Marvel Super Hero Squad: The Infinity Gauntlet

di Davide Ottagono
Chiamateci nostalgici, ma ci commuoviamo ancora di fronte a qualche tentativo di sfuggire all'ombra del “more of the same”, alla classica mancanza di idee che sembra colpire sempre più i titoli dell'attuale generazione. Marvel Super Hero Squad fa parte di questa categoria di coraggiosi; una schiera tutt'altro che folta che, una volta ogni diecimila anni, decide di buttare al vento i facili guadagni regalati dalla volgare riproposizione di sé stessi, osando qualcosina in più. Purtroppo, differenziarsi dalla massa non sempre equivale ad essere migliori. Super Hero Squad é proprio questo: un cambiamento marcato più nelle apparenze che nella sostanza vera e propria, un mero abbozzo di quello che era l'idea principale. Dovremo quindi terminare qui la recensione con il solito e ritrito “Tutto fumo e niente arrosto”? Non datelo per scontato, perché gli spunti positivi possono nascondersi anche nel prodotto più impensabile.



Cominciamo con una premessa vitale, soprattutto per chi non segue il mercato americano. Quella di Superhero Squad é una moda che ha preso piede maggiormente negli States, quindi non preoccupatevi se non l'avete mai sentito nominare. L'idea del creatore era di proporre al pubblico i superuomini Marvel in una “veste” mai assaporata prima. Ecco così che nacque una linea commerciale di action figures “super-deformed” degli eroi più amati di sempre. Più simpatici e dall'aspetto spiccatamente tozzo e tenero, queste statuette erano destinate ad un pubblico più giovane di quello medio. Che poi abbiano raggiunto il successo anche grazie agli adulti, é un'altra storia. La fama guadagnata sugli scaffali dei negozi ha portato Marvel dapprima a dedicar loro una serie animata apposita e poi il videogame che ci troviamo a sezionare quest'oggi.

Il perché di questa (noiosa, lo sappiamo) introduzione? Almeno sapete cosa aspettarvi da qui in poi. Non l'ennesimo gioco su supereroi senza macchia e senza paura, ma una parodia di questi ultimi basata maggiormente su situazioni comiche, battute stupide ed uno stile - seppur infantile - amorevole come pochi. La trama girerà attorno al Guanto dell'Infinito, un capo d'abbigliamento che - alimentato dalle apposite pietre - potrebbe cambiare le sorti dell'intero universo. Inutile dire che il nostro compito sarà quello di recuperarlo e di portarlo lontano dalle grinfie dei cattivoni di turno, alleati mai come ora per distruggere il mondo conosciuto. Bene o male, ogni livello consisterà nel recupero di una di queste gemme, mentre il sistema ci affiderà due protagonisti alla volta per superare i vari ostacoli sul cammino.

Il roaster di personaggi é una bella rimpatriata che non mancherà di strizzare l'occhio agli amanti dei fumetti Marvel. Ci saranno Wolverine, l'Uomo Ragno, Silver Surfer, Hulk, la Donna Invisibile, Thor, Iron Man ed altri ancora, mentre dalla sponda degli antagonisti non mancheranno di fare la loro mefistofelica apparizione plebaglia del calibro di Magneto, Galacticus o Loki. Certo, le storie Marvel vanno avanti da così tanti anni che per forza di cose centinaia di guerrieri non verranno citati neanche di striscio, ma non é così grave visto che ognuno di quelli presenti ha un sistema di combattimento unico e abilità che lo differenziano dai colleghi. Le premesse sono buone, ma il contorno non tiene il passo con la qualità. Alla fine, il tutto si trasforma in un classico hack and slash cooperativo dalla poca profondità, con qualche facilissimo enigma sparso qui e lì per ingannare il giocatore e fargli credere di star giocando a qualche sottospecie di adventure.



