraria. Le principali difficoltà sono legate in primis allo scorrere del tempo una volta attivati i Mini Mario: normalmente i 300 secondi disponibili sono ampiamente sufficienti per arrivare all'agognata porta, ma se si vorranno raggiungere importanti punteggi non sarò certo raro ricominciare dall'inizio a causa del troppo tempo perduto. Prima di far partire il conto alla rovescia però sarà possibile prendersi tutto il tempo per studiare la struttura dello stage, e per iniziare le modifiche per allestire il percorso.

A seconda dei casi si potrà iniziare a spostare delle piattaforme metalliche utili per esempio per poter coprire un letale spazio vuoto o per raggiungere un'altra sezione del livello. Naturalmente nella fase preliminare (prima quindi di attivare i Mini) potremo solo agevolarci il futuro lavoro, perché poi avremo necessariamente bisogno dei nostri pupazzi per recuperare nuovi pezzi con cui interagire (come per esempio piattaforme), e nella maggior parte dei casi dovremo spostare con velocità e precisione il pezzo appena utilizzato nella nuova zona d'immediato bisogno. Ecco che quindi al giocatore verrà richiesta sempre una notevole dose di concentrazione, abilità e tempismo per capire come, dove e quando utilizzare e spostare il giusto pezzo. La curva di difficoltà del gioco é davvero ottimamente bilanciata: si parte da livelli semplicissimi dove potrebbe bastare una sola mossa ed una manciata di secondi per essere portati a termine, fino a quadri molto più complessi dove soltanto i migliori pianificatori (e spesso dopo un buon numero di tentativi) potranno avere la meglio.



La progressiva difficoltà é data anche dal relativo aumento dei diversi elementi che saremo chiamati a gestire nel prosieguo del gioco. Ecco che da un solo pupazzetto a molla iniziale dovremo in molte occasioni imparare a guidare un piccolo esercito di Mini Mario, che peraltro in alcuni casi partiranno da punti diversi del livello. Bisogna tenere conto altresì che obbligatoriamente i Mini dovranno arrivare all'uscita con al massimo pochi secondi di distanza l'uno dall'altro, pena la chiusura definitiva della porta; quindi quando un “marietto” starà dirigendosi verso l'uscita dovremo cercare di convogliare in fretta anche tutti gli altri fratelli nella stessa direzione. Oltre alle piattaforme presenti fin dal primissimo livello, dovremo poi imparare ad utilizzare e spostare scale, nastri trasportatori, oggetti rimbalzanti, warp pipe (i classici tubi verdi che ci teletrasporteranno) e quant'altro. Avremo a che fare con diverse tipologie di nemici (alcuni dei quali potranno essere “sfruttati” anche a nostro favore), che dovremo cercare di evitare, perlomeno da “disarmati”.

Inoltre in alcuni quadri dovremo dapprima liberare le versioni miniaturizzate di altri personaggi (come Toad, Peach, Pauline e lo stesso Donkey Kong), per poi condurre ognuno nella rispettiva uscita. Il già citato ipnotico gameplay difficilmente vi farà staccare dalla console prima di almeno una mezza moltitudine di partite, ed in breve tempo Parapiglia a Minilandia rischia di scatenarvi la classica sindrome di “un'altra partita e smetto”. Se fate parte poi di quei giocatori che vogliono sbloccare tutto lo sbloccabile, la longevità del gioco subirà un'ulteriore impennata nel tentativo di concludere la “partita perfetta” per ottenere dei strameritati bonus.

In aggiunta alla modalità classica i novelli ingegneri potranno anche sbizzarrirsi in un curato “cantiere” grazie al quale potranno realizzare i livelli dei loro sogni; gli stage potranno poi essere scambiati con altri giocatori grazie al supporto della Wi Fi Connection. Anche graficamente é apprezzabile il lavoro svolto degli sviluppatori, gli stage sono di facile lettura, molto colorati, e le animazioni dei vari personaggi sono davvero simpatiche. D'interesse anche il lato audio che offre principalmente il ri arrangiamento di alcuni dei più famosi temi delle serie di Super Mario e Donkey Kong.Immediato, semplice, appagante, ipnotico; Parapiglia a Minilandia ha tutte le caratteristiche dei migliori puzzle game. Iniziare a giocarci sarà facile, staccarsi (anche dopo aver visto i titoli di coda) sarà quasi impossibile.