Martian Gothic Unification

di Redazione Gamesurf
Se il gameplay risente degli strascichi del passato, la situazione non migliora dal lato puramente tecnico. Le schermate pre-calcolate sono ancora responsabili di un eccessivo legame coi tempi che furono, senza provare a costruire nulla di nuovo come è avvenuto invece con la struttura degli enigmi. In compenso, gli ambienti risultano decisamente più dettagliati di quelli offerti dal primissimo metro di paragone, Resident Evil. La realizzazione, seppure non parimenti ispirata, e mostrando di tanto in tanto lacune a livello di design, può contare su ambienti ricchi di particolari e vivi nei colori. Rimane preclusa, tuttavia, la possibilità di variare la risoluzione dello schermo e impedendo ai possessori dei fatidici monitor a 17 pollici di godere di una visualizzazione più consona

11
Se si può comunque condividere la scelta di utilizzare degli sfondi siffatti, lascia con l'amaro in bocca la scarsa cura riservata ai modelli poligonali dei personaggi, costruiti con pochi solidi e non valorizzati da texture al passo con i tempi; il tutto induce ad una scarsa caratterizzazione degli avventurieri. Il rovescio della medaglia, tuttavia, è la possibilità di godere dell'avventura senza dover disporre di un computer ninja, consentendo di giocare anche sui computer meno recenti. La componente sonora neppure si innalza oltre i consueti standard qualitativi, ma può godere dell'utilizzo del protocollo EAX per l'audio posizionale.

Luci ed ombre si stagliano dunque dietro Martian Gothic, che si conferma come una buona avventura con trovate assolutamente nuove ma portandosi dietro l'eredità di una tradizione che non vuole lasciare il passo alle più nuove esigenze videoludiche, legittimate peraltro da un hardware che potrebbe regalarci esperienze più complete. E il confronto diretto col rivale di casa Capcom non lo può proclamare vincitore. Sebbene Martian Gothic offra, come detto, spunti decisamente interessanti, si ha come l'impressione che non si sia raggiunta un'identità propria, vanto e merito della serie di Resident Evil. Non si è raggiunta, in sostanza, la realizzazione di un marchio di fabbrica, e questo va ad inficiare non poco sull'atmosfera globale del gioco che non gode della giusta tensione ed adrenalina. Il tema dell'horror, infine, non è stato affrontato col giusto impatto, ed offre nemici e situazioni purtroppo stereotipate. Un esito positivo dal lato dell'avventura, meno dell'esperienza e della suspance. Una buon titolo, dunque, al quale manca il tocco finale.