Non solo i protagonisti saranno differenziati dalle (poche) combo disponibili, ma anche e soprattutto dalle capacità esclusive di cui sono in possesso. Iron Man, ad esempio, é un esperto in informatica capace di aggirare i sistemi operativi nemici. Wolverine taglia e sminuzza i blocchi di cemento che bloccano il cammino, Hulk solleva anche i macigni più pesanti per riutilizzarli a proprio vantaggio, Spiderman crea trampolini tessuti con le ragnatele e così via. Solo cooperando ed usando al meglio le vere potenzialità di ogni eroe riusciremo a porre fine alla minaccia del Dr. Destino e dei suoi soci. Come dicevamo prima, infatti, non capiterà mai di iniziare un livello da soli. Per tutta la durata dell'avventura, svariate coppie predefinite si alterneranno tra una missione e l'altra, mentre noi avremo la possibilità di switchare a piacimento da un personaggio all'altro in caso di necessità. Ovviamente, l'alleato non comandato direttamente da noi sarà momentaneamente sotto il controllo dell'IA (piuttosto altalenante, c'é da dirlo).

La mancanza di qualunque fattore ruolistico rende i combattimenti ancora più piatti, ma non si può certo dire che il gioco sia lineare o chissà quanto ripetitivo. Capiterà di passare dall'assalto a varie astronavi alla difesa della nostra base segreta, dal volo nello spazio a cavallo di un missile alla decrittazione dei sistemi di apertura delle porte. Citazioni particolari vanno al livello televisivo in cui Iron Man e Wolverine si ritrovano invischiati nella “Ruota della Fortuna” e a quando Spiderman deve farsi strada tra vari barili rotolanti per salire sul tetto di un grattacielo. Ogni rimando a Donkey Kong é puramente casuale. Il gioco non offre niente di realmente innovativo o di scioccante, soprattutto per un palato hardcore, ma nonostante tutto non riesce completamente ad annoiare. Anzi, non essendo neanche tanto lungo, finisce ancor prima che possa risultare tedioso. Si avanza, si picchia, si spinge qualche cassa per un rompicapo e - quando inizia a diventare stantio - é abbastanza furbo da cambiare ambientazione e protagonisti, così da rinfrescarsi un po'.

Super Hero Squad non supporta alcun tipo di funzionalità online, se non quella delle classifiche, ma i vari tipi di cooperativa riescono a coprire l'effettiva mancanza di longevità (e di mordente, una volta portata a termine) della campagna principale. Un sistema di drop-in permette ad un secondo giocatore di entrare in partita in ogni momento, mentre delle sfide extra consentono fino a quattro persone di combattere fianco a fianco in una piccola lista di modalità diverse. Bene o male, é il solo multigiocatore a tenere in piedi l'intera baracca. Infatti, se dovessimo basare la longevità sulla semplice durata del single (circa 6 ore, in totale) allora non si andrebbe molto lontano.

Il comparto tecnico é il fattore che più di tutti affossa il titolo, facendolo cadere da una qualità generale tutto sommato accettabile al gradino che più si avvicina all'insufficienza. Il gioco é semplicistico e dalle poche pretese, ma di certo una buona grafica avrebbe reso il tutto più “leggero” da digerire. Purtroppo, non é questo il caso. Passiamo sopra allo stile “infantile”, che può piacere così come no, ma é oggettivo che il motore sia davvero osceno. Super Hero Squad muove poco e male: la telecamera, nonostante sia fissa, non sembra alleggerire il carico da sopportare. Texture in bassissima definizione e strutture poligonali povere e squadrate sono solo le prime cose che saltano all'occhio, appena iniziata la partita. Tutti difetti che pesano il doppio durante i filmati, realizzati con grafica in-game. Non diciamo stupidaggini quando vi assicuriamo che sembra roba da passata generazione, se non ancora peggio. Fortunatamente, il reparto sonoro non é messo altrettanto male. Le musiche sono ottime e adrenaliniche, mentre il doppiaggio - minato solo dalle ormai stra-abusate voci dei soliti noti - é sicuramente gradevole.