Marvel Super Hero Squad: Comic Combat

di Davide Ottagono
Dopo il discreto successo dei primi due episodi, Marvel Super Hero Squad decide di tornare a rallegrare le nostre vacanze natalizie, e soprattutto quelle dei più piccoli che hanno avuto in regalo una nuovissima uDraw di THQ. Infatti, la terza iterazione della saga é compatibile unicamente con la tavoletta grafica di cui tanto abbiamo parlato negli ultimi giorni. Ironicamente, ci troviamo di fronte ad un gioco identico in tutto e per tutto ai suoi predecessori, sia nei pregi quanto nei difetti, ma é proprio la tavoletta grafica a salvarlo dal dimenticatoio.

Per chi non li conoscesse, i Super Hero Squad sono una versione-parodia dei classici e muscolosi supereroi che tanto abbiamo apprezzato negli ultimi decenni tramite fumetti e cinema. Super-deformed e palesemente rivolti alle fasce d'età più giovani, i Super Hero Squad hanno già avuto successo - soprattutto oltreoceano - con linee di giocattoli, cartoni animati e (solo ultimamente) videogames. Il capitolo in questione, sottotitolato Comic Combat, non si distingue molto dal classico hack ‘n slash ma, grazie al supporto totale a uDraw, riesce comunque ad interessare sotto alcuni aspetti.



La trama, più un simpatico riempitivo che un vero fattore tirante, é incentrata sul solito Dottor Destino e sulle sue vicissitudini di conquista dell'universo. Con lui, Abominio, Modok e tanti altri super-cattivi che sicuramente i più navigati Marvel già conosceranno. Dopo l'ennesimo fallimento di un suo piano malvagio, Destino prende la decisione di conquistare “il mondo parallelo” in cui abitiamo proprio noi videogiocatori. Starà al fantomatico “eroe segreto” (ovvero l'acquirente) e alla sua folta schiera di amici supereroi fermare ancora una volta il suo malefico complotto.

Preparate anima e corpo al meglio, perché dovrete temporaneamente buttare il vostro amato joystick in favore di una bestia che, soprattutto nella fasi iniziali, sembra impossibile da domare. Ogni azione del gioco, infatti, sarà dettata dalla tavoletta grafica e dal movimento del pennino, che sia un attacco o anche un semplice spostamento. Generalmente, avremo sempre il comando contemporaneo di tre personaggi (inizialmente scelti dalla CPU, ma che poi potremo anche intercambiare), e la telecamera dall'alto farà sempre in modo di avere un quadro chiaro della situazione e della posizione di ogni protagonista. Come se fosse una sorta di RTS, con la pressione del pennino su una parte della tavoletta (che equivale quindi ad un punto dello schermo), daremo ai nostri alleati l'input del movimento. Questo significa che, alla pari di uno strategico per PC col mouse, dovremo continuamente dar loro un input per tenerli in movimento. Toccando invece un nemico, ordineremo ovviamente l'attacco.

Le potenzialità della tavoletta vengono a galla non appena avanzeremo leggermente con i tutorial. Ad esempio, disegnando una linea da un qualsiasi personaggio ad un gruppo di nemici, inciteremo l'eroe a mettere in atto una tecnica speciale che segua precisamente il segmento appena tracciato. Molto utile contro gruppetti sparsi di avversari. Tenendo premuto il pennino su un proprio personaggio, invece, attiveremo una sua tecnica speciale ad area, distruttiva dalla breve distanza. La semplice struttura dei livelli limita il giocatore ad avanzare e attaccare, senza mai strappi alla regola, ma sono le varie funzionalità di uDraw a tenere sempre acceso l'interesse.

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Proprio quando il titolo sembra non avere più niente da offrire, ecco spuntare fuori la possibilità di piazzare bombe sul territorio disegnando una “X”, o di lanciare una palla da bowling con un “cerchio”, o ancora di far apparire un'esca per i nemici con un “triangolo”. In alcuni casi particolari, inoltre, potremo persino scuotere la tavoletta e causare un terremoto in-game grazie ai sensori di movimento, o aprire uno squarcio dimensionale che risucchi i cattivi pizzicando uDraw con due dita. Insomma, simpatiche sorprese si susseguono una dopo l'altra e, lo ammettiamo, il tutto diventa anche abbastanza divertente, nonostante la ripetitività di fondo.

Il gioco dura anche abbastanza poco, quindi non ci viene neanche dato il tempo di annoiarci, mentre il fattore rigiocabilità - ridotto all'osso - spingerà pochissimi ad allacciarsi le cinture per un secondo giro, causa livelli eccessivamente avari di segreti. In linea di massima, é il classico gioco d'azione ripetitivo e senza troppe pretese, privo d'esplorazione o enigmi di sorta, facilissimo e adatto praticamente a chiunque. Graficamente, riprende quanto visto in televisione, pur non brillando in realizzazione tecnica, mentre il comparto sonoro si bea di tanti doppiatori famosi, seppur alcune frasi casuali tendano a ripetersi un po' troppo.