Marvel Vs Capcom 3

di Tommaso Alisonno
L'unico elemento del gameplay che ci ha lasciati un po' perplessi risiede nello scontro finale con Galactus: tanto per cominciare, dovremo abbattere due simulacri di avversari che non si faranno problemi ad attaccarci simultaneamente da due fronti (ma il lock-on rimarrà fisso su uno). Superato questo scoglio, lo scontro vero e proprio col gigante é più che altro una questione di energia residua: visto che alcune sue mosse sono pressoché impossibili da evitare, l'unica speranza é quella di avere abbastanza energia da parte (il TAG può essere una toccasana) per riuscire ad abbatterlo prima che lui ci stermini. Indubbiamente questa fase non é la meglio riuscita del gioco, ma c'é da dire che con l'impronta MultiPlayer che propone é anche la meno importante.



Dal punto di vista tecnico, MvC3 si comporta in maniera molto buona. I grafici di Capcom sono riusciti a trovare un ottimo compromesso tra lo stile grafico proprio dei fumetti Marvel e tutti i personaggi videoludici inseriti: se per alcuni di questi (Wesker o Dante, tanto per citarne un paio) il lavoro é stato tutto sommato semplice, per altri (Arthur o Tron Bonne) il risultato é rimarchevole, con l'effetto CellShading a coprire egregiamente le poche discrepanze residue. Tutti i modelli sono ben animati, riproducendo le movenze tipiche del personaggio, e gli scenari - pochini in realtà - sono ricchissimi di particolari animati. All'esecuzioni di molte mosse speciali lo schermo si riempie di effetti grafici in stile comix, senza accusare mai problemi di frame rate.

Per quanto concerne il sonoro ci sono da fare due discorsi differenti. Il primo, poco entusiasta, riguarda le musiche dei menù, le quali tendono ad essere ripetitive e decisamente assillanti: l'attesa di un avversario per un match online non é certo agevolata da simili “melodie” techno che indubbiamente portano lo spirito degli anni '90, ma non per questo sono gradevoli sulla lunga distanza. Totalmente opposto, ed é ben più importante, il giudizio relativo alle musiche in-game: oltre ad essere presente un tema principale per ogni arena, spesse volte questo lascerà spazio al motivetto personale di un lottatore, magari per salutarne l'ingresso in campo, garantendo pertanto una grande varietà anche nell'arco del singolo scontro. I doppiaggi sono disponibili tanto in Inglese quanto in Giapponese, ed é persino possibile (o gaudio!) scegliere l'idioma per ogni singolo lottatore.




Prendere confidenza col sistema di MvC3 richiede indubbiamente qualche prova su strada, ma la succitata omogeneità dei controlli e la disponibilità di 5 livelli di difficoltà dovrebbe consentire a tutti di padroneggiare almeno le meccaniche principali nell'arco di poche partite. Per affinare la propria tecnica, oltre che all'ovvia possibilità di incrementare la difficoltà, é anche presente una modalità “allenamento” che offre dieci diverse sfide per ogni personaggio: le prime consisteranno su per già nell'esecuzione di una o due mosse speciali o di semplici combo, ma già dalla quinta in poi le sequenze proposte richiederanno un tempismo e una concentrazione notevoli.

É in effetti questa modalità a costituire la sfida più grossa e longeva del SinglePlayer, laddove la classica modalità Arcade risulta poi essere il (non semplicissimo per carità, tutt'altro) campo di prova per prepararsi alle sfide MultiPlayer. É encomiabile in questo senso che sia possibile, in modalità allenamento, simulare uno scontro contro un giocatore online, impostando anche un livello di “connessione” fittizio, il quale andrà eventualmente a danneggiare la risposta dei controlli. Dal punto di vista della Community, MvC3 offre classifiche online, scontri classificati, partite libere e la possibilità di creare delle sale d'attesa, ma per ora non sono presenti modalità torneo.

In conclusione non possiamo che ritenerci soddisfatti da questo Marvel vs Capcom 3: Fate of Two Worlds: gli sviluppatori hanno saputo effettivamente mettere insieme personaggi estremamente differenti in una formula di gameplaying varia, divertente, adrenalinica e completa pur senza divenire mai troppo complessa (difetto spesso riscontrato in MvC2). Probabilmente non siamo al cospetto del titolo più eclatante della categoria (SSFIV rimane ancora una spanna sopra), ma svetta sicuramente nell'universo dei cross-over e si ritaglia un posto d'onore nei picchiaduro in generale.

